○special 06 (final)○

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Taehyung stese le gambe sotto le coperte e una smorfia dolorante gli si dipinse in volto.

Le cosce erano intorpidite così come la parte bassa della schiena che, dopo un paio di orette di amplesso, avevano ovviamente ceduto.

La luce nella stanza era parecchia -sicuramente era mattino inoltrato se non addirittura pomeriggio- e raffiche di forte vento scuotevano le imposte.

Ennesima giornata di neve, a quanto pare.

Lo sguardo gli cadde poco più in là, dove c'erano ancora le calze che aveva indossato Jungkook sul pavimento.

Si intristì per un istante perché da quella angolazione si notavano chiaramente gli strappi nella stoffa che proprio la sua brama di stringere quelle cosce pallide aveva causato.

Non era proprio riuscito a resistere, non davanti a Jungkook che con quel suo sguardo seducente lo invitava ad entrare in lui per godersi il calore delle sue carni.

Si tirò a sedere a fatica, rabbrividendo per il freddo dell'aria sulla pelle nuda, e abbassò lo sguardo sul proprio corpo: la pelle era macchiata di sfumature violacee in vari punti -c'era pure qualche morsetto qui e là-.

Arrossì un poco, ma senza che se ne rendesse conto aveva già iniziato ad accarezzare in punta di dita quei segni di lussuria sul proprio ventre.

Era stato più che soddisfacente, non aveva alcun dubbio a riguardo, e se fino alla sera precedente l'ansia non lo aveva mai abbandonato del tutto, in quell'istante di sentiva rinato.

Tutti i nodi aggrovigliati delle sue paure si erano sciolti sotto i tocchi lascivi di Jimin e di Jungkook e quando con un ultimo sbadiglio si era accoccolato fra le braccia del ragazzo dai capelli azzurri era stato facile addormentarsi sereno.

Ma quei succhiotti pesavano sulla sua pelle come timbri a fuoco e non poté fermare la propria mente dal pensare che, forse, se accettava di lasciarsi marchiare in quel modo, nel profondo aveva già accettato di appartenere a quei due pervertiti.

Avere qualcosa sulla propria pelle a dimostrazione del loro passaggio sul suo corpo per lui era decisamente qualcosa non così superficiale, soprattutto in quelle quantità.

Gli pareva di essere un ghepardo!

Però effettivamente la cosa non gli recava fastidio anzi, il petto si riempiva di calore ogni volta che con le dita arrivava a delineare il contorno dell'ennesimo succhiotto.

Non ebbe il tempo di rifletterci oltre perché con un cigolio la porta si socchiuse ed una zazzera corvina sbucò oltre lo stipite.

I suoi occhi incrociarono quelli di Jungkook che, senza attendere nemmeno un istante, entrò nella camera inseguito da Jimin e il castano si coprì istintivamente il pube.

Taehyung ci mise un istante per capire il perché il maggiore dei due tenesse tra le mani una confezione di mochi con infilate in ognuna di essi una candelina, ma quando realizzò che era il 30 dicembre sentì distintamente le lacrime iniziare a premere per fuoriuscire.

Le fiammelle arancioni si riflettevano nei suoi occhi sgranati per la sorpresa e i sorrisi compiaciuti degli altri due gli fecero battere forte il cuore.

"Buon compleanno Tae caro!"

Tutto si sarebbe aspettato fuorché qualcosa del genere e non riuscì a non ridacchiare nel vedere quei ragazzini fissarlo speranzosi alla ricerca di approvazione.

Soffiò subito, prima che la cera si sciogliesse sui dolci, e riaperte le palpebre li fissò come a chiedere spiegazioni.

"L'ultima volta che siamo stati allo Space abbiamo preso da parte Hoseok e gli abbiamo domandato quali dolci ti piacessero."

Two Is Better Than One [TAEMINKOOK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora