15 CAPITOLO

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Jin quella notte fece un sogno bellissimo, uno di quei sogni che ti lasciano il cuore colmo di gioia, che ti dà i brividi solo a pensarci.

Baek che si intrufolava nella sua stanza, che dormiva con lei. Baek che apriva gli occhi e guardandola la faceva sentire meravigliosa. Baek che l'amava, non solo con il corpo. La loro complicità, la sua prima volta con l'uomo dei suoi sogni...

Sentì una folata d'aria improvvisa sfiorarle le braccia e si riebbe. Quanto aveva dormito? Aprì piano gli occhi, sentendosi indolenzita, ma anche rilassata. Sospirò stiracchiandosi e quando mise a fuoco l'ambiente attorno a lei vide una figura vicino alla poltrona.

Baek?

Si volse a guardarla con addosso i pantaloni della sera prima, a dorso nudo, bello come mai era stato. Le sorrise mentre si rivestiva e le si avvicinò quando Jin rispose al sorriso. Si chinò su di lei, ancora avvolta nel lenzuolo, con le spalle nude. Accarezzò la sua pelle diafana e scese a cercare un bacio, e un altro.

«Se vuoi continuare a dormire, fai pure... non ti ho dato molta tregua stanotte.»

Le sorrise di nuovo e Jin si sentì su una nuvola. Avevano fatto l'amore davvero, lui la stava guadando in modo totalmente diverso e si rese conto che non era stato un sogno.

Lui, poi, finito di vestirsi, camminò verso la porta facendole un veloce occhiolino. Le disse di dormire ancora. «Dove stai andando?» Lo fissò per un lungo istante, pensando a quanto fosse bello, a quanto fosse stato dolce con lei, a quanto a suo agio si sentisse adesso con lui intorno, come se fossero una coppia rodata. Lui la guardò e sorrise. «Ho promesso ad una delle ragazze di fare colazione fuori, insieme. Tu fai con calma... ci vediamo dopo!»

Improvvisamente tutta la gioia che le aveva riempito il cuore fino a quel momento, scomparve in una nuvola di fumo e i suoi occhi rimasero fissi su di lui. Non poteva credere a quella risposta. Semplicemente non poteva. Si sentì raggelare. Lui le diede le spalle e prese in mano la maniglia, pronto ad andarsene da una qualunque, dopo il paradiso che si erano scambiati la notte prima. «Scusa, forse non ho capito...», sussurrò.

Una parte di lei si sentì una stupida. Davvero si era convinta che lui le avrebbe dato l'esclusiva per una sola notte di sesso? Si maledisse in silenzio, guardando lo sguardo confuso di Baek, che improvvisamente tornò quello di sempre, quello freddo e menefreghista. Quello che ti vuole, ti ottiene, ti prende e ti molla. «Ho detto che vado a fare colazione fuori con una delle ragazze, gliel'ho promesso. Cosa c'è di difficile da capire? Tu puoi restare, riposati o fai quello che ti va...»

Jin non riuscì a credere alle sue orecchie, o forse ci credeva anche fin troppo.

Quel paradiso che aveva visitato con lui fino a poche ore prima, si trasformò improvvisamente in un inferno. Un peso enorme le schiacciò il petto, tanto che dovette prendere un respiro e un altro, senza però avere il coraggio di dire niente. Cosa avrebbe potuto dire, poi?

Baek abbassò la maniglia, ma girò il viso verso di lei, in cerca dei suoi occhi. Con lo sguardo più beffardo che il suo repertorio possedesse, le sorrise. Un sorriso falso, da presa in giro. «Allora, la scommessa l'ho vinta io, giusto? Ma non preoccuparti, ho già avuto quello che volevo...»

Il sangue smise quasi di circolare nel corpo di Jin, smise anche di respirare. «Cosa?» Quello che accade un attimo dopo spezzò gli ultimi rimasugli del suo cuore. Baek scoppiò a ridere, di una risata amara, vuota. «Te l'avevo detto che sarei stato l'unico a riuscire ad averti... che saresti finita a letto con me. E mi pare sia successo, no? Quindi ho vinto...» Rise ancora, soddisfatto, gongolando per la riuscita della sua impresa. Tutto ciò che pensava di aver provato con lui, si era appena trasformato in un cumulo di niente. Lui era un cumulo di niente, interessato solo a sé stesso, pronto a calpestare gli altri e i loro sentimenti. I sentimenti di Jin, che erano appena stati calpestati, come valessero meno di zero.

PROMISEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora