14. Acqua e fuoco

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Per sua fortuna, la sala dell'astronave in cui si era rifugiato era deserta, così nessuno poteva disturbarlo.

«Maledizione!» imprecò Quiche colpendo così forte una delle colonne tanto da scalfirla e far uscire un rivolo di sangue verde dalle sue nocche.

Con molta fatica riusciva a contenere la rabbia per aver fallito per l'ennesima volta. Non solo non aveva impedito a quelle guastafeste di riunirsi, ma soprattutto non era riuscito a portare con sé Ichigo.

Ichigo... chissà perché quella semplice umana lo affascinava così tanto... No, non era solo una semplice umana. Lei aveva qualcosa di speciale. La sua grinta, la sua tenacia, la sua testardaggine e i suoi poteri... C'era qualcosa in lei che lo stuzzicava, e più Ichigo si ostinava a opporsi a lui, a combattere, più Quiche desiderava averla tutta per sé.

Al solo pensiero, Quiche si mise a ridere tra sé e sé in maniera quasi folle, posando la mano ferita sugli occhi, ma ben presto fu raggiunto da una voce fastidiosa: «Perciò hai fallito di nuovo!» lo canzonò il giovane alieno giocherellando con uno dei suoi nunchako.

«Fatti gli affari tuoi» rispose Quiche estremamente infastidito.

«Questi ormai sono fatti nostri» rispose un'altra voce ancora, più matura e più asettica della prima «Ti abbiamo lasciato fare come volevi, adesso entriamo in gioco noi.»

«Tsk...» fu tutto quello che riuscì a borbottare Quiche arrendendosi di fronte all'evidenza.

***

Qualche pomeriggio dopo, il Café Mew Mew fu scombussolato dall'arrivo di Zakuro Fujiwara. Un po' per fortuna, un po' grazie ai grandi occhiali da sole, la modella non fu riconosciuta dai clienti del locale, ma fu prontamente riconosciuta da Mint che, quando la individuò, fece quasi volare via il suo amatissimo tè per mettersi a servire tra i tavoli come mai aveva fatto prima di allora.

Zakuro venne accolta sul retro da Shirogane che le spiegò tutta la storia degli alieni e che il suo DNA si era fuso con quello del Lupo Grigio, connettendola all'elemento del fuoco, forse il più indomito e pericoloso degli elementi, ma che una persona come lei avrebbe saputo controllare senza problemi.

Come aveva fatto con le altre, Shirogane offrì a Zakuro di lavorare presso il Café Mew Mew qualora lo volesse, ma la ragazza rispose di avere ancora qualche faccenda personale da sistemare, anche se ci avrebbe pensato su. Subito dopo, tornando nell'area del Café vero e proprio, non poté fare a meno di lasciarsi scappare un sorriso vedendo Purin barcamenarsi tra un cliente e l'altro in equilibrio su una palla, Lettuce ricordarsi a memoria le ordinazioni di cinque tavoli, e Ichigo prendere in giro Mint per essersi messa finalmente a lavorare come si doveva, mentre l'altra le rispondeva a tono: tutto questo diede a Zakuro una sensazione di calore familiare che non sentiva da molto tempo e si ritrovò a pensare che, in fondo in fondo, le sarebbe piaciuto farne parte.

Quando la modella se ne andò via non senza prima aver rivolto un cenno di saluto alle altre, Mint si sentì al settimo cielo, anche se, non appena Zakuro si fu allontanata, tornò a sedersi al suo solito tavolo vicino alla finestra, pronta a degustare un altro buon tè.

Ichigo iniziò a borbottare tra sé e sé, tentata di andare da Mint a rinfacciarle il precedente slancio di zelo dovuto esclusivamente alla presenza di Zakuro, ma fu distratta da Lettuce che, molto prima che finisse il suo turno esclamò: «Finito!», andandosi a cambiare alla velocità della luce e profondendosi in numerosi inchini prima di dileguarsi.

Ichigo si avvicinò a Keiichiro domandandogli se sapesse il motivo della fretta della sua amica e, per tutta risposta, Keiichiro sorrise dicendole che Lettuce si era impegnata molto per finire il prima possibile visto che aveva una faccenda molto importante da sbrigare e a cui non poteva mancare.

Tokyo Mew Mew - RebootDove le storie prendono vita. Scoprilo ora