11 CAPITOLO

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Chiusa nella sua camera, Jin ripensò a poco prima, al pianoforte, a quelle piccole mani delicate che amava tanto, che accarezzavano eleganti i tasti e alla sua voce. Quella voce. Se non fosse stata lì con lui, avrebbe pianto sicuramente.

Non lo capiva e probabilmente non lo avrebbe mai capito, ma dopotutto, pensò, non era quello il vero scopo di quella vacanza.

Aveva deciso di restare nonostante tutto quello che era successo, aveva deciso di lasciare libero Chan da quello strano accordo che avevano fatto e di godersi il resto dei giorni che aveva ancora a disposizione. Voleva conoscere meglio anche Jun e Sung-ho, voleva conoscere anche le altre ragazze, seppur forse la maggior parte avrebbero preferito vederla andare via. Quando era partita per questo viaggio, l'ultima cosa che aveva pensato, era stata proprio quella di creare subbuglio tra i ragazzi. Proprio lei, la meno appariscente, la meno esuberante, quella che lì tra quelle ragazze era la mosca nel latte.

Guardò l'orologio e senza rendersene conto vide che erano già passate due ore. Probabilmente gli altri avevano già pranzato e a pensarci lo stomaco iniziò a brontolare.

Proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta. «Tesoro, sono Jessi.» Jin le disse di entrare e poco dopo la ragazza fu davanti a lei con in mano un piatto. «Sandwich, te l'ha fatto Jun. Ha detto di mangiarlo tutto e di bere il latte.» Jin sorrise al pensiero di quello che in quel momento considerava il migliore amico del mondo. Lo stomaco avrebbe ringraziato. «Grazie. Dopo ringrazierò anche lui, stavo proprio pensando di scendere.»

Jessi le sedette accanto, appoggiando il bicchiere al comodino. Le sistemò con le dita i capelli dietro l'orecchio e Jin si sentì improvvisamente bambina.

«Ti senti meglio?» le chiese la moretta. Lei annuì mentre masticava un generoso boccone della sua merenda. «Prima ho sentito i ragazzi. Stasera vogliono giocare. Non so esattamente a cosa e come, ma diceva Baek che tutti devono parteciparvi.»

Jin appena sentì quel nome, si sentì quasi mancare l'aria. «Ti piace proprio, eh?» Il boccone le andò quasi di traverso. Tossì un paio di volte poi mandò giù, guardando il piatto quasi vuoto. Balbettò per un paio di secondi. «M-ma va... ma c-che dici? È solo, cioè era solo il mio preferito...» Jessi inarcò un sopracciglio e le regalò uno sguardo che tutto era fuorché quello di una che ci credeva. Sbuffò in direzione dell'amica. «Va bene, va bene. Fingerò di essermela bevuta. Adesso datti una sistema e scendi, però. Chiedono di te e comunque non potrai restare rintanata qui fino alla fine della vacanza.» Jin annuì, sorridendole appena, poco convinta, ma alla fine fu quello che fece. Si alzò, si fece una doccia veloce e poi scese.

Li trovò tutti in salotto. Restò in disparte a guardare la scena per qualche secondo.

La televisione era accesa probabilmente su un canale a caso, dato che nessuno sembrava interessato veramente.

Le ragazze non erano tutte presenti, ma sentì subito gli schiamazzi dalla piscina e capì dove fossero.

Jun se ne stava seduto a terra, impegnato in qualche battaglia intergalattica al cellulare. Si lamentava di qualcosa, tirando fuori nomi strani che lei ovviamente non riconobbe.

Chan giocava a Jenga con una delle ragazze, mentre Sung-ho sembrava dormire.

Cercò con tutta la volontà di non arrivare a lui, ma era difficile non vederlo. Sdraiato sul divano, come se gli altri non esistessero, a mangiare frutta. La biondina, sempre appiccicata a lui come una cozza allo scoglio, era seduta sullo stesso divano, con le gambe di Baek sulle sue. Che bel quadretto. Pensò irritata.

Decise di farsi vedere e appena lo fece tutti si voltarono a guardarla, come se non sapessero chi fosse o fosse la celebrità di turno.

Fece finta di nulla, raggiunse Jun e ci si sedette accanto, senza imbarazzo e senza problemi. Gli sorrise e lui sorrise a lei.

PROMISEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora