Tre anni prima

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-Ecco la piccola Sophia!- fece Ares intrufolandosi nella camera da letto di suo fratello minore. Sophia divenne rossa dalla vergogna come faceva ogni volta che lo vedeva e se ne usciva con quella frase. Erano alla scrivania i due migliori amici. Ren e Sophia, entrambi diciannove anni e inseparabili. Potevano essere scambiati benissimo per fidanzati e molti lo facevano ma loro subito puntualizzavano anche in coro -No, siamo amici-. Imbarazzati.

Non che Sophia non avesse mai preso in considerazione il fatto di provarci con Ren, era un bellissimo ragazzo ma il cuore non batteva forte come quando vedeva Ares.

Batteva forte e le farfalle creavano turbini nello stomaco già ingarbugliato di suo per non poter dire cosa provava. Oppure non aveva il coraggio. -Ares, non rompere- rispose secco cercando di cacciare dalla camera suo fratello maggiore, odiava essere disturbato mentre faceva i compiti, soprattuto se in stanza c'era la sua migliore amica follemente innamorata di suo fratello. Come biasimarla, suo fratello era bello mentre lui si sentiva uno scarafaggio. Veniva bullizzato tutti i giorni perché diverso e non aveva altri amici. Per fortuna che la scuola stava finendo e avrebbe iniziato l'università dove l'aria sarebbe stata completamente diversa. Sophia gli ripeteva costantemente che era un bellissimo ragazzo ma tutte le persone che ci vogliono bene fanno i complimenti.

-Cosa c'è?- fece di rimando il fratello mentre si sistemava i ricci ribelli che gli cadevano davanti gli occhi. L'acconciatura a fungo gli stava iniziando a stancare, forse era arrivato il momento di rasare completamente i capelli. Invidiava i lisci del fratello che gli cadevano perfettamente sulla fronte. Vedere quella bella ragazza dentro casa no, non lo avrebbe mai stancato. Adorava vedere Sophia fare i compiti e prepararsi pre l'esame di maturità con suo fratello. Era sicuro che prima o poi loro due si sarebbero fidanzati e lui sarebbe rimasto cotto alla brace per non aver avuto il coraggio di affrontare quella ragazza.

-Sai che non ti voglio in questa stanza quando studio- lo rimproverò Ren con sguardo truce e con la penna che lo accusava.

-Scusa- alzando le mani -Credevo che mio fratello volesse sapere che sto per andare a farmi un tatuaggio- le labbra si spalancarono per un sorriso raggiante e divertito.

-Sei impazzito?- gli cadde la penna dalle mani -Lo sai che papà ti strangola se te lo vede-.

-Questo non lo vedrà, forse mai- ridendo

-Scusa?-

-Il posto è molto nascosto- entrò in camera chiudendo la porta per evitare che sua madre li ascoltasse anche solo involontariamente.

-Dove?- fece incuriosito Ren mentre Sophia assisteva senza dire una parole e sognando di baciare quelle labbra che si muovevano e arricciavano e poi si chiudevano e si riaprivano mostrando i denti bianchi lucidi. Voleva assaporare le labbra carnose che immaginava fossero calde e morbide.

-Qui- Ares di colpo alzò la maglietta e abbassò i pantaloni mostrando il fianco, la parte alta della coscia destra e del pube che aveva i peli radi per essere la pelle di una ventiduenne. Sophia riuscì a vedere anche una parte del gluteo e i suoi ormoni schizzarono ai massimi livelli.

-Ma che fai? Copriti!- lo rimproverò e Ares si ricompose chiedendo il motivo.

-Forse non lo hai notato ma c'è una ragazza in questa stanza- spiegò lanciandogli una gomma da cancellare.

-Ma è Sophia! Ci vede in costume da anni. Un fianco non fa la differenza-

-La fa eccome, e non era un fianco. Se non ti avessi fermato ti saresti spogliato- alzandosi e aprendo la porta. -Adesso fuori dalla mia camera, mi farai vedere dopo il tatuaggio. Stiamo studiando-

Ares sbuffò e bofonchiando -Sempre a studiare e mai divertirsi-.

-Fuori!- gli chiuse la porta quasi sul viso.

Il dio guerriero e il lotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora