20. Sogno di una notte di mezza estate

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La campanella segnò la fine delle lezioni del mattino e l'inizio della tanto attesa pausa pranzo, così Ichigo e le sue amiche, Miwa e Moe, vista la bella giornata soleggiata, decisero di andare a mangiare in cortile, all'ombra di un albero.

«Finalmente sei tornata di buonumore!» notò Miwa rivolgendosi a Ichigo.

«In che senso?» bofonchiò lei dopo aver ingurgitato parte del riso.

«Bè, nel senso che in questi ultimi giorni sei stata più strana del solito» le spiegò Moe.

«Ѐ vero!» rincarò la dose Miwa «Sembravi impazzita! Camminavi per i corridoi e parlavi da sola, passavi dall'essere arrabbiata ad afflosciarti in giro!»

«Ma no! Che dite!» cercò di minimizzare Ichigo, ma fu tradita dalla sua espressione sorniona.

«C'entra per caso il tuo capo? Quello Shirogane?» chiese sfacciatamente Miwa, tanto che Ichigo rischiò di affogarsi.

«Ma no! Cioè, ci sono state alcune incomprensioni, ma ieri sera abbiamo risolto tutto e...» aveva iniziato a spiegare frettolosamente Ichigo, quando fu interrotta da Moe: «Io ero convinta che ti piacesse Aoyama.»

«MA CERTO CHE MI PIACE AOYAMA!» disse Ichigo con voce più alta di quanto avrebbe voluto, ma che non convinse del tutto le sue amiche: «Ѐ che non ti abbiamo sentito più parlare di lui dopo la visita alla mostra e...»

«Perché sono stata talmente impegnata al Café che, alla fine, non ci siamo più visti» si giustificò Ichigo «Però lui mi ha regalato questo campanellino» continuò sfiorandosi il nastro che portava al collo con un'espressione un po' malinconica.

Sì, perché anche se all'inizio aveva promesso ad Aoyama con entusiasmo che avrebbe portato il suo regalo, successivamente, dopo averci riflettuto un po' su, sentiva che in fondo non aveva tanta voglia di indossarlo. Avvertiva una sensazione strana, come se Aoyama volesse tenerla sotto controllo e la cosa non le andava particolarmente a genio, soprattutto data la sua doppia identità.
Poi però c'era stato il litigio con Shirogane e aveva finito col cedere alla rabbia e a mettere quel campanellino, convinta che sarebbe andato tutto bene e che Aoyama in realtà non volesse affatto controllarla.
Ma adesso, dopo aver fatto pace con Shirogane, il suo animo si era rasserenato ed era tornata di nuovo quella sensazione di disagio...

«Eccoti qua» la sorprese una voce «Ti stavo cercando.»

Come alzò gli occhi, Ichigo vide proprio Aoyama in piedi davanti a lei: «A-Aoyama!» esclamò alzandosi di scatto.

Forse perché in quei giorni c'era particolarmente caldo, forse perché fece un movimento così improvviso, ma nel momento in cui Ichigo si mise in piedi, sull'attenti, per rispondere al saluto di Aoyama, sentì la vista annebbiarsi e subito dopo perse l'equilibrio, finendogli addosso.
Tuttavia, con una prontezza di riflessi degna del campione di kendo della scuola, Aoyama ne impedì la caduta mettendo le mani in avanti e sorreggendola per le spalle.

«AH! I-io non s-so cosa sia successo...» balbettò Ichigo più confusa e imbarazzata che mai.

«Lo so io!» sentenziò Aoyama «Tu stai poco bene e adesso ti porto in infermeria!»

E in maniera del tutto inaspettata e sotto lo sguardo esterrefatto di Miwa e Moe, Aoyama si caricò Ichigo in braccio e iniziò a sfilare lungo i corridoi della scuola con lei, diretto verso l'infermeria, con gli occhi di tutti i loro compagni puntati addosso.

E in maniera del tutto inaspettata e sotto lo sguardo esterrefatto di Miwa e Moe, Aoyama si caricò Ichigo in braccio e iniziò a sfilare lungo i corridoi della scuola con lei, diretto verso l'infermeria, con gli occhi di tutti i loro compagni punta...

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