"Corvino Cobaltius, scusa il disturbo." Disse una bieca Malice.
Il Corvino Bluastro, che si trovava ancora in posa d'inchino, rispose: "Sei venuta qui per porre finalmente fine all'esistenza di queste commiserate macerie?!"
Detto questo, s'alzò; così che la saccente regina potesse guardare dal basso il suo profondo e nobile blu.
Egli era molto simile al fratello Nubius: spuntoni ovunque e armatura tosta di foggia cobaltica, accompagnata da un mantello bucato qua e la che trasmetteva inquietudine negli occhi di chi gli si poneva dinanzi.
Una delle poche differenze era la sua spada, che l'unica sconfitta che aveva conosciuto era quella della Guerra D'Ocra, la quale portò Rupestride al suo massimo splendore e Rèoro a prendere come consorte Malice; quella del capo dei Corvini invece, come sappiamo bene, ne ha viste di cotte e di crude.
Dopo averlo perquisito con lo sguardo, La reggente Del Deserto disse con un vile sarcasmo: "Sei affascinante quasi quanto il tuo nero capo..."
"Chetati traditrice!" Controbatté Cobaltius puntando fulmineamente la sua scintillante spada cerulea al pallido collo della bella vampira. Le guardie di Malice fecero un passo in avanti in segno di difesa della loro superiore.
Malice rimbeccò: "Cobaltius, non sono qui per parlare d'amore, stranamente. Anche se sai che sono così erotica da lasciarmi sedurre da un becero umano, sono qui per questioni assai più cruciali, le quali ti porteranno ricchezza e soprattutto vendetta."
Gli spuntoni del Prigioniero Della Perfezione, risaltati dalla luce del sole, rifletterono al trasalire del loro portatore: "Ah... E così la corte la fai tu a me... Parla allora pallida regina." Disse Il Corvino Bluastro assai catturato dall'udire della parola 'vendetta'.
"Vedi, il tuo amato fratellino: Roselius, ha peccato di tradire Il Festival Della lama, e da quanto me ne intendo, non è di perizia di un Corvino tradire... Guarda te, invece, ancora qui a governare questa spoglia città... Davvero onorevole."
"Sputa l'acqua(modo di dire) maledetta vipera! Non ho tempo per le ovazioni!"
"Chetati, siamo in tre contro uno se non te ne sei accorto..."
"Ho il mio popolo che mi segue, non sono mai solo!" Rispose Cobaltius adirato.
"Ooh! Chiedo venia... Il tuo popolo d'innestate creature quali neanche la Creazione Scarlatta in persona riuscirebbe a definire!"
"Occhio a cosa dici, o farò pascere i miei seguaci delle tue formose e ricche spoglie, sordida vampira!"
Le guardie di Malice in un battibaleno scagliarono due raggi vermigli dalle loro pesanti asce contro l'adirato Corvino che, prontamente, con una singola alzata di spada, respinse entrambi.
"Per favore anche voi placatevi...!" Rispose Malice, "fatemi fare la mia proposta a quest'arguto combattente. Se non l'accetterà, darò voi il consenso di tagliargli la testa con la sua stessa spada cilestrina. Tu t'accordi con me impavido guerriero senza casa?"
"Non mi servono le tue proposte per ingaggiare un combattimento... Fatto sta che le punte del mio elmo prima hanno udito 'vendetta', ed io ne ho bisogno, cecamente. Ti starò a sentire..."
"Sentita la questione di Roselius? Beh, la venuta della Dea Del Sangue potrebbe essere per colpa sua, in quanto invece di finire una ragazza che attingeva proprio alla nemesi della terra Dei Principi, l'ha salvata riportandola a casa sua: Brezza Albina. Ti chiedo quindi di uccidere sia il tuo odiato fratello che la bianca ragazza; in compenso avrai la casa rossa del tuo odiato fratello nel Gioiello Del Deserto, la quale verrà ritinta di blu, e un marasma d'oro."
"Accetto solo ad una condizione: Sabbie Lievi verrà ristrutturata, e una volta finita la sua costruzione sarà capitale con Rupestride!"
Malice alquanto stizzita rispose: "Va bene... Basta che mi porti le loro teste e avrai ciò che hai richiesto!"
Nel frattempo i viaggi di Nubius e Roselius stavano riscontrando non pochi problemi.
STAI LEGGENDO
Le Cronache Scarlatte - Il Cavaliere
FantasyIn un mondo dominato dal più profondo blu del Mare, gigantesche e abominevoli Creature Marine dalle esecrabili fattezze vagavano dandosi battaglia. L'unico colore presente era il blu, che rendeva il tutto apatico e monotono. In quel mondo non v'era...