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L'odore della marijuana stuzzicava il naso di Taehyung facendogli continuare a spostare lo sguardo su Jungkook.

Il corvino fumava con calma appoggiato al parapetto dall'altra parte del balcone, in modo da lasciare agli altri due tutto lo spazio necessario -e anche per poterli ammirare a dovere-.

La mano libera era stretta attorno all'erezione dura ed arrossata e si muoveva con lentezza e costanza lungo tutta la lunghezza, rabbrividendo ogni qual volta Jimin gemesse sotto le spinte di Taehyung.

L'azzurro era chino a novanta, le dita bianche strette sul bordo interno del muretto e la testa infossata fra le spalle mentre l'altro gli stringeva i fianchi deciso, affondando con decisione in lui ad un ritmo serrato.

Per quanto stesse amando quel rapporto, Taehyung infatti non vedeva l'ora di finire per potersi spostare in camera da letto e divertirsi tutti e tre assieme.

Essere osservato da Jungkook non gli dispiaceva affatto anzi, lo eccitava parecchio e lo invogliava a spingersi oltre con Jimin, ma averlo distante e sentirne il calore contro la pelle sotto le lenzuola era tutt'altra cosa.

"Jungkook?"

Con un sussulto il castano si fermò all'improvviso, trattenendo addirittura il fiato, e puntò gli occhi sgranati di agitazione sul volto del corvino che si stava sporgendo dal parapetto.

"Signora Wang? Che ci fa sveglia a quest'ora?"

Sul balcone sotto di loro una minuta anziana coi capelli bianchi e il viso segnato dalla vecchiaia sorrideva verso di lui.

Jimin curioso come pochi si sporse anch'egli in avanti, ma subito se ne pentì nel rendersi conto che così visibile non poteva lasciarsi sfuggire alcun suono od espressione che facesse intuire la presenza di Taehyung dentro di lui.

"Ah, questo ventaccio è troppo rumoroso per addormentarsi e ho pensato che controllare che i cestini dei rifiuti non fossero stati rovesciati potesse essere un buon modo per passarsi il tempo! Oh, ma ci sei anche tu Jimin!"

"Eh già, io e Jungkook abbiamo deciso... di guardare un film assieme!"

Il castano rimase indietro, nascosto, ed intuendo che la conversazione sarebbe andata avanti almeno qualche minuto -la vicina si era messa a raccontare un docufilm visto in televisione quel pomeriggio-, allentò la presa sui fianchi scoperti di Jimin.

Fece per arretrare, sfilandosi da lui giacché non potevano continuare l'amplesso, ma i muscoli del maggiore si strinsero decisi attorno alla sua intimità in una silenziosa richiesta di rimanere fermo.

Cazzo.

"Comunque è proprio bello che siate diventati amici, essere così giovani e vivere soli dev'essere dura..."

"Ha perfettamente ragione signora Wang! Mi trovo proprio bene qui da Jungkook, starei qui così ore ed ore."

Nel mentre che parlava Jimin aveva allungato la mano all'indietro per andare a stringere le dita di Taehyung ancorate sl suo bacino, invitandolo a leggere fra le righe di quella sua affermazione.

Non si riferiva a Jungkook quando diceva di voler rimanere lì così, ma alla sua presenza dentro di sé.

E allora Taehyung altro non poté fare che prendere un respiro profondo e tornare ad azzerare quei pochi millimetri che dividevano il suo inguine dalle natiche di Jimin.

Non l'avrebbe mai avuta vinta, lo sapeva.

Jungkook per un istante spostò l'attenzione su di lui attirandolo con un cenno del capo e quando, una volta incrociati gli sguardi, il corvino gli fece l'occhiolino il castano ebbe un fremito.

Two Is Better Than One [TAEMINKOOK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora