Avendo deciso di continuare, mi tocca di conseguenza spiegarvi la faccenda fra Anth e Tracy.
Diciamo che dopo la missione su interno 12, le tracce dei detriti erano sempre meno come se la linfa avesse iniziato a smettere di sgretolarsi, quindi il tempo su Spacy lo si passava come nel periodo di addestramento, e per di più il nostro simpatico Terry tornò a far parte del gruppo dell'ave Maria.
Il quartetto era di nuovo unito ma su quella nave spaziale, ahimè, qualcuno iniziò a sentirsi sempre più sola.
Beh credo che ci arriviate facilmente a quel qualcuno.
Era la tiranna Tracy, che senza nulla da dire o da rimproverare ai tipi, iniziò anche lei stranamente ad usare il cervello non solo per quegli stupidi calcoli, statistiche o percentuali, tratte o rotte da calcolare.
No questa volta, no.
Iniziò a pensare a cosa fosse successo, fra lei e Terry.
Non poteva spiegarsi il fatto che il suo compagno di una vita preferisse stare con degli stupiti umani invece che con lei.
Insomma ci ragionò tutta la giornata.
Faccio troppi giri di parole e pensare che quando iniziai a scrivere questa storia pensavo che in cinquanta pagine avessi finito, ma ho dato l'ennesima dimostrazione a me stesso di quanto sono logorroico.
Tracy quel giorno, iniziò anche a dare di matto con Spacy, perché alla fin fine con qualcuno doveva pur sfogare.
Stava andando letteralmente su di giri perché il pensiero, o per meglio dire il dolore iniziò ad avere la meglio sulla sua gigantesca è potentissima mente, finché a qualche ora prima della cena Spacy chiamò alla sua attenzione la giovane aliena dicendole: «Stai pensando a Terry? Sono esattamente 7 giorni 22 ore 33 minuti e 55 secondi che non vi rivolgete la parola o scambi mentali.»
Cazzo, invece di Alexa io voglio Spacy a casa mia! Createla!
Tracy: «Non capisco se questi stupidi umani ci abbiano contagiati con i loro stupidi sentimenti.» Spacy: «Secondo le mie ricerche su la loro specie. Questi sentimenti non sono malattie ma solo sensazioni che principalmente partono da ricordi o situazioni del momento... che il loro cervello elabora...»
«Si lo so questo. Ma devo recuperare Terry...»
La conversazione fini lì, ma in quel cranio alieno iniziava a frullare qualche idea su come e quando riportare all'ovile il buon Terry.
Sapete quando gli alieni pensano sono un po' come i nonnetti che sono lì a guardare i cantieri aperti, mettendo le mani dietro la schiena e via 50/60km avanti e indietro finché non si accende la lampadina.
Eccola, l'illuminazione.
Tracy aspettò che tutti andassero a letto e quando lo fecero stranamente non andò nella camera del suo compagno ma in quella di Anth.
Aspettò che Anth si addormentasse per poi svegliarlo di colpo.
Beh, doveva, erano troppi giorni che non gli rompeva le balle.
Anth in preda alla paura le tirò un pugno sul l'occhio e scaraventò la tiranna giù dal letto.
Appena si accorse che era Tracy, subito scese dal letto e l'aiuto chiedendole scusa e corse a prenderle del ghiaccio.
Ma gli alieni non hanno bisogno delle nostre tecniche per prevenire un occhio nero.
Appena si rialzò Spacy fece scendere dal tetto un braccio meccanico, che puntò l'occhio di Tracy, e con un laser rimise apposto l'aliena.

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TRIP
FantasyUn fantasy ambientato fra lo spazio e il nostro pianeta Terra. Un avventura di tre ragazzi che cercheranno a loro modo di aiutare due alieni di nome Terry e Tracy. I due alieni hanno ricevuto una missione dal loro pianeta madre ossia cercare di salv...