Scendi

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Sophia finalmente era riuscita a vedere Ren che ancora non aveva recuperato del tutto la memoria ma era vigile e stava bene. Solo la benda gli copriva i capelli. Gli diede subito un bacio sulla guancia come i vecchi tempi e gli strinse la mano.

-Andrà tutto bene- fece e lui subito chiese -Ma è vero che Alex è stato accanto a me quasi giorno e notte?- con voce flebile.

-Si- rise lei -Ha dato in escandescenza quando Ares gli ha detto che non poteva vederti. Ha invocato i vostri cognomi come se fossero i discendenti di Cristo- rise ancora e lo stesso fece Ren.

Era pallido.

-Siamo stati male, tutti. Indistintamente- con gli occhi lucidi -Non avremmo accettato che sarebbe finita male. Tu sei tu e non puoi andare via-.

Accennò ad un sorriso.

-Ares ci ha salvati?- la voce era debole, faceva troppa fatica.

-Si, ma Alex si è fatto scudo su di te. Credo che avrà problemi alla schiena per un bel po' di tempo-.

-Li accetto tutti, basta che lui è vivo- commentò Alex entrando lento con un bastone.

-Dicevi che avresti voluto diventare un principe, il bastone elitario lo hai intanto- fece del sarcasmo Ren a bassa voce e tutti e due risero.

Il ragazzo zoppicante si avvicinò e diede un bacio sulla bocca di Ren -Mi sei mancato-.

-Anche tu- rispose lui dolcemente.

-Io sono fuori con Ares e Jeremy. Tra poco entreranno loro, se vuoi- dalla finestra vicino la porta, il fratello platino fece l'occhiolino a Ren.

-Hai conosciuto Jeremy?- non poteva crederci.

-Tu non lo sai ma è il fidanzato di una mia amica all'università anche se si è presentato con un cognome diverso- e Ren cercò di nascondere la vergogna -Non temere, ho capito perché non mi hai parlato di lui. Ares non lo reputava come un fratello e hai ritenuto giusto di tenermelo nascosto. Ormai non mi pongo più domande sui Dragoni. Accetto le novità e basta- adesso era lei a fargli l'occhiolino e uscì.

-Non so come fa a sopportare questo- disse Ren

-E' una Dragoni anche se non lo vuole ammettere- rispose felice Alex poggiandosi sul bastone.

-Vero- cercando una posizione migliore.

-Ho visto che ti sei scontrato con la statua e ho temuto il peggio. Ho creduto di non poterti più abbracciare- gli occhi erano lucidi e il cuore infranto. Vederlo soffrire gli faceva male.

-Si ma la statua era vecchia e si è sbriciolata con l'impatto. Quando mi sono svegliato e ti ho visto sul cofano della macchina e il parabrezza insanguinato, mi sono spaventato a morte- sentire i suoi gemiti con gli occhi chiusi era stato straziante.

-Quando poi ho sentito puzza di gas e la nuova esplosione ho pensato solo a proteggerti, a costo della vita- le lacrime pungevano dietro gli occhi -Ho solo sentito dolore alla schiena poi mi sono svegliato in ospedale-.

Ren lo guardava e non sapeva cosa dire. Non ci sono parole per esprimere la gratitudine che provava in quel momento.

-Vieni qui- gli disse non potendosi alzare per la fiacchezza. Non appena si avvicinò, gli porse le labbra alzando leggermente la testa e Alex subito gli spinse le sue.

Essere con lui vivo era impagabile e tutto si sarebbe aggiustato.

-Ascolta- guardando verso il basso. Timidezza? Alex timido? pensò Ren -Visto ciò che è accaduto, non ho fatto in tempo a dirti una cosa, l'altro giorno- stringendogli la mano.

Il dio guerriero e il lotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora