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Taehyung si strinse nelle spalle quando qualcosa gli stuzzicò l'epidermide del collo appena sotto l'orecchio e con un accenno di sbadiglio si infossò maggiormente sotto il piumone nascondendo il volto dalla luce del sole.

Ma un'altro tocco sulla stessa zona attirò nuovamente la sua attenzione e ormai non poté far altro se non aprire gli occhi e voltarsi alla ricerca di chi fosse responsabile della fine dei suoi sogni.

"Buongiorno Tae caro."

Jimin lo fissava sorridente, la voce roca, le labbra gonfie ed i capelli spettinati, e Taehyung bofonchiò un saluto prima di tornare a chiudere le palpebre accoccolandosi contro il petto del maggiore alla ricerca di tepore.

"Kookie è già di là che prepara la colazione, penso che fra non molto arriverà a chiamarci."

Annuì strofinando il naso sulla pelle dell'altro che nel mentre lo aveva stretto fra le braccia, accarezzandogli la cute con tocco leggero, quasi materno.

Si stava bene lì, con le coperte che profumavano di Jungkook ed il calore di Jimin, e per un attimo pensò fosse impossibile che quel corpo androgino che fino a qualche ora prima era stato origine di mille peccati, ora gli trasmettesse un'angelica pace interiore.

Rimasero in silenzio, cosa che fino a due settimane prima lo avrebbe sorpreso: l'azzurro era sempre stato contraddistinto da una parlantina non indifferente, ma da quando avevano iniziato a svegliarsi l'uno accanto all'altro aveva scoperto che nei primi istanti del giorno Jimin preferiva rimanere zitto, a godersi gli ultimi stralci del sonno.

Durante le loro scappatelle precedenti mai si erano fermati a dormire l'uno a casa dell'altro proprio per la paura di Taehyung di non potersi godere una sana notte di riposo, ma adesso un poco rimpiangeva l'aver iniziato solo da poco a rimanere assieme fino al mattino.

Jimin era una vera stufetta, produceva un calore corporeo intenso e maledettamente piacevole, per non parlare del suo desiderio di coccole mattutine che erano perfette se ci si voleva rilassare un poco prima di affrontare un nuovo giorno.

Non ebbe però la possibilità di riaddormentarsi fra quelle braccia perché, come previsto dal maggiore stesso, Jungkook entrò in camera e si sedette sul bordo del letto allungando le mani per accarezzare le spalle scoperte di entrambi.

"Se volete mangiare è tutto pronto."

"Mh, cinque minuti."

Bofonchiò Taehyung contro il petto di Jimin ed il ridacchiare del corvino gli giunse alle orecchie molto più forte di quel che si aspettava.

Un bacio dietro l'orecchio lo fece rabbrividire e nel riemergere dalla pelle calda e confortevole dell'azzurro si ritrovò il volto di Jungkook ad una manciata di centimetri dal proprio.

Si era arrampicato sopra di loro, sovrastandoli a quattro zampe, e coi capelli spettinati sulla fronte lo fissava sorridente.

Gli lasciò un altro bacio, stavolta sulla guancia, e arrossì leggermente in risposta.

"Sono felice che apprezzi il mio letto così tanto hyung, e fidati che mi fa impazzire vedervi qui sotto le coperte, ma non so quanto potrebbe piacervi del kimchi jjigae freddo di sta stagione."

Effettivamente l'idea di mangiare una zuppa tiepida di quella stagione non lo attirava affatto, ma strinse comunque la presa attorno ai fianchi di Jimin quando quest'ultimo tentò di alzarsi.

Era troppo bello stargli appiccicato, non voleva staccarsi di già.

L'azzurro rise con la voce ancora roca per il sonno e gli andò a prendere il volto fra le mani per far incontrare i loro sguardi.

"Stamattina non hai impegni, giusto? Se vuoi possiamo stare assieme anche dopo. Ma adesso andiamo a mangiare, dai."

A quel punto Taehyung non poté più rimandare e, dopo aver accettato la proposta dell'altro, si levò assieme a Jimin, mettendosi addosso qualcosa al volo -da quando avevano iniziato ad uscire avevano deciso di lasciare un cambio ciascuno a casa degli altri-.

L'atmosfera una volta seduti a tavola era completamente differente rispetto a quando avevano mangiato da Taehyung o quando mangiavano da Jimin.

L'ambiente era piccolo e saturo di mobili e decorazione varie, dandovi un calore che nell'abitazione del castano non vi era, ma essendo tutto quanto in ordine quasi impeccabile non ci si sentiva in alcun modo soffocare, come invece accadeva nella confusione dove viveva l'azzurro.

Tre persone, tre appartamenti, tre atmosfere tutte completamente differenti con poco o niente in comune, eppure eccoli lì a mangiare assieme con fare spontaneo, naturale.

Jimin e Jungkook erano seduti l'uno accanto all'altro mentre Jungkook stava dall'altro lato e così quest'ultimo poté osservarli di nascosto di tanto in tanto.

Erano uno più bello dell'altro, anche se praticamente opposti.

Le mezze maniche della maglietta di Jungkook lasciavano scoperti gli avambracci tonici -i cui muscoli si flettevano ogni volta che allungava le bacchette verso i piattini dei contorni al centro del tavolo-, mentre la felpa oversize di Jimin lo faceva sembrare ancora più adrogino e adorabile di quanto già non fosse.

Anche perché i suoi capelli azzurri erano ancora tutti spettinati come le piume di un pettirosso dopo un acquazzone.

Fu in quel momento che si rese conto di quanto li vedesse con occhi diversi ora che aveva sbirciato anche solo un poco nelle loro vite.

Jungkook la prima volta che lo aveva visto gli era sembrato il classico ragazzo appassionato di sport sicuro di sé e taciturno, mentre ora che lo guardava meglio notava con facilità come tenesse le spalle leggermente incurvate in avanti con timidezza.

Inoltre, anziché sembrargli un ragazzo troppo cresciuto, il suo viso adesso gli mostrava tutta la sua giovinezza con le sue espressioni sincere e gli occhi luminosi.

E anche Jimin era ormai tutt'altra persona rispetto a quando avevano iniziato ad avere i primi scambi di marijuana e focose nottate.

Se prima considerava la sua espansività come infantile e spesso fuoriluogo, adesso stava pian piano imparando ad apprezzarla come un qualcosa in grado di rendergli la giornata meno pesante.

Anche il suo volto ai suoi occhi era ora differente, con le labbra morbide che non associava più alle soli abilità nel fare fellatio, ma anche ai dolci baci che gli lasciava sul corpo ogni volta che stavano sotto le lenzuola.

E poi quegli occhioni che solitamente gli parevano vuoti, consumati dalla droga e dalla superficialità della vita mondana, erano ora brillanti e pieni di vita.

Possibile che non se ne fosse mai accorto prima di allora? Davvero era stato così superficiale da non rendersi conto di quanto quei due uomini fossero ben più di due pervertiti desiderosi di portarselo a letto?

"Tae, tutto bene?"

Jimin come suo solito non stette zitto nel rendersi conto che lo sguardo del castano fosse perso nel vuoto da troppo tempo e quest'ultimo sbatté le palpebre tornando alla realtà.

"Sì sì, tutto ok... sono solo un po' stanco."

Cosa effettivamente vera, ma non c'erano dubbi sul fatto che la cosa fosse solamente un dettaglio.

Fortunatamente né Jimin né Jungkook parvero rendersi conto della mezza bugia di Taehyung, o forse semplicemente decisero di ignorare il fatto.

Tornò ad esserci silenzio, interrotto solamente dal suono delle bacchette e dei cucchiai nella zuppa.

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SPAZIO POLIPETTA 🐙

Capitolo di "passaggio" per così dire, ma spero comunque non vi abbia annoiat* cuties!

Two Is Better Than One [TAEMINKOOK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora