Ricordi

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I passeggeri posteriori dell'auto di Alex erano sacrificati in due poltroncine per bambini di dieci anni e come ribadiva sempre lui, le cabriolet sono per due persone, infatti lei e Ren erano attaccati come due gemelli siamesi ma ovviamente a lei non dispiaceva. Ares non sarebbe mai stato comodo nei sedili posteriori a causa della sua stazza, anche stando davanti toccava i biondi ricci sul cielo e Alex accanto sembrava un bassotto nonostante la sua altezza. A volte si chiedeva da quale ramo della famiglia avesse preso il suo enorme sviluppo verso l'alto in quanto i suoi parenti erano di statura media. Adorava il fatto che fosse un gigante mezzo muscoloso che la proteggeva da tutto.

I due amici discutevano su quale film andare a vedere la sera dopo cena, erano lungo la strada di casa sua in quanto lei si era esclusa dalla serata cinema organizzata a causa dello studio per il corso extrascolastico di lingue.

Era persa nel fissare il marciapiede quando una melodia la attirò.

-Alza il volume, è la nostra canzone- la radio emetteva il pezzo che gli aveva dedicato al suo compleanno e divenne la loro canzone.

-Hai deciso tu che è la nostra canzone- rispose canzonatorio Ares per dare segno che non era poi così la sua preferita ma lui non ne aveva di preferite nel suo spartito mentale quindi quella sera acconsentì.

-Non rompere e alza!- l'auto venne inondata dalla melodia e Sophia prese a cantare per poco dopo chiedere la partecipazione del suo fidanzato che subito si rifiutò.

-Ren la conosci quindi devi cantare, lo so che l'hai dedicata a qualcuna- con dito accusatorio. Ren sorrise e fece da spalla alla tortura mentale di Alex.

Sophia attaccò il ritornello -Ti dirò che mai. Mai ti lascerò- toccando le spalle al suo ragazzo che aveva davanti,

-Ti dirò chi sei /La mia vita e i giorni miei/d'amore- proseguì Ren guardando nello specchietto retrovisore gli occhi azzurri di Alex che era concentrato nella guida ma qualcosa lo disturbava. Avrebbe giurato che fosse pronto a dar fuoco ad un palazzo.

Sono sicuro/ che solo me sceglierai- avvicinandosi all'orecchio di Ares e lui rispose con un

-Sempre-

-Io da sempre lo so/ Che il nostro è grande amore- urlando l'ultima parola a squarciagola in coro e anche Ren mise la testa tra i due migliori amici ma volgendo lo sguardo verso Alex il quale guardava la strada. Adesso sembrava irritato. Spinse il tasto off sulla plancia e la musica cessò.

-Troppo zucchero dentro questa macchina-.

Sophia e Ren protestarono e abbacchiati ritornarono ai loro posti. Il viso di Ren prese ad incupirsi inaspettatamente e Sophia non capiva. Vide le sue nocche diventare bianche nello stringere il maniglione sul pannello laterale dell'auto.

-Tutto bene?- gli chiese nell'orecchio e lui con un cenno affermativo troncò una conversazione che non poteva avere luogo.

Svoltato l'angolo arrivarono a casa sua e l'auto si fermò. Ares la cinse tra le sue possenti braccia una volta scesi dalla macchina e la baciò intensamente.

-Non ti lascerò mai, Sophia- il suo sguardo era profondo. I suoi occhi erano la sua fonte di luce. Lo amava, intensamente e ne aveva la conferma del fatto che anche dopo anni di fidanzamento ancora provava le farfalle nello stomaco a guardarlo. Aveva la testa sul petto e sentiva il cuore del suo amato. I pettorali si gonfiavano e sgonfiavano e li sentiva saldi.

-Sophia- la chiamò ma la voce non era la sua.

Sentiva l'eco del suo nome nella sua testa, all'improvviso una luce le colpì gli occhi e la voce che la chiamava era Sal che nel frattempo le accarezzava i capelli per farla svegliare. Mise a fuoco la stanza ed era nel salone di casa sua. Si era addormenta sul divano mentre studiava. Ritornare a quel ricordo, a quella sera felice la fece sentire con un peso sullo stomaco. Si sentiva triste e capiva anche il motivo. Non avrebbe più sentito il calore di quel corpo.

Il dio guerriero e il lotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora