5. Il balletto di beneficenza

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Mew Light si rifugiò negli spogliatoi femminili per ritrasformarsi e, grazie alla felicità provata a seguito dell'incontro con Aoyama, riuscì subito a far sparire le orecchie e la coda da gatto.
Aveva un sorriso che andava da un orecchio all'altro.
Dopo tutto non era così male essere una super eroina: non solo aveva salvato i suoi compagni e se l'era cavata egregiamente contro il Chimero Anima, ma era riuscita anche a parlare con Aoyama!

«Un momento» esclamò tra sé e sé «Forse riesco ad arrivare ancora agli allenamenti di kendo per vederlo!»

E si precipitò fuori dagli spogliatoi, accorgendosi subito dopo che il robottino rosa – R2000 – che le aveva inviato Shirogane era ancora accanto a lei. Se qualcuno lo avesse visto, avrebbe potuto dedurre che lei era Mew Light.

«Ehm... che ci fai ancora qui?» gli chiese, ma R2000 non sembrava volesse andarsene via.

«BiP! BiP! Con te! R2000 rimane con te!» rispose il robottino svolazzandole attorno festoso.

«Ma... non ti posso tenere con me! Capirebbero che sono Mew Light!» protestò la ragazza, ma il fare affettuoso del robottino, che arrivò persino a fare una carezza sul viso con il suo piccolo corpicino, le fece cambiare presto idea: «E va bene! E va bene! Sei adorabile!»

«R2000 si rimpicciolisce! Guarda!» e improvvisamente si ridusse alle dimensioni di un portachiavi.

«Penso... penso che così possa andare bene» mormorò Ichigo, e lo legò con un elastico al cellulare, in modo tale che potesse avercelo sempre a portata di mano.
In fondo R2000 era davvero carino e, così camuffato, non le avrebbe fatto passare dei guai, inoltre era molto utile quando smaltiva i Chimeri Anima. Però, pensò tra sé e sé, che gli avrebbe cambiato nome: R2000 era troppo... robotico! Perciò decise di chiamarlo Masha, in onore di Masaya, il nome di Aoyama.

Con un gran sorriso, Ichigo si precipitò verso la palestra, sperando di riuscire ad assistere agli ultimi minuti dell'allenamento a porte aperte, ma sentì una voce chiamarla: «Ichigo? Ichigo, mi senti?»

Sembrava la voce di Shirogane, ma non capiva da dove provenisse, quando si accorse che il ciondolino che aveva al collo stava lampeggiando.

«Ichigo, razza di testona, dove ti sei cacciata?»

«Shirogane?! Ma come...»

«Il ciondolo che ti ho dato, funziona anche da trasmettitore, così posso contattarti al momento del bisogno e lo stesso puoi fare tu con me» spiegò il ragazzo e poi continuò «Si può sapere dove ti sei cacciata?»

«Sono a scuola, perché?»

«Perché, si dia il caso, che il tuo turno al Café sia iniziato circa 20 minuti fa. Posso sorvolare sul fatto che hai combattuto contro un Chimero Anima, ma ormai dovresti essere qui!» la rimproverò lui.

«Turno al Café...?» ripeté Ichigo cadendo dalle nuvole «Quale turno al Café?»

«Non dirmi che non te ne sei dimenticata!»

Improvvisamente a Ichigo venne in mente la discussione con Shirogane del giorno prima: si era lamentata del suo destino e di come si era ritrovata a indossare i panni della paladina della Terra con il DNA modificato e tutto il resto, quando lei voleva semplicemente farsi assumere come cameriera part-time in quel delizioso Café, e lui aveva accettato, ma lei non aveva creduto neanche per un secondo che un locale del genere potesse appartenere a un liceale!

«Ma... ma io stavo andando agli allenamenti di...»

«Bé, sbrigati a venire! Non posso certo fare tutto da solo! Ti ho assunta, ricordi?» la interruppe «Hai preso un impegno e adesso devi rispettarlo! La paga è di 1000 yen all'ora.»

Tokyo Mew Mew - RebootDove le storie prendono vita. Scoprilo ora