Ho chiuso gli occhi già da tempo, ma quando li riapro e prendo coscienza della nottata trascorsa con Chad, sussulto di gioia e molto lentamente mi volto verso di lui. Il suo braccio giace prepotente sui miei fianchi. Rimango immobile per non svegliarlo.
I miei occhi cadono sul suo viso, ancor più vulnerabile nel sonno. Le sue ciglia lunghe gettano un'ombra sui suoi zigomi e quel dannato ciuffo continua a ricadergli sulla fronte, lo scosto per osservarlo meglio. Le sue labbra sospirano di rilassatezza, gli passo delicatamente la mano su tutto il viso. La sua pelle ambrata è una dolce tentazione per la sottoscritta che lo contempla in silenzio, ammirandolo in segreto.
Mi avvicino piano, con l'intenzione di non svegliarlo. Sporgo le labbra e lo ricopro di piccoli baci. Con gli occhi socchiudi scorgo uno sfuggevole sorriso. Mi si arricciano le dita dei piedi dal piacere che provo.
Sorridente, mi sposto da lui. Pronta ad iniziare una nuova giornata, anche se sarebbe molto più facile seppellirsi sotto le coperte col mio tormento preferito... purtroppo però, a malincuore devo andare. Ieri sono fuggita via come una ladra per cercarlo e raggiungerlo ovunque si trovasse. Mi scosto dalle lenzuola aggrovigliate e a piedi nudi vado verso l'ingresso, dove giace il mio borsone contenente qualche cambio di riserva, anche se prevedo che i cambi non mi basteranno mai con lui.
Afferro un paio di jeans e una maglietta e vado a chiudermi nel bagno di sopra. Mi vesto energicamente dei miei vestiti, nonostante il sonno si faccia un po' sentire. Sbadiglio e scendo giù, con l'intenzione di prepararmi un caffè. Canticchio una musichetta orecchiabile mentre attivo la macchinetta del caffè, quando, un paio di braccia muscolose mi avvolgono la vita.
Sussulto al contatto e poi mi volto verso di lui. «Ehi.» Sussurra con voce arrochita dal sonno, mi schiarisco la mia di voce andata perduta, non appena il mio sguardo punta il suo. «Giorno.» dichiaro preoccupata sul suo possibile umore. Ieri era diverso perché era sotto l'effetto dell'alcol ma oggi, è un altro giorno e mi chiedo di che umore sia. Le sue dita mi afferrano per i passanti dei jeans e mi avvicinano al suo petto nudo e delineato.
Mi toglie una fastidiosa ciocca di capelli e mi afferra per il mento, allungandomi verso di lui. Mi bacia e mi spinge contro il bancone, facendosi spazio nel mio centro. Gemo e ricambio il suo improvviso ma piacevole saluto. Ci stacchiamo di malavoglia ed io mi volto. Stendo un braccio per impugnare la tazza e prendere il caffè che dovrebbe riportarmi alla realtà, poiché ciò che sto vivendo è solo un sogno partorito dalla mia mente desiderosa di averlo così, per sempre.
«Allora, che programmi hai per oggi?» L'osservo sbigottita, e, per nascondere la mia faccia mi nascondo dietro la tazza facendo un lungo sorso. «Oggi dovrei andare in Università» Ammetto un po' scocciata. «Oggi dovresti proprio evitare di andarci.» Sbuffo un po' perché se potessi ne farei volentieri a meno ma non posso proprio marinare gli studi, risulterei poco professionale e anche se ciò è già accaduto, io non voglio ripetere gli stessi errori.
«Mi spiace ma non posso proprio restare, oggi.» Il suo broncio accompagnato dal cipiglio che gli si forma sulla fronte mi fa quasi desistere. «Perché no?» Domanda con le braccia conserte, aspettando una valida risposta. «Ieri, quando te ne sei andato via dalla mostra, ho combinato un disastro dopo l'altro, dimostrandomi poco professionale sia agli occhi del professore ed anche alla persona interessata ai miei quadri!» Esclamo rammaricata dal mio comportamento, e se potessi cambiare qualcosa, avrei fatto nuovamente ciò che ho fatto ieri sera, quindi, nonostante tutto non avrei reagito diversamente.
Lui aveva bisogno di me ed io avevo bisogno di sapere che stesse bene. «L'hai fatto davvero?» Chiede Chad, osservandomi esterrefatto e nonostante il suo turbamento iniziale, sembra dimenticare la proposta. «Ma certo che l'ho fatto davvero! Chi pensi che io sia?» Domando con le mani poggiate sui fianchi. «Non so chi tu sia... so solo che sei... insomma! Mi lasci senza parole!» Ammette, distogliendo lo sguardo e tirandosi i capelli all'indietro. Lo guardo, evitando di perdermi ogni sua espressione che mi annoda lo stomaco.
Le mie mani finiscono senza controllo sul suo volto e lui riporta l'attenzione su di me. «Tu, stai bene?» Chiedo ansiosa, mordendomi il labbro.
Mi sorride e catturandomi il viso mi bacia.
«Magnificamente bene!» Mi aggrappo al bancone, evitando di schiantarmi contro il pavimento. Mi sa proprio che non ha smaltito la sbornia.
«Allora non cercherò di trattenerti, a patto che dopo vieni con me.» Lo adocchio, interdetta sulla possibile meta. «Dove?» «Lo scoprirai molto presto.» Mi bacia ancora. Mi scosta i capelli e bacia anche il piccolo cipiglio formatosi nuovamente sulla mia fronte.
«Adesso, dovresti proprio andare se non vuoi fare tardi.» Sussurra, indicandomi l'orologio appeso alla parete e il mio catastrofico ritardo per la lezione, se non faccio in fretta. Mi scosto, scivolando via dalle sue braccia. «Maledizione!» Tracanno il caffè dalla tazza che avevo abbandonato al bancone e afferrando il mio portfolio mi precipito verso l'ingresso. «Ah! Ti aspetto al solito posto.» Urla Chad dalla cucina. Ed io, io mi sento persa nelle sue intenzioni.
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L'Angolo dell'Autrice:
E finalmente la brutta nottata è passata via, adesso, chissà che intenzioni avranno. Sappiate che con questo Capitolo infinito vi dichiaro che ho perso una delle mie vite... XD detto ciò, mi sa che i colpi di scena arriveranno molto presto... ;). Speriamo che vada tutto bene (nello scriverla), in realtà avevo scritto e abbozzato dialoghi ed eventi un po' diversi rispetto a quello che ne è uscito verso la fine ma comunque, eccovi il Capitolo 06.
B U O N A L E T T U R A.- Clelia.
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✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆
Roman d'amour✰● Una verità sconvolgente stravolgerà per sempre la vita di Chad. Devastato nell'attimo prima in cui, per la prima volta, aveva deciso di seguire il suo cuore. L'amava e non c'era nient'altro che lei a illuminare il suo presente... ma quel beffardo...