Capitolo 57: Prepariamoci!

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Era domenica pomeriggio, le 16.
Anna ricevette una chiamata da Fairy, la sua migliore amica da più di 4 anni.

Prese il cellulare e lo avvicinò all'orecchio.

"Ehi." Rispose Anna pronta.

"Anna!" Esclamò Fairy.

"Dimmi." Rispose Anna.

"Dopodomani c'è il nostro concerto! Dobbiamo prepararci!" L'amica non stava più nella pelle per l'emozione.

Anna ridacchiò. "Va bene, va bene! Ci vediamo sotto casa mia ora." Rispose la ragazza, facendo calmare la sua amica.

Fairy riattaccò, ma Anna non se ne rese nemmeno conto.
Appena sentì il campanello suonare, capì che era lei.

Scese, e aprì la porta alla sua amica.

"Andiamo! Dai!" Esclamò Fairy.

Anna rise. "Va bene!"

Le due amiche partirono per il centro commerciale della città.
Dopo dieci minuti di camminata stancante, arrivarono alla loro meta.
Andarono al secondo piano, dove c'era il loro negozio preferito.

Visto che era giugno arrivato da poco, i vestiti nelle vetrine o anche semplicemente appesi agli attaccapanni, erano tutti floreali.
Tutti con un colore acceso o molto estivo, che portavano allegria, un sorriso a chi li guardava.

Ma ovviamente c'erano anche molti vestiti eleganti.
Le due amiche, li adocchiarono subito, proprio per l'occasione che era stata loro offerta.

Camminarono poco, e arrivarono in mezzo a tanti vestiti: bianchi, neri, con gonne lunghe, corte, adornati o meno.
Insomma, di tutto e di più!

Anna prese, dopo aver osservato tanti vestiti, -voleva rimanere sul sobrio, ovvero il bianco- sorrise ad un vestito bianco, con una minigonna nera.

"Fairy, hai preso un vestito per te?"  Chiese Anna girandosi per vedere l'amica.

"Sì, tu?" Rispose Fairy prendendo un vestito molto carino: era un vestito azzurro pastello.

"Certo! Dai, ora sono curiosa, fammelo vedere!" Esclamò Anna.

Fairy ridacchiò. "Voglio vedere il tuo, ora!"

Le due amiche si mostrarono il vestito a vicenda, poi se lo provarono.

Si videro col vestito scelto e indossato: inutile dire che decisero che sarebbero stati loro.

Le ragazze uscirono dal negozio, e iniziarono a parlare, mentre si incamminarono per uscire.

"Con che tacchi li metti?" Chiese Anna.

"Abbinato con questo azzurro... penso proprio dei tacchi bianchi." Rispose Fairy guardando un secondo l'abito.

"Giusto. Io dei tacchi neri, invece." Rispose Anna.

"Non vedo l'ora che sia martedì!" Esclamò Fairy contenta.

Anna sorrise.

"Dobbiamo ripassarci la canzone. Facciamolo a casa mia." Disse Anna guardando l'amica.

"E che aspettiamo? Andiamo!" Furono le ultime parole della ragazza dai tinti codini di rosa, prima di correre, a vista di Anna, alla velocità della luce.

Anna dovette seguirla, nonostante non volesse correre.
Ma, chi era lei per non divertirsi un po', correndo?
Nessuno!

Iniziò a correre, ridendo con felicità nella voce, mentre l'amica stava rallentando per permettere all'amica di raggiungerla.
Tutte e due iniziarono a correre verso casa di Anna, con allegria nella voce.

Furono a casa di Anna dopo poco, la corsa le aveva stancate un bel po'.
Era in camera di Anna, col violino e la chitarra di Fairy.

Per l'opening, non ci avevano pensato.
Fairy, sotto comando di Anna, iniziò a suonare il suo strumento in modo "metal" poiché Fairy sapeva fare quel tono.
Anna rimase a bocca aperta appena capì che quel tono, accattivante e piena di note che ti ammaliavano, era perfetto.

Anna si aggiunse con un paio di note, e Fairy, sfumò il tono. Il violino alzò le note e il tono, dolce e veloce.

Dopo qualche secondo si fermarono.

"Per me questa è l'opening perfetta." Disse Fairy.

Anna annuì. "Opening: fatta. Ora i pezzetti prima delle nostre strofe."

Le due amiche cominciarono a buttare giù note e sillabe: sì e no.

Anna emise un sospiro di frustrazione. "Non ci riusciamo!"

"Dai, Anna. Non dire così. Riproviamoci." Rispose l'amica, in piedi mentre guardava Anna.

"Va bene." Rispose Anna.

Finalmente, dopo qualche imprecazione, qualche nota imperfetta, sbagliata, o non accordata bene, riuscirono a terminare il loro lavoro.

"Direi di fare una prova." Propose Anna.

Fairy annuì.

Iniziarono a suonare e a cantare, sperando che nulla risultasse sbagliato.

Infatti non sbagliarono nulla, né una nota, né altro.

Anna scuoteva la testa al ritmo della musica creata da loro.

Era sicura che tra due giorni avrebbero fatto ammaliare tutti: col suono del dolce violino di Anna, e col ruvido e alto suono della chitarra di Fairy.

Arrivarono le 19.

Anna accompagnò la sua migliore amica a casa sua, parlando solo del loro piccolo concerto atteso da tanto.
La ragazza castana aveva un bellissimo sorriso sulle labbra, Fairy era contenta.
Camminarono fino ad arrivare a casa dell'amica.

Anna aveva visto Fairy chiudere la porta di legno.
Un attimo prima aveva alzato la mano per salutarla, una parola: "ciao".
Iniziò ad allontanarsi, col cielo che stava diventando un leggero scuro.
Camminò verso casa sua, senza pensieri in testa.

Era quasi ora di andare a dormire.
Anna era in pigiama, seduta sul letto.
Si girò verso la sua finestra, che rifletteva un debole scuro cielo, non spaventoso.
Ritornò a guardare il pavimento.
Sospirò.
Si mise lentamente nelle coperte, come se una forza esterna le stesse bloccando.
Spalancò gli occhi, capendo che i suoi occhi, da viola, stavano cedendo ad un bianco puro.
Chiuse subito gli occhi, sentì gli occhi ritornare viola, come prima.
Appoggiò la testa sul cuscino, e il sonno la trasportò lontano da quel letto.

Anna, domani ti vedrò.

Eppure prima ti odiavo! (Spyon)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora