E tu chi sei?

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-Ci siete cascati- disse l'uomo con la tonaca nera e il cappuccio tirato sulla testa. Una maschera da cane copriva il viso.

-Cosa significa?- chiese invece Ares mentre tentava di liberarsi dalle catene che lo tenevano incollato alla sedia di ferro. Era a petto nudo, gli avevano strappato la maglia per poi torturarlo con un ferro rovente.

Altri due erano nella stessa grotta. Indossavano delle maschere. Un maiale e un leone.

-Perché sono in questo luogo?- ricordava solo di essere stato aggredito e poi, una volta svegliatosi nella grotta, hanno iniziato a marchiarlo.

-Questo è il primo passo per la vendetta. Dolore fisico- disse sotto la maschera da cane. La voce era molto profonda e la figura molto alta -Devi pagare per quello che hai fatto. Uno ad uno-

-Stai proteggendo la tua ragazza a costo della vita ma la tua non la vogliamo. Dovrai soffrire per l'eternità. Come è toccato a noi-

-Cosa stai dicendo?-

-Tutto a tempo debito- rispose la figura con la maschera da leone.

-Soffrirete voi Dragoni- concluse la maschera da cane.

-Siete molto influenzabili- proseguì -E credo che l'amore vi spezzerà-

-Provate a toccare Sophia o mio fratello e vi sbudello-

-Oh, ma lui lo ha già fatto- rispose il leone.

Quello con la maschera da maiale tirò fuori la mano destra da sotto la manica lunga per poi tirare su quella sinistra. Alla luce artificiale, emessa da un faro portatile, comparve un braccio al quale mancava la mano. Osservando quella che si muoveva notò che era uguale a quella che Sophia aveva ricevuto.

Aveva indagato e Daniel Misalesi era scomparso da tempo, lo davano per morto dopo una sparatoria. A quanto pare era vivo e pronto a vendicarsi.

-Daniel, sei impazzito? Addirittura tagliarti una mano per vendetta?- chiese esterrefatto,

-Non ha fatto nulla di tutto ciò, l'ha persa a causa di un incidente e abbiamo pensato di regalarla alla tua amata- rispose il leone.

-Questa sera vorremmo cantare vittoria, ma siccome nostra madre ci ha insegnato di dare sempre una opportunità di vincita all'avversario, noi ne diamo una a te- proseguì e poi prese un telefono.

Qualche istante dopo sorrise -L'esca è stata gettata e tra poco ti daremo la tua possibilità. Chi salverai? Il tuo migliore amico o tuo fratello?-

-In ogni caso, perderai uno dei due- aggiunse il cane.

-Cosa state dicendo?-

-E' bastato dire un nome e subito avete creduto che fossero loro, i Mascùli, ma non sapete che anche loro sono delle vittime-

Il telefono del leone riprese a trillare. Sentì una risata da sotto la maschera.

-Guarda come ha ridotto un passante, il tuo amico. Lo trovo alquanto irascibile- mostrandogli la foto di un viso torturato e pieno di sangue.

-A voi toccherà di peggio- li minacciò, bastava solo che fosse libero da quelle catene.

-Non troppo in fretta, Ares- lo zittì il cane.

-Adesso ti spiego- fece il leone avvicinandosi -Tra cinque minuti, i lucchetti si apriranno e sarai libero. Alex e Ren sono diretti alla villa Mascùli, e se i calcoli sono giusti, arriverai anche tu ma poco più tardi. Il tempo di vederli soffrire- mettendo in tasca il telefono -La destinazione è qui vicino e dovrai correre-.

I due si allontanarono -Buona perdita-.

Ares aprì gli occhi. Era madido di sudore. Aveva rivissuto nel sonno gli istanti prima del salvataggio dei due.

Il dio guerriero e il lotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora