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"Ripetimi esattamente perché, con tutti i posti possibili immaginabili, hai deciso di portarmi in una discoteca in uno dei miei rarissimi giorni liberi."

Taehyung fissava poco convinto la pista da ballo, i polpastrelli che iniziavano a dolergli per il gelido drink che stava sorseggiando e le orecchie che già gli fischiavano per la musica ad alto volume.

"Perché è divertente!"

Il ragazzo dai capelli azzurri ridacchiò, le gambe accavallate e i denti stretti sulla cannuccia del proprio cocktail.

Jungkook era seduto in mezzo a loro sul divanetto lucido, un braccio allungato sullo schienale oltre le spalle di Jimin e l'altro abbandonato fra le gambe, la testa reclinata e gli occhi socchiusi.

Erano un trio decisamente mal assortito: uno incazzato, uno entusiasta e uno che voleva solo dormire.

Eppure erano lì, con le cosce appiccicate le une a quelle degli altri data la ridotta misura della seduta, i vestiti alla moda e i capelli ben pettinati, ad attirare le attenzioni delle ragazze della loro età.

Che fossero tre bei giovani era un dato di fatto ed era impossibile non sentirsi attratti almeno da uno di loro perché avevano ognuno la sua individuale bellezza completamente unica.

Jimin col suo viso a cuore e le ciglia lunghe era il ragazzo androgino simile agli idol più famosi, Jungkook con gli abiti scuri e la chioma ribelle pareva uscito direttamente da una serie tv americana e Taehyung con la sua mandibila ben definita e la posa composta sembrava un galantuomo d'altri tempi.

Ce n'era per tutti i gusti.

Il castano abbassò lo sguardo, rifugiandosi nelle bollicine del proprio cocktail per sfuggire al caos della serata.

Si stava pentendo di essere uscito? Abbastanza.

Non avrebbe saputo dire di preciso che cosa si aspettasse da quel loro incontro, ma si sentiva insoddisfatto senza ombra di dubbio.

Forse, per una volta, avrebbe potuto anche spendere un po' più del solito per comperare dell'erba risparmiandosi così quella serata deludente.

Si sarebbe anche potuto tirare indietro all'ultimo, invece si era fatto una doccia, aveva messo addosso uno dei suoi outfit che usava da anni ed eccolo lì.

Perché la curiosità lo divorava da dentro, ciò che aveva potuto vedere l'altra notte gli era rimasto in testa per tutte quelle quarantotto ore trascorse.

Il modo in cui Jungkook aveva stretto Jimin a sé lo aveva tormentato tutto il tempo e non ne capiva nemmeno il motivo.

C'era qualcosa di particolare fra quei due, una tensione che mai aveva visto e che lo attirava come falena verso una piccola luce nel buio di una notte senza luna.

Voleva saperne di più, vedere di più... ma non stava succedendo assolutamente niente, per ora.

"Dai ragazzuoli, andiamo a ballare! Che mi sembra di star buttando i soldi dell'entrata a star qui seduto e basta."

Jimin era un tornado, come sempre, e nonostante gli sbuffi di Taehyung e gli sbadigli di Jungkook i tre si tirarono in piedi scivolando sotto le luci colorate della pista.

Il primo ad iniziare a ballare fu ovviamente Jimin, che iniziò ad ancheggiare e piroettare con naturalezza anche se indossava degli stivaletti in pelle nera col tacco -non esageratamente alto, ma sempre un tacco era-.

Jungkook lo seguì e Taehyung si stupì nel vederlo muoversi con il passo sicuro che solo chi aveva parecchia esperienza alle spalle poteva possedere.

Possibile che lui fosse l'unico che si limitava ad andare a ritmo?

Two Is Better Than One [TAEMINKOOK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora