Capitolo 86

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Due mesi dopo...

Sembra che il tempo sia passato molto velocemente da quando ho avuto quel maledettissimo incidente che mi ha vista perdere tutto ciò che di più bello potevo avere e non mi ha dato altra scelta se non quella di accettarne le conseguenze. 

So bene che il tempo non aspetterà che io guarisca né tantomeno, attenderà pazientemente che le ferite della mia anima si rimargineranno dal profondo dolore che le è stato inferto dal fato, quello ingiusto e crudele. Non è affatto vero che il ricordo del supplizio subito si affievolirà col tempo e con lo scorrere del suo ticchettio che si ripercuote fino all'infinito e oltre. 

 Potrei anche smettere di esistere da un giorno all'altro e tutto rimarrebbe inalterato... Ma il tempo no. Il tempo cambia e muta ciò che si conosce adesso, divenendo sempre più moderno di quello che ho vissuto io. Esso continuerà ad esserci anche per me, persino quando non ci sarò più; ma qui ed ora, continua e continuerà ad andare avanti, non facendo eccezioni per nessuno. 

Tutti stanno vivendo, vanno avanti con la propria vita mentre la mia ha cessato di esistere, spezzando quell'ultimo legame che mi teneva ancorata al mondo. La malinconia mi tiene compagnia, invadendo tutto ciò che mi è rimasto dentro. Un cuore che ha smesso di battere, totalmente spento e privo di emozioni. Si è come anestetizzato e nulla riesce a smuoverlo dal torpore letargico in cui si è rifugiato per non soccombere alle ingiustizie del destino.

 La disperazione di non poter fare nulla mi sotterra giorno dopo giorno, ora per ora, in ogni attimo passato, mi affliggo e non respiro. Quella notte ha segnato per sempre il mio destino con la morte del mio bambino. 

Da quando sono uscita dall'ospedale, son tornata a casa fisicamente ma con la mente mi ritrovo altrove. In un punto imprecisato della mia psiche, esiste uno spazio vuoto e impenetrabile dove risiedono i pensieri più intimi, tristi e sperduti che custodisco dentro di me. Nei momenti più vulnerabili della mia esistenza, li tiro fuori. Il sigillo che li teneva intrappolati si schiude, ed essi si disperdono nelle sinapsi, demoralizzandomi per tutte le debolezze subite che mi hanno condotto verso il limite di non ritorno. Soltanto in pochi riescono ad abbracciare completamente quel dolore. Chi ha visto la morte in faccia ed è sopravvissuto al peggio che poteva capitargli riesce a farlo suo, assorbendolo in tutta la sua tossica essenza. 

Non faccio altro che struggermi per le troppe elucubrazioni che ogni dannato giorno mi opprimono l'anima, la quale diviene sempre più insostenibile da sopportare. La mia angoscia non mi lascia mai in pace anzi, continua imperturbabile a tormentarmi sempre più e non c'è via d'uscita. Non esiste nessuna uscita d'emergenza che mi permetta di percorrerla per andare oltre e salvarmi da questo limbo insopportabile. Non smetto mai di pensare che forse, dovrei smettere di continuare a sentire tutto.

Sasha continua a starmi vicina come può, le sta tentando davvero tutte per risollevarmi dal lutto in cui mi crogiolo da due mesi a questa parte. Lei non mi dice nulla ma lo percepisco da me che la sto portando all'esasperazione vera e propria. È del tutto inutile insistere e provarci quando dall'altra parte, ti ritrovi un corpo inerte e privo di vita che è stanco persino di sopportare sé stesso.

✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora