5 CAPITOLO

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CAPITOLO 5


Da quella sdraio su cui aveva ricevuto quel bacio inaspettato, a cui ancora non riusciva a credere, guardò gli altri che, ormai alticci, avevano dato il via all'altra parte della serata. Quella fatta di abbracci intimi, di baci rubati. Le ragazze sembrarono tutte in fila, in attesa del loro turno con ogni ragazzo, invece lei si sentì sempre di più un pesce fuor d'acqua. Dopo che Baek si fu allontanato, lo vide avvicinarsi al tavolo per prendere ancora da bere e subito dopo una delle ragazze, tra le più avvenenti e intraprendenti gli si era avvicinò. Le fu difficile digerire quel suo sorriso divertito, compiaciuto quasi. Le fu difficile evitare di scattare in piedi per andarsene, come una mezza fidanzata di fronte a un tradimento. Quei due giorni erano già stati così estenuanti da sentirseli addosso come fossero stati mesi.

Chan si palesò davanti a lei all'improvviso e grazie al cielo Jin riuscì a sorridergli. La sua presenza riuscì in un attimo a dissipare quelle nuvole grigie che la sovrastavano ogni volta che vedeva Baek con qualcuna. «Ehi...», le disse con la sua solita voce bassa e roca, che le era sempre piaciuta. Quando lo sentiva cantare, poi, era un balsamo ristoratore. Se lui riusciva a scuoterla sin nelle viscere, Chan era la calma dopo la tempesta, e si stupì di scoprire che anche di persona le facevano lo stesso effetto. Il diavolo e l'acqua santa, in un certo senso.

Quel diavolo, che in quel momento non perdeva tempo e continuava a sfiorare con le dita il corpo tutto curve di una qualsiasi, a stringerlo tra le braccia. Quel diavolo, che nonostante il suo comportamento incomprensibile, era la sua dannazione e la sua rinascita.

Chan si accorse subito dello sguardo di Jin; lo sapeva, lo aveva capito sin da subito quanto lei fosse attratta irrimediabilmente da lui, nonostante questo sperava in un cambiamento, sperava che in qualche modo Baek si comportasse così da stronzo, da spegnere quel qualcosa che Jin provasse. E sarebbe stato lì quando sarebbe successo, si disse. La prese per mano stizzito, forse preoccupato che lei potesse star male guardando Baek.

«Andiamo...», le disse, trascinandola con sé senza che lei poté dire o fare molto. Chan la cercò con gli occhi e le fece l'occhiolino al quale lei sorrise, rilassandosi immediatamente. Di tutti i presenti solo Baek si accorse della cosa, solo lui non la perdeva di vista, e questo lo faceva sentire irrequieto. La ragazza con cui si stava intrattenendo e che era quasi pronto a portarsi a letto, gli prese il mento tra le dita per riportarlo a quello che stavano facendo. Baek la lasciò fare, tutto pur di non pensare a quella strana ragazza, tutto per non pensare a quanto gli desse fastidio saperla da sola insieme a Chan, sapere che forse lui avrebbe potuto in qualche modo conquistare il suo interesse.

Il calore che la brunetta gli concesse riuscì nell'intento di svuotare la sua mente, almeno per un po'.


Più tardi, risvegliatosi nella camera della ragazza, si chiese maledicendosi, se quei due fossero finiti insieme, se alla fine Jin avesse detto la verità. Davvero lei e Chan non erano una coppia? Scosse la testa per scacciare quelle domande inutili e si alzò in silenzio, raccattando la sua roba per tornare in camera sua.

«Shh, fai silenzio. Piano, Chan!»

Baek allungò l'orecchio sentendo delle voci. Si alzò dal letto per avvicinarsi la porta, cercando di capire chi fosse.

«Dio, se sei pesante! Perché ti sei bevuto tutto quel soju se lo reggi poco? Che razza di mezza calzetta.» Jin, che era rimasta completamente sobria, cercò di riportare in camera Chan, che dopo tre bottiglie di soju aveva dato forfait addormentandosi sulla spiaggia, sdraiato con la testa sulle sue gambe. Per un attimo pensò che stesse scherzando, ma presto fu costretta ad arrendersi all'idea di dover trascinare quel gigante fino alla villa.

PROMISEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora