2. Prefazione: La Guerra Dell'Evaporazione

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A Princìpia si era creato un ordine: a nord-ovest scorrevano fiumi e torrenti, che si diramavano per tutto il regno, a nord-est si respirava un clima torrido, arido e secco a causa della presenza degli svariati vulcani e deserti generati dal Dio Del Fuoco.

Le zone meridionali erano quelle più ventilate, ma anche quelle più rigogliose, grazie al Dio della Terra e alla Dea dell'Aria, che insieme riuscivano a far crescere al meglio tutti i vegetali della zona. Alle piante del "Dio Tellurico", l'aria per la fotosintesi veniva conferita dalla "Dea Tempestosa"; infine, da nord, la "Dea Cristallina" anche contribuiva a dar vita a questo ecosistema, portando l'acqua con i suoi inestinguibili torrenti.

Nel pieno centro della Stella a Quattro Punte, Rèoro e i suoi cavalieri d'ottone avevano rinvenuto in una miniera di una montagna un minerale molto simile alle loro armature sgargianti. Innumerevoli vene d'oro luminose si trovavano in quella lugubre grotta ormai benedetta.

Con i loro guanti d'oro retinato i cavalieri d'ottone di Rèoro estrassero con forza sovrumana tutto quell'abbagliante materiale, che sarebbe poi divenuto la chiave per la nascita del commercio.

Dal nulla si erano creati ecosistemi, elementi, cicli, economie e commerci. Regnava una perfetta sintonia fra tutti i pionieri di Princìpia, finché un giorno il Dio Dell'Oro, catturato dalla lussuria e dalla golosità dell'oro, che lui e i suoi commilitoni scoprirono in quel maledetto giorno, pensò al potere, e a quanto ne avrebbe potuto avere se avesse conquistato e sottomesso tutte le altre regioni della Stella a Quattro Punte.

Decise di chiedere ausilio all'unico popolo che poteva dargli fastidio: quello a nord-est, che avrebbe potuto squagliare tutto il centro dell'isola con un banale soffio.

Il patto che strinsero prevedeva che il Popolo Rosso avrebbe dovuto combattere insieme agli "Oriferi" al fine di conquistare tutta Princìpia; in cambio Rèoro avrebbe donato loro l'unica valuta e fonte di potere di tutto il regno: l'oro.

Così il Popolo Rosso avrebbe potuto apprendere l'arte del commercio e così diventare ,inconsapevolmente, degli avari ottusi divorati dalla continua ricerca del potere. Il Dio Del Fuoco accettò la proposta del centro dell'isola e iniziò dunque la Guerra Dell'Evaporazione.

I primi ad essere stati sottomessi furono i Tempestosi della Dea Dell'Aria, che colti di sorpresa dall'agguato, non poterono fare nulla per fermare l'avanzata di quelle armature amorfe che brandivano armi infuocate, e da quegli spiriti rossi con corazze d'oro che spargevano gli inferi in mezzo a tutti quei rigogliosi alberi, con la chioma ricoperta dalla neve, cresciuti fra le montagne di quella zona impervia e montuosa.

La Dea Tempestosa chiese pietà e, per ordine di Rèoro stesso, lo riconobbe come sovrano indiscusso dell'isola. Invitti scesero dalle montagne con un avversario in meno.

I seguenti furono i Golem del Dio Tellurico, che erano si forti contro il fuoco, che in questa battaglia serviva solamente a "dare spettacolo" incendiando tutta la vegetazione, ma deboli contro i lancinanti colpi di spada ed ascia dei guerrieri d'ottone che li disgregavano colpo dopo colpo.

Giunti dinanzi al Dio Della Terra, Rèoro e il Dio Del Fuoco dissero lui di arrendersi come la loro precedente vittima. Egli però rifiutò e combatté fino all'ultimo con le sue poderose fauci contro i due oppressori.

La battaglia trovò una fine quando il Dio Dell'Oro prese con forza le fauci del Dio Tellurico, e con quei suoi occhi vermigli emise un bagliore rivolto verso il volto di quest'ultimo. I già opachi occhi del Dio Della Terra erano diventati di pietra; da li anch'egli si dichiarò sottomesso al Dio Dell'Oro.

Era rimasta solo la Dea Dell'Acqua, che si era già paventata, sentendo i frastuoni dell'ultima battaglia, schierando i suoi cavalieri umanoidi alle difese del suo confine.

Quando Rèoro e il Re del Popolo Rosso arrivarono nei pressi della zona della Dea Cristallina, una cascata sparata in orizzontale li inondò e sbigottì per qualche istante.

Era opera dei tridenti dei guerrieri d'acqua: "I Cavalloni". Dopo quest'attacco inaspettato, tutti i guerrieri di fuoco vennero spenti, rimasero solo gli Oriferi contro I Cavalloni. Fra oro che si arrugginiva e acqua che si disgregava Rèoro arrivo dinanzi la Dea Dell'Acqua, e senza esitare, sempre con i suoi occhi spiritici, la pietrificò, per intero.

Tutti i guerrieri d'acqua dopo la pietrificazione della loro madre, svanirono nel nulla. Tutta l'acqua evaporò da Princìpia, ed un Principio era stato tolto a quel piccolo mondo.

Le Cronache Scarlatte - Il CavaliereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora