Urlare

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Un cenno. È bastato un cenno di Sophia per fargli esplode la testa. Quello era un addio non voluto, non cercato. Avevano rincorso Daniel Misalesi e si erano comportati come se fossero in una gara. Intercettare, superare e colpire, ma questa volta non si trattava di colpire figurativamente. Aveva colpito e con un proiettile.

Erano dentro la cabriolet di Alex col tetto aperto e Ren era sui sedili posteriori che puntava con la pistola alle ruote ma erano l'uno davanti l'altro.

Gli inseguitori non mollavano e Ares era dietro di loro che non poteva sparare perché avrebbe potuto colpire i suoi amici e la sua fidanzata.

-Cosa facciamo?- chiese Ren che non voleva problemi soprattutto in presenza di Sophia che ancora non aveva dato una risposta alla proposta di matrimonio di suo fratello.

Daniel estrasse la pistola e lo specchietto sinistro esplose.

-E' una caccia ormai, non si ferma finché non ci arrendiamo- Alex iniziava a temere per la propria vita.

La strada era buia costeggiata da abeti che creavano una parete verde in movimento.

-Questo lo so- ribadì Ren guardando la sua migliore amica impaurita. Avevano fatto di tutto per evitare che lei si trovasse in una situazione simile e adesso ne era immersa fino al collo.

Lei inveiva contro Alex e lui. Voleva scendere da quella macchina e tornare indietro a qualche ora prima, spensierata nella villa a ridere a bordo piscina, non fra gli spari e rischiare di morire.

Un proiettile fece saltare lo specchietto destro rischiando di colpire anche Sophia per cui Ren prese l' amara decisione di impugnare il piccolo fucile che Alex teneva sotto il sedile, il quale sarebbe servito il giorno dopo per un'operazione richiesta dal padre.

Chiese se era carico e ricevette una risposta affermativa -Sei sicuro? Ti conosco e hai un'ottima mira- chiese Alex sapendo che se Ren avesse sparato, avrebbero perso sicuramente Sophia.

Lei non capiva il motivo di quell'affermazione ma quando, voltandosi vide il suo migliore amico impugnare l'arma di grande calibro gli urlò contro. Non voleva che facesse nulla del genere. Le sembrava tutto assurdo, solo nei film si vedevano certe cose e lei non era in un film ma nella realtà.

-Non farlo, ti prego- lo pregò cercando di convincerlo a trovare un'altra soluzione. Non voleva assistere al degrado della bella figura mentale che aveva nella sua testa di Ren.

Guardandolo meglio negli occhi capì che in quel momento non stava parlando col suo migliore amico ma con un'altra persona. Si arrese e si promise che se avesse premuto il grilletto non li avrebbe più rivisti. Non erano i suoi amici quelli ma dei criminali.

-E' necessario- disse serio con il vento che gli fischiava nelle orecchie -Voltati se non vuoi assistere- caricando i proiettili nelle due canne.

Utilizzando il poggiatesta come supporto per il fucile a canne mozze, si mise accovacciato come un cecchino e attese il momento giusto.

-Rimani il più lontano possibile da Misalesi, Ren usa la doppia- sentì dire da Alex mentre parlava al telefono col suo migliore amico.

-Tra poco c'è una curva, devi accelerare i tempi- lo avvisò Alex.

Ren vide l'auto bianca di suo fratello rallentare e chiese ai ragazzi di prepararsi.

-Non farlo- urlò una ultima volta Sophia ma era troppo tardi, Ren esplose il colpo mentre lei lo pregava di non essere un criminale.

Non fece in tempo. Vide cadere i pallini sulla macchina, il vetro andò in frantumi e il viso dell'amico di Misalesi una maschera di sangue.

Voltandosi, la curva prese forma e alla sue orecchie arrivò il rumore dello schianto dell'auto contro l'albero.

Il dio guerriero e il lotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora