Ricominciamo

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-Ares- disse Jeremy bussando allo stipite della porta vedendolo disteso e immobile.

Lui non rispose.

Avvicinandosi vide che aveva le cuffie nelle orecchie e Jeremy stava cercando un modo di chiamarlo senza farlo spaventare.

Avvicinandosi con calma fino ad arrivare al bordo del letto si fece preponderante la musica che usciva dalle cuffie. Perché ascoltava la musica a volume così alto? si chiese. Era con le coperte tirate sull'addome indossando una maglia la cui scritta citava "CHIAMATEMI OCCHIO DI FALCO" e leggendola, Jeremy, accennò ad un sorriso.

All'improvviso il fratello liberò un orecchio dalle note musicali e -Jeremy?-

-Come diavolo hai fatto?- chiese il fratello stupito.

-Riconosco il tuo profumo- disse con tono ovvio Ares.

-Ma che sei, un cane da tartufo?- lo derise Jeremy toccandogli un braccio. Era bello vederlo e poterlo toccare. Aveva sempre sentito un vuoto in fondo al cuore senza poter parlare con suo fratello.

-Stupido- concluse ridendo Ares sfilando anche l'altra cuffia e inserendole nel case. Si stupì il fratello platinato, di come lui avesse il pieno controllo anche senza vedere.

-Chi ti ha dato questa maglia?- ridendo ancora

-Mic e gli altri ragazzi della protezione- spiegò accennando ad un sorriso anche se velava tristezza.

Come poteva Jeremy consolarlo?

Guardando le bende sugli occhi gli comparve un peso sullo stomaco e avrebbe voluto mettere un oceano di distanza da quella situazione. Vedere suo fratello in quel modo gli faceva male. Era lui il fratello più forte tra i tre, anche se Ares non lo sapeva ma Ren lo teneva sempre al corrente degli accadimenti nella famiglia.

-Jeremy- lo chiamò e lui rispose con un mugolio affermativo.

-Mi imbarazza chiedertelo ma lo è di più farlo con il personale- la voce era bassa e veramente imbarazzata -E' molto strano perché non ho mai avuto problemi di questo tipo per vorrei che mi facessi un favore-

-Devo prendere la pistola?- scherzando con tono da investigatore comico e il fratello rise

-No, non serve- ridendo ancora -Vorrei fare una doccia ma non conosco la stanza e non voglio farmi vedere nudo da loro-

-Ok- fece Jeremy incoraggiando a farlo parlare visto che balbettava quasi.

-E' un po' strano chiederlo a te visto che non ci frequentiamo da molto tempo ma preferisco chiederlo a te piuttosto che a loro-

-Ares, nessun problema. Sei mio fratello. Tutto quello che vuoi-

-Non usare quel tono da pietà- gli disse e Jeremy si chiese se avesse veramente quel suono la sua affermazione

-Non è pietà, voglio aiutarti. Ho sempre invidiato Ren perché ti poteva avere accanto. Mi raccontava di suo fratello maggiore e anche tu sei il mio fratello maggiore e non c'eri per varie cause che col tempo ho capito. Adesso, però, basta. Voglio la mia famiglia, quella che ho sempre desiderato. Sono cresciuto solo e credo che tutti meritano di essere circondati di persone che lo amano-

-Jeremy, ti chiedo scusa e lo farò per il resto della mia vita se necessario e si, meriti una vera famiglia- Ares fece leva con le braccia per alzare il busto e mettere le gambe penzoloni al bordo del letto.

Suo fratello lo sorresse nella discesa.

-Ti posso chiedere una cosa?- sentendolo faccia a faccia -Puoi abbracciarmi?- e si sentì stretto da una morsa di amore.

Il dio guerriero e il lotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora