9 CAPITOLO

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Chan raggiunse la camera in fretta, sdraiando Jin sul suo letto. Dietro di lui accorsero anche gli altri e qualche ragazza che sentendo il trambusto in casa si preoccupò. «Perché diavolo l'hai portata in camera tua? La sua non ce l'ha?» Chan, tolse la felpa a Jin e la infilò sotto la coperta, girò il viso di scatto verso Baek, che tra tutti i commenti che avrebbe potuto fare, scelse proprio quello sbagliato, con la persona sbagliata. «Tu devi proprio stare zitto... la porto dove cazzo mi pare.» Sung-ho e Jun si guardarono per poi tornare sui due amici. «Ragazzi, vado a prendere dell'acqua fresca e dei panni...» Fu una delle ragazze a parlare, una di quelle che più di tutte aveva legato con Jin. Insieme a lei andarono anche le altre, lasciando soli i quattro nella stanza con lei.

«Sung-ho, stavolta devi chiamare il medico. Non sta bene per niente e non possiamo chiamare un'ambulanza, né portarla in ospedale.» Lui annuì e prendendo il cellulare uscì momentaneamente per fare quello che gli era stato chiesto da Chan.

Baek, dal canto suo, non seppe nemmeno come muoversi, ma vederla lì su quel letto, inerme, pallida e sudata, gli fece male, un male cane. Per un qualche motivo che nemmeno capì, sentì di essere in parte la causa di quel malessere. Chan invece sembrava avere la situazione sotto controllo, per quanto sotto controllo si potesse avere. La moretta, amica di Jin, arrivò con una bacinella d'acqua e degli strofinacci, si avvicinò al letto in procinto di prendersi cura dell'amica, ma Chan non sembrò molto d'accordo. «Non preoccuparti, ci penso io. Voi potete andare, mi occuperò io di lei, e aspetterò il med...». Tentò di liberarsi anche di Baek che però non sembrò molto d'accordo. «Chi sei per cacciarmi dalla camera? Perché mai dovresti restare qui tu? Posso restare io...» Jun, che era stato sempre in silenzio, sbuffò sonoramente. «Ragazzi, mi avete rotto voi due. Andatevene fuori da questa stanza tutti quanti, resto io.» Si avvicinò agli altri membri e spintonandoli, li buttò fuori sbattendo la porta, lasciando sbigottiti.

Sedette sul letto, vicino a Jin, che ancora non sembrava voler riprendere conoscenza, e iniziò a passare il panno bagnato su polsi, collo e fronte della ragazza. «Quei due sono completamente impazziti, vero, Jin? Ti fanno più male che bene... sono stato bravo a buttarli fuori, eh?» Jun si occupò di lei per un po', con uno spirito fraterno che non riconobbe, ma quella ragazza, chissà perché iniziò a fargli tenerezza. Parlò con lei a bassa voce, mentre cercava di abbassarle la febbre, con Chan che continuava a bussare per entrare.

«Fatevi passare i bollenti spiriti, e allora forse entrerete. Andate a farvi una passeggiata e piantatela.» Jun non ne potè davvero più. Quella vacanza si stava lentamente trasformando in una soap opera.

Per una decina di minuti calò il silenzio, tranne per Sung-ho che dal corridoio informò l'amico dell'arrivo del medico in circa un quarto d'ora. Jun guardò Jin e sorrise appena, quando percepì il movimento dei suoi occhi chiusi. «Chan...» la voce flebile della ragazza sussurrò appena il nome del suo compagno. «C-Chan? Ya! Sono Jun?» si lamentò mezzo offeso, mezzo divertito. «Baek...» Il ragazzo spalancò lo sguardo e alzò gli occhi al cielo. «Ehi, piccoletta, sei un po' confusa...» Sorrise di nuovo poi si alzò e andò ad aprire la porta. «Rodolfo e Casanova, la bella addormentata chiede di voi. Non riesco a capire che cavolo ci trovi nelle vostre facce da stupidi...» Disse tra il seccato e divertito. E Baek, senza nemmeno lasciarlo finire di parlare, entrò in camera raggiungendo Jin, sedendosi accanto a lei. «Jin...» le prese la mano e la strinse, non sapendo che fare se non guardarla. Il senso di colpa che si espanse dentro di lui non gli piacque per niente, ma non ebbe tempo nemmeno di elaborarlo. Jin pronunciò ancora il suo nome. Chan, dietro di lui in piedi, fu pervaso da un senso di nausea inspiegabile. «La cosa che mi fa morire dalle risate è che non ti vergogni nemmeno...» Soffiò fuori, pieno d'astio. In quel momento gli avrebbe anche spaccato la faccia, se non fosse stato per Jin stesa sul letto, con la febbre alta. Si ripromise che la cosa l'avrebbe sistemata dopo... di sicuro non sarebbe finita lì.

PROMISEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora