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"Non avrei mai detto saresti stato tu a chiamarci per primo."

Jimin era seduto a gambe incrociate sul divano di Taehyung, il padrone di casa intento a prendere birra e soju dal frigo mentre Jungkook apriva le confezioni di pollo fritto bello fumante che aveva comperato.

"Lo so, scusatemi ancora se l'altra sera non ho risposto..."

Il castano non aggiunse altro, ancora incapace di aprirsi riguardo il reale motivo dietro quell'invito -che il mangiare assieme fosse un pretesto, lo sapevano tutti e tre-.

Come poteva chiedere maggiori spiegazioni riguardo ciò che gli altri due avevano in mente?

Un "si ok va bene scopiamo, ma come ci organizziamo?" sarebbe stato troppo imbarazzante anche per un adulto sicuro di sé come lui.

No, doveva trovare un'altro modo.

Scemo come al solito non ci aveva pensato anticipatamente e adesso si ritrovava a camminare con passo incerto verso gli altri due con le dita strette intorno alle fredde bottiglie di alcol già stappate.

Le posò tintinnanti sul tavolino.

"Allora buon appetito!"

Si sedette poi accanto a Jungkook, affascinante come al solito coi jeans strappati a mostrare i muscoli delle cosce che si flettevano ogni volta che muoveva le gambe e la maglietta che avvolgeva morbidamente il suo petto.

Il contrasto con le sue guance gonfie di cibo era abbastanza divertente e Taehyung si lasciò sfuggire l'accenno di un sorriso.

Era proprio vero che, anche con tutta la bellezza virile e macho del mondo, dentro ogni uomo c'era sempre un rimasuglio d'infanzia, che fosse il modo di tenere le bacchette, l'espressione estasiata nel vedere una partita di calcio o, come Jungkook, il fare bocconi a volte troppo grandi per la golosità.

Non appena staccò lo sguardo dal volto del minore si morse la lingua leggero, insultandosi mentalmente per essersi imbambolato come un pirla, e tornò subito a riflettere.

Doveva assolutamente trovare il modo di dare il via al discorso, perché il suo stomaco era chiuso per l'agitazione e i due avrebbero iniziato ben presto a domandarsi il perché non mangiasse, forzando la conversazione.

E ad essere sincero non aveva voglia di aprirsi perché sotto pressione: voleva farcela autonomamente, forse per orgoglio personale, forse per voglia di mostrare la propria maturità.

Giocherellò coi pezzetti di pollo nel suo personale piattino, ritrovandosi a fissare le macchie di salsa sul fondo come un'indovina alla ricerca di indizi sul futuro nei fondi di caffè.

Chissà, magari avrebbe ricevuto l'illuminazione...

Dopo un minuto abbondante non gli veniva ancora in mente niente e con un leggero sospiro posò il proprio cibo sul tavolino, rivolgendo l'attenzione al bicchierino di soju già colmo davanti a sé.

Lo scolò in tutta fretta e solo quando allontanò il freddo vetro dalle labbra e il calore intenso dell'alcol gli scese nella gola gli occhi gli caddero sulla lavagnetta appesa al frigo.

Solitamente la usava per appuntare ciò che mancava in dispensa, così da sapere cosa prendere nel momento di andare a fare la spesa, ma stavolta l'avrebbe sfruttata per altro.

Si alzò senza pensarci due volte, andando a prenderla, e col cuore veloce tornò al divano affidando quella liscia e scura tavoletta a Jungkook, essendo seduto in mezzo.

"Che ne dite se stasera ci dedichiamo al mettere per iscritto tutto ciò d'importante riguardo questa... cosa?"

Lo disse con le braccia aperte, ad indicare se stesso e gli altri che avevano ancora le bocche piene di fragrante pollo fritto.

Two Is Better Than One [TAEMINKOOK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora