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"Dove minchia è finito quel coglione."

Taehyung abbassò nuovamente lo sguardo sul proprio cellulare fissando con frustrazione l'orologio che segnava le quattro e venti.

Di Jimin nemmeno l'ombra e, sebbene in parte fosse contento di scampare alle sue chiacchiere, d'altro canto aveva un bisogno disperato di andare a casa per dormire al calduccio... ma non poteva andarsene senza erba, visto che poi avrebbe avuto due giorni di pausa durante cui non avrebbe potuto vedere l'azzurro.

Non rispondeva al cellulare e non aveva la più pallida idea di dove abitasse o studiasse -ammesso che lo facesse- e quindi non aveva modo di incontrarlo.

Sbuffò sonoramente con la stanchezza ed il freddo che iniziavano a farlo innervosire, ma alla fine, proprio come un canto celestiale a preannunciare l'arrivo di un angelo, Jimin tirò un imprecazione contro la bottiglia su cui si era appena inciampato.

"Porca puttana laida."

Taehyung mise le mani in tasca, avvicinandosi all'azzurro che, con una mano sul muro ed i capelli tutti scompigliati, lo fissava con un sorriso sghembo.

"Taehyung mio!"

Il minore si irrigidì quando l'altro gli si buttò addosso, stritolandolo come una bambola di pezza, e lo allontanò da sé, il palmo proteso verso di lui.

"Ciao anche a te hyung; l'erba?"

Jimin roteò gli occhi e s'imbronciò affondando nella sciarpa di lana grigia, senza però staccarsi da Taehyung.

"Uffa, perché me la chiedi subito? Potresti anche interessarti pure a me, non solo alla marijuana!"

Sbuffò, biascicando un annoiato "come stai?" ma quelle due parole bastarono al minore che iniziò a parlare a raffica, le mani attorno al suo braccio e la testa sulla sua spalla.

"Sono felice me lo domandi! Ultimamente le cose non vanno tanto bene, ho problemi nel trovare abbastanza soldi per pagare l'affitto, ma in compenso ho un nuovo vicino super simpatico... aspetta, te lo faccio conoscere adesso!"

Senza mollare la presa, Jimin iniziò a camminare tutto barcollante verso la fine del piccolo vicolo, nonostante le numerose proteste di Taehyung che poi si arrese, assecondando il minore.

"Biscottino, vieni qui!"

Qualcuno borbottò dall'altra parte dell'angolo ed il castano sospirò annoiato, volendo salutare in fretta questo biscotto in modo da potersene tornare a casa con la propria erba a dormire.

Svoltarono l'angolo e l'intensa puzza di vomito fece storcere il naso a Taehyung, già sul punto di prendersi la marijuana e andarsene, tutto fuorché voglioso di conoscere l'ennesimo sbronzo.

"Cosa vuoi hyung?"

Trattenne il fiato nel sentire all'improvviso un mormorio: un ragazzo era inginocchiato nell'ombra intento a spegnere una sigaretta -anzi, una canna a giudicare dall'odore- all'interno di un posacenere scheggiato.

"Ho portato un amico, saluta dai!"

Lo sconosciuto si mise diritto e si voltò finalmente verso di solo, guardando Jimin che nel mentre si era staccato da Taehyung per avvicinarsi a lui andando ad abbracciarlo.

Capelli scuri lasciati lunghi e spettinati lungo la nuca e sulla fronte, lenti a contatto azzurre e tinta labbra un po' sbavata, difficile dire se sua o di qualcun altro.

La lunga giacca di pelle lasciata aperta -a detta di Taehyung una pazzia- faceva intravedere una porzione del suo petto scoperta dal profondo scollo della maglietta al di sotto e i grandi strappi dei jeans mostravano quanto toniche fossero le sue cosce.

Two Is Better Than One [TAEMINKOOK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora