TRIP

CAPITOLO XX

Anth sobbalzò letteralmente da terra, ci mise quasi un minuto per capire dove fosse, con chi fosse e cosa stesse succedendo.

Nel frattempo Terry, era a terra talmente dolorante che a stento riuscì a dirgli il tutto.

Però con quelle poche informazioni dette, con un filo, di voce da Terry, Anth capì che il succo era: scappare!

Subito vide dal retro della navicella, che ormai c'erano gli alieni e per di più, la navicella nemica era circa 10 volte più grande della loro.

Sintesi? Ansia a go go.

Non si diede per vinto, corse alla postazione di guida e disattivò l'autopilota, e via giù piede a martello.

Nella prima fase di questo inseguimento, Anth continuò con la sua tecnica a zig zag e gli alieni dietro che sparavano all'impazzata proiettili laser, un po' come i vecchi videogame da sala giochi, credo che abbia reso l'idea.

A proposito d'idee, Anth in quel momento non ne aveva molte, anche perché non si trovava su una strada statale dove una manovra alla Toretto poteva liberarti da i cattivi dietro, eh no.

Continuava anche a chiamare Terry, ma lui ormai era svenuto dal dolore.

Quindi Anth sei solo!

Cavoli ora mi sento Barney in quella scena che dice a Ted: "Ted guardati attorno... sei solo!"

Scusate il momento di gloria cinematografica, ma i tributi sono tributi.

Era solo e questa volta la soluzione doveva trovarla da solo se voleva che rimanessero vivi.

In questi casi se hai voglia di vivere l'idea viene.

E, fortunatamente, ad Anth gliene venne una, impostando la rotta verso interno 12, perché gli venne in mente la scena di Catapan che correva in una gara clandestina su quel pianeta, e c'erano parecchie traiettorie interessanti, dove una navicella piccolina era molto più avvantaggiata rispetto ad un Titanic spaziale.

E ora vi farei alzare a voi tutti e fare 30 secondi di applausi, perché per una volta, non ha ragionato col culo.

Chapeau Anth!

Mentre si dirigeva verso quel pianeta non era avvolto del tutto da ansia e paura di morire.

Sapeva dentro di sé che non era quello il giorno e che sarebbe andato tutto per il meglio, come se già sapesse il suo destino.

Sentiva che un giorno avrebbe rincontrato Wendy, non la persona, ma il regalo del suo destino.

Andava spedito a zig zag e iniziò anche ad alternare movimenti su e giù; mentre la nave nemica continuava a sparare a vuoto e continuare dritto. Gli alieni per di più si guardavano come a dire:"Ma questo è fuori? Come cavoli guida?"

Signore favorisca patente e libretto!

Eccolo finalmente il suo amato interno 12.

Via, giù, si entra nell'orbita e si atterra dietro a un pianetino.

Si era nascosto lì perché sapeva che una nave così grossa doveva fare un atterraggio molto lento e anche simulare un atterraggio per poi scappare sarebbe servito a poco, visto l'elevata velocità che poteva raggiungere a cielo aperto.

Il nascondiglio funzionò per un po'.

Mentre gli alieni procedevano a velocità di crociera per il pianeta, Anth cercava di far riprende

Terry, ma furono vani i suoi tentativi.

All'improvviso Anth vide che le luci della nave ormai erano vicine.