Una lama cerulea trapassò il busto dell'assonato Corvino Bluastro, che da uno stato di dormiveglia, passò ad uno stato di dolore inenarrabile.
Quella maledetta lama gli aveva fatto un mirabile buco in petto; il problema, però, non era la ferita, ma la lama stessa. Infatti quella spada che l'infilzò a tradimento era proprio la sua spada cerulea, ed era brandita dallo stesso ladro che gliel'aveva rubata anzitempo.
Mentre Cobaltius mesto urlava di dolore, da sotto il letto appena rotto del fratello rotolò la sua nemesi, la quale impugnava il suo flagello.
"Allora? sssszei pronto a morire Corvaccio?!" disse una voce sibilante manchevole di bontà da tutte le sue sillabe.
"A...Ancora tu" disse un morente Cobaltius, "c...cosa vuoi da me?! Sporco ladro della Confraternita!"
"Confraternita? Non szo di cosza parli...so solo che tra pochi attimi il tuo collo verrà tagliato e la tua essenzsa da guerriero invitto verrà sssszzcongiurata!"
"Che cosa vuoi da me!" disse Cobaltius con il suo ultimo brincello di forza, "Dimmi almeno perché fai questo!"
"beh szai...non tutti posssssszzono permetterssszi ricchezzssse, oro e beatitudine. Delle volte si nasszce poveri, delle volte si nascczee ricchi...e delle volte si nasssssszzzce ladri!" Concluse l'omicida tagliando la testa all'inginocchiato Prigioniero Della Perfezione che si teneva con due mani la ferita al centro del suo corpo.
Il sangue colorò la bigia camera di Argentius d'un leggendario rosso, leggendario proprio perché il sangue d'un Corvino morto era assai raro da trovare nel regno.
Il 'Corvicida', soddisfatto iniziò a suggere il sangue del povero Cobaltius dalla spada cerulea di quest'ultimo escalamando a gran voce:"Buonissszimo!", poi, sempre accompagnato dal suo imperituro sibilo:"Quessszto è oro colato per un vampiro! Ne voglio ancora, non ne ssszarò mai szatollo!".
Ora si sentiva più potente; si sentiva inebriato dal sangue di Corvino, che a Princìpia era un qualcosa di sacro e allo stesso tempo proibito. Cinquant'anni fa, infatti, vi era un culto fondato proprio sul sangue dei guerrieri più forti concepiti dalla Creazione Scarlatta; esso era stato rinvenuto da dei vampiri che a tradimento presero alla sprovvista la Corvina Bellius, assai avversa ad ogni tipo di magia, e le lasciarono un fendente di spada inciso sulla schiena.
In quella neonata notte La Corvina venne gettata in una profonda voragine del nord-ovest della Stella A Quattro Punte;
in quella notte i Corvini del regno passarono da essere undici a dieci; in quella notte in tutta la Terra Dei Principi una scossa di terremoto si poté udire; e in quella notte, dopo averlo assaggiato, quei vampiri fondarono il culto del sangue, che aveva l'obiettivo di uccidere tutti i Corvini di Princìpia affinché si potesse succhiare il loro sangue.
La notizia della scomparsa di Bellius fece breccia in tutta l'isola. Rèoro dunque se ne accorse e dopo una meticolosa ricerca, riuscì a stanare insieme ai suoi commilitoni il covo dei cultisti, che nel giro di due anni scomparvero dalla faccia della Stella A Quattro Punte.
Ora, però, questo ladruncolo ch'è passato ad essere l'omicida di uno dei guerrieri più forti della Stella, è pronto a rifondarlo. Sempre con lo stesso scopo: cibarsi dell'edenico sangue di Corvino.
In quel momento, proprio come quando La Corvina Della Battaglia venne gettata nella voragine dal gruppo di vampiri, in tutte le terre del regno una forte scossa lunga due minuti s'udì.
Questa era però assai più potente di quella di cinquanta anni fa; forse era più potente perché a differenza della sorella, Cobaltius era morto per davvero; forse era più potente perché Cobaltius era più importante della sorella...chi lo sa.
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Le Cronache Scarlatte - Il Cavaliere
FantasyIn un mondo dominato dal più profondo blu del Mare, gigantesche e abominevoli Creature Marine dalle esecrabili fattezze vagavano dandosi battaglia. L'unico colore presente era il blu, che rendeva il tutto apatico e monotono. In quel mondo non v'era...