4. Attacco a scuola

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Ichigo si sentì sfiorare il viso da un piacevole e caldo raggio di sole e aprì lentamente gli occhi, riconoscendo il soffitto di camera sua.
Che strano sogno che aveva fatto...

Aveva sognato un antipaticissimo ragazzo biondo – Shiro-qualcosa – che le aveva modificato il DNA facendola diventare una specie di gatto umano e che l'aveva obbligata ad accettare di combattere per difendere la Terra contro l'attacco degli alieni...
Assurdo, pensò.

Certo che era così piacevole continuare a stare distesa a letto con quel bel tepore caldo che filtrava dalle finestre... peccato per quel fastidioso rumore che continuava a sentire nella sua stanza.

BIP. BIP. BIP.

Pochi secondi dopo realizzò che quel suono martellante non era altro che la sveglia.
Mise a fuoco l'orario: le 7.44.

«MA OGGI C'Ѐ SCUOLA!» urlò di soprassalto, facendo cadere tutte le coperte per terra e afferrando la sveglia per spegnerla.

Si precipitò come una furia al piano di sotto, dopo essersi lavata e aver indossato la divisa estiva in meno di cinque minuti; afferrò una fetta di pane con burro e marmellata di fragole e corse fuori, ringraziando mentalmente sua madre per averle lasciato la colazione pronta, con tanto di bigliettino amorevole che le augurava buona giornata, sperando che non avrebbe fatto troppo tardi a scuola.

Le 7.52: aveva otto minuti per arrivare a scuola, non ce l'avrebbe fatta... Di solito impiegava almeno quindici minuti quando si metteva a correre, eppure, stranamente, quel giorno le sembrava di andare più veloce, tanto che pochi minuti dopo vide all'orizzonte la sua scuola con Miwa e Moe, le sue compagne di classe, che la stavano aspettando dentro i cancelli.

«Sbrigati Ichigo!» le urlò Miwa.

«Forza! Manca pochissimo!» la incitò Moe.

E fu per un soffio che Ichigo riuscì a varcare i cancelli della scuola appena in tempo.

«Hai battuto ogni tuo record oggi!» esclamò allegramente Moe,

«Ma come diamine hai fatto?» le chiese Miwa.

«Ragazze» disse Ichigo ansimando «non ne ho la più pallida idea...»

«Sbrighiamoci, su, che tra poco iniziano le lezioni» disse saggiamente Moe, mentre finivano di cambiarsi le scarpe agli armadietti tutte insieme.

«E poi, non dimenticare che oggi pomeriggio c'è l'allenamento di kendo a porte aperte...» le ricordò maliziosa Miwa.

L'allenamento di kendo! Come aveva potuto dimenticarlo! La notizia fece balzare la felicità di Ichigo al settimo cielo e, sorridendo tra sé e sé perché quel pomeriggio avrebbe avuto la scusa perfetta per vedere Aoyama, si diresse insieme alle sue amiche verso l'aula.

***

La giornata passò normalmente anche se Ichigo aveva notato qualcosa di diverso in lei rispetto al solito: aveva dormito in classe, cercava di stare al sole il più possibile...

«Che strano...» mormorò mentre si dirigeva in sala mensa insieme a Miwa e Moe «Per quanto abbia dormito oggi, al risveglio avevo ancora sonno...»

«Ichigo, hai dormito per quasi tutta la lezione di matematica!» notò Miwa.

«E poi, non so perché mi sento il corpo leggerissimo e ho un'incredibile voglia di...»

«Ichigo! Ma che fai?» si stupì Moe.

Immersa nei suoi pensieri, Ichigo non si era accorta che aveva appena addentato un pesce intero e si stava dirigendo al tavolo con quello ancora in bocca.

Tokyo Mew Mew - RebootDove le storie prendono vita. Scoprilo ora