Dolore

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Sentiva le lacrime uscire dagli occhi anche perché non voleva che Sophia dicesse quella parola.

Sentirle dire tacitamente addio è stato come lo scoppio del fucile che aveva provocato suo fratello, non in aria ma dentro lo stomaco e dentro il cuore. Sentiva veramente dolore sul petto mentre la guardava ma lei non sosteneva il suo sguardo, fissava il mare. C'era silenzio dopo che suo fratello era andato via e lui sentiva il suo cuore battere all'impazzata. Le gambe erano deboli e stavano cedendo per cui decise di accovacciarsi poggiandosi alla macchina, cadendo nella disperazione.

Aveva perso il suo amore. Si era trattenuto anni dal non rivelarle il suo amore segreto che adesso sembrava la cosa giusta da fare. Avrebbe dovuto rinunciare e non dichiararsi.

-Ho rovinato tutto- disse a bassa voce. Le aveva rovinato la vita. Le avevano rovinato la vita. lui e suo fratello. Non avrebbero dovuto accoglierla a casa, erano delle persone che facevano del male e lui lo sapeva. Era consapevole che prima o poi avrebbe combinato qualcosa che l'avrebbe fatta scappare. Non immaginava in quel modo e in quel momento. Si ripeteva che sarebbe capitato quando lui sarebbe stato in grado di assorbire il colpo, ma quando lo sarebbe stato? Esisteva un momento in cui essere lasciati dalla persona che si ama, fa meno male?

Neanche il bacio di addio. Sapeva che non l'avrebbe più baciata e forse anche lui non avrebbe più baciato altre, almeno non per adesso. Il primo bacio era stato come andare sulla Luna e tornare. Lo attendeva da una vita.

La prima volta che avevano fatto l'amore. Gli era stato dato l'onore di poter essere il primo per Sophia. Fece tutto il più delicatamente possibile, non voleva che soffrisse a causa sua.

Vederla tutta concentrata a studiare con suo fratello lo rendeva felice, sapeva che stando con Ren nessuno le avrebbe fatto del male, come suo fratello lo aveva protetto, anche lei l'avrebbe protetta.

Adesso non aveva nessuno da baciare o abbracciare. Voleva rimanere in quel porto per sempre, bloccato nel limbo. Non sapeva come vivere senza Sophia perché aveva basato la sua esistenza con lei. Una bella casa, un bel matrimonio, dei bei figli ma senza pensare che lui non era un bravo ragazzo che fa le classiche tappe dei suoi coetanei. Forse non meritava di vivere una vita con Sophia. È stato tutto un sogno e adesso si era svegliato oppure questa ultima ora era un sogno e doveva svegliarsi. Si tirò uno schiaffo, due schiaffi ma non si svegliava. Era tutto vero e aveva perso la sua fidanzata e forse anche suo fratello.

-Andiamo- gli disse Alex con il braccio sinistro cui era disegnato un ramo con delle rose in rilievo.

Sapeva che era il fiore preferito del suo migliore amico e anche di Sophia, come aveva l'occasione gliele regalava.

Fissando il fiore tatuato, accettò la mano offertagli e si fece coraggio.

Dove era andato suo fratello? Avrebbe fatto qualche pazzia?

Salendo in auto sentiva il vuoto che lo assaliva.

-Passerà- cercando di essere di conforto Alex odiando lo stato d'animo di Ares soprattutto sapendo che era stato lui a provocare tutto questo. La gelosia e l'invidia lo aveva reso cieco. Angie lo avrebbe scoperto? Era una ragazza intelligente, forse sapeva di lui come sicuramente lo sapeva il suo migliore amico pensò mentre giocava col piercing al sopracciglio. Temeva che da un giorno all'altro lo avrebbe strappato con quanta foga lo tirava e non tardò il rimprovero da parte della sua ragazza che gli tirò uno schiaffato sulla testa.

Ares sembrava perso, avrebbe voluto abbracciarlo ma sapeva che non era cosa per lui.

Durante il tragitto regnava il silenzio, lui si sentiva scomodo nella macchina di Ares e lo era altrettanto Angie nel sedile posteriore microscopico. Non sapeva cosa dire, aveva appena rotto un rapporto importante, cosa si dice in questi casi? Forse il silenzio è la miglior parola.

Il dio guerriero e il lotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora