CAPITOLO XIX

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Anth iniziò a farsi coraggio e a toccare il fascio.

Mentre lo faceva la luce gli faceva scomparire la mano.

Forse dovresti entrarci tutto per vedere a cosa o a chi porti?

Non lo so Anth, nel mondo reale il tuo caro amico rischia le penne e tu continui a startene lì?

A me fa venire il nervoso questo tipo, non so voi.

Insomma, dopo qualche minuto, lo capì anche lui e quindi come se stesse entrando di prima mattina in piscina, mise prima le mani, poi un piede e poi finalmente ci entrò.

Oooh! Finalmente! E ora sbrigati, che ripeto, Terry e anche tu, state per restarci secchi!

Lì, dentro al fascio, era uguale al pianeta in cui si trovava.

C'era una sabbiolina grigiastra e cielo rigogliosamente grigio, come quando da noi, sulla terra, è nuvoloso.

Logicamente si trovò spaesato e il fascio da cui era entrato, era scomparso.

Persino la voce non si sentiva più. Lui, però, continuò e decise di andare dritto per dritto.

Pensò che se era lì un motivo c'era, quindi nella sua testolina c'era l'idea che se qualcuno volesse incontrarlo sarebbe stato quel qualcuno ad andare da lui.

Modesto il terrestre!

Boh, non condivido in pieno, però almeno si è deciso a far qualcosa.

Percorse un bel tragitto, si incamminò verso una duna come quelle del deserto, solo che una volta in cima, finalmente, una rivelazione.

Una figura femminile, in lontananza che gli fece cenno di seguirla, camminarono per oltre 1 km.

Lei avanti e lui dietro, muti, in silenzio, nessuno conosceva l'altro, c'era fiducia, stop.

Si ritrovarono davanti ad una foresta.

Lei a quel punto sussurrò qualcosa, ma Anth non capì.

Effettivamente lei era distante e Anth poteva solo vedere una figura in ombra, notò solo che aveva lunghi capelli, quindi diede per scontato che fosse donna.

Un pensiero tantino maschilista, permettimelo Anth, senza offesa eh.

D'istinto la seguì nella foresta e una volta entrati lei scomparve.

Intorno a lui c'erano solo alberi e la vegetazione classica delle nostre foreste sulla terra.

Non si preoccupò di nulla, perché quel luogo gli ricordava il suo immaginario della sua infanzia.

Vi ricordo che il suo idolo da bambino era Robin Hood, e lui passava le giornate ad imitarlo nel parco di casa sua, e immaginandosi di essere il nuovo Robin saliva sugli alberi e piazzava trappole per la foresta, tutto questo per poter sfuggire alle grinfie dello sceriffo cattivo, che lo perseguitava.

Sin da piccolo pensavi che le guardie fossero inf... ah no!

Non posso dirlo.

Ma bravo Anth, questa volta sono con te fratello.

Di colpo si sentì di nuovo bambino e iniziò a correre e ripercorrere le sue gesta, prese persino un bastone che quando pensò fosse una spada, quel ramo si trasformò davvero in una spada.

Preso dall'entusiasmo prese altri rami e immaginò che fossero il suo arco e le sue frecce.

La fantasia di Anth però non ha limiti.

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