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Jungkook si era già tolto la maglia e sbottonato i jeans quando Taehyung tornò in camera con la busta del pollo fritto e le guance appena rosse di vergogna.

Non si era minimamente accorto che sul fondo vi fossero anche preservativi e lubrificante e, sebbene fossero superflui -aveva fatto scorta proprio quello stesso pomeriggio-, non disse una parola.

Taehyung era pieno di trepidante eccitazione, non vedeva l'ora di sentire il calore di quei due corpi contro di lui.

Inoltre già pregustava il sapore fruttato del bagnoschiuma di Jimin e la fragranza forte della colonia di Jungkook, un'accoppiata che desiderava ardentemente venisse assorbita dalla propria pelle.

Sentire addosso il profumo del partner -o dei partner- era qualcosa che lo mandava al settimo cielo: amava conservarlo anche solo per qualche ora a ricordare la passione condivisa sotto le lenzuola.

Il ragazzo dai capelli azzurri era già nudo, ma sebbene amasse quel bacino stretto e quella vita sottile, l'attenzione di Taehyung era tutta per Jungkook.

Perché lui, a differenza di Jimin, non lo aveva mai visto.

Quindi si godette lo spettacolo del corvino abbassarsi per togliersi i pantaloni, flettere le braccia toniche per sfilarsi la catena d'argento al collo e Taehyung sentì chiaramente il proprio membro indurirsi ancora di più.

La sua pelle era candida, quasi come quella di Jimin, ma anziché dare l'impressione di dolce e dissetante latte, sembrava più un gelido manto di neve in cui affondare senza nemmeno rendersene conto.

Gli addominali definiti, la sottile striscia di peli scuri che, da sotto l'ombelico, scendeva sul pube contrastando proprio il pallore della sua carne...

Sembrava quasi un sentiero fatto apposta per guidarlo verso quel tesoro che tanto desiderava.

In conclusione, Jungkook era una statua, un fisico assolutamente invidiabile che però non gli causava soltanto gelosia, ma anche tanta, tanta voglia.

Solo quando il corvino si sedette accanto a Jimin in fondo al letto il castano si rese conto che mancava solo lui.

Si sfilò la cintura mettendola sulla cassettiera, ma il maggiore lo richiamò con un fischio appena accennato.

"Ti va di spogliarti qui davanti?"

Tentennò un secondo -soltanto perché non si aspettava una domanda simile- e non appena tornò alla realtà annuì.

Gli bastarono tre passi e fu di fronte a loro, la lampada da comodino accesa alle loro spalle che metteva in ombra i loro corpi illuminando soltanto il suo.

Un po' come a teatro, con la sola eccezione che il suo pubblico avrebbe potuto partecipare attivamente allo spettacolo in programma per quella serata, senza limitarsi a guardare.

Si sfilò la maglia, lasciando che il proprio petto ed i fianchi assaggiassero l'aria bollente della stanza.

Gli sembrava di essere po' un oggetto, una bella statuina che stava venendo sfruttata esclusivamente per eccitarsi, ma la cosa non gli dispiaceva affatto.

Si sentiva desiderato, si sentiva padrone di quelle erezioni davanti a lui che si erano formate solo perché, con magnanimità, aveva deciso spontaneamente di assecondare il desiderio di Jimin.

In sostanza, per il momento, aveva il controllo della tensione sessuale fra di loro.

Fu istintivo ancheggiare più del normale nel togliersi i pantaloni ed infilare ambo le mani nell'intimo per abbassarlo con lentezza, facendo fuoriuscire dapprima la punta della propria intimità per poi, pian piano, scoprire il rimanente ben di dio.

Con aria un po' civettuola lasciò cadere i boxer a terra, gustandosi gli sguardi golosi degli altri due concentrati sulla sua erezione.

Se fuori era un freddo cane, lì dentro era quasi sul punto di iniziare a sudare per l'intenso calore.

"Siediti qui. E dammi la schiena."

Jungkook non perse tempo: battè la mano sul triangolo di candide lenzuola presenti fra le sue cosce divaricate e Taehyung sentì un brivido corrergli lungo tutta la schiena, dalla nuca fino all'osso sacro.

Sedersi lì significava una cosa ben precisa, ovvero accettare un passaggio di comando da sé stesso al corvino, pronto a stringerlo segnando la sua superiorità sessuale.

Ma non era un ragazzino che, sbagliando, temeva che così facendo avrebbe intaccato la propria mascolinità: non c'era nulla di mancata virilità nel lasciarsi stringere da un'altro uomo.

E così non si fece troppi problemi nel voltarsi dopo aver fatto un paio di passi avanti, godendosi il calore del letto sul quale fino a dieci secondi prima erano richiuse le gambe di Jungkook.

La sua eccitazione era dura e bollente contro le sue natiche, ma il corvino rimase fermo, preferendo usare le mani.

Questi subito gli accarezzò il fianco, dove l'osso del bacino sporgeva erotico, e allungò l'altra mano verso il basso mentre con il palmo restava ben ancorato all'anca.

"Posso, hyung?"

Glielo chiese in un sussurro all'orecchio, talmente vicino che il suo fiato gli stuzzicò l'epidermide come un soffio di vento su una duna di instabile e rovente sabbia, e non esitò ad annuire.

Il tocco di Jungkook era sorprendentemente leggero: sfiorò la punta con i polpastrelli, scendendo poi fino alla base, e Taehyung inarcò la schiena facendo aderire le proprie spalle al petto dell'altro.

Come aveva previsto, la colonia del minore era forte e sapeva per certo la propria pelle se ne stesse già impregnando: si strusciò appena, spingendo il bacino incontro alle dita dell'altro, ma venne prontamente fermato da Jimin che gli prese il volto fra le mani.

"Stai fermo Tae caro... ci pensiamo noi due a te."

Non esitò oltre, andando a baciarlo, e Taehyung si lasciò guidare dalla lingua dell'azzurro mentre Jungkook iniziava a stringersi attorno alla sua intimità e a muoversi dall'alto al basso in movimenti decisi, ma estremamente lenti.

Taehyung si lamentò con un mugugno sofferente, inappagato, e allora Jimin decise di rispettare la propria promessa.

Si staccò dalle sue labbra con uno schiocco umido, regalandogli un accenno di sorriso compiaciuto ed un'ultima carezza sul viso prima di alzarsi dal letto.

Gli mise le mani sulle gambe, costringendolo ad aprirle, e il castano sussultò nel vederlo inginocchiarsi fra di esse.

Iniziò a lasciare languidi baci nella parte interna delle cosce e Taehyung si vide costretto a mordersi il labbro inferiore: il calore del petto di Jungkook contro la schiena che gli impediva di fuggire, il suo fiato sul collo come un predatore e la sua mano sul membro, le dita morbide di Jimin sulle ginocchia ad afferrarlo come artigli, le sue labbra e la sua lingua sulla pelle sensibile...

Era troppo per il suo cervello che ormai si era già squagliato per il piacere e quella punta d'imbarazzo dovuta all'essere l'unico a ricevere qualcosa.

"Guarda, stai già cominciando a perdere liquido preseminale."

Riabbassò lo sguardo alle parole di Jungkook ed effettivamente la punta della propria intimità era bagnata, parecchio bagnata.

Ma non ebbe il tempo di vedere altro perché Jimin, affamato come solo lui poteva essere, usò la bocca bollente per infilargli il preservativo, facendogli venire la pelle d'oca su tutte le gambe.

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SPAZIO POLIPETTA🐙

E, come risultava abbastanza palese dal finale dello scorso capitolo, siamo finalmente giunti al tanto atteso smut!

Forse non tutt* lo sapete, ma questa è la mia prima storia threesome ed è stato decisamente impegnativo trovare delle dinamiche a tre che potessero funzionare bene, quindi mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate di questo esperimento!

Spero vi sia piaciuto cuties💜

Two Is Better Than One [TAEMINKOOK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora