7. Il fantasma

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Alla fine delle lezioni del mattino, Ichigo sbadigliò sonoramente.
Ormai Miwa e Moe si erano abituate ai suoi nuovi strani comportamenti: dormiva quasi tutto il tempo in classe cercando di mettersi al sole il più possibile, aveva sviluppato una bizzarra predilezione per il pesce e Miwa giurò, un giorno, di averla sentita fare le fusa, ma subito dopo si era detta che era impossibile.
Quella mattina, però, Ichigo era davvero di cattivo umore perché la sera precedente tutto avrebbe immaginato tranne che vedere Shirogane, il titolare del Café presso cui lavorava part-time, e Mint, la nuova cameriera assunta da poco, fare comunella con un sinistro luccichio negli occhi per costringerla a fare un sopralluogo notturno nella scuola privata femminile di Okumura.
In realtà Shirogane era un misterioso adolescente psicopatico che si era divertito a mescolare i geni di cinque povere persone con quelli dei cosiddetti animali codice rosso, e lei e Mint erano due di queste persone. A lei, Ichigo, erano toccati i geni del Gatto di Iriomote, mentre i geni di Mint erano stati mescolati con quelli del Lorichetto Blu. E non solo! Perché bastava percepire un minimo di pericolo o anche solo agitarsi un po' troppo che subito le spuntavano le orecchie e la coda da gatto!
Ma nonostante tutto, Ichigo aveva cominciato ad accettare la sua nuova realtà perché si era sentita orgogliosa di sé stessa nell'essere riuscita a salvare delle persone e a difendere la Terra dall'attacco di alcuni Chimeri Anima mandati dagli alieni, sapeva che poteva fare la differenza. Quello che non accettava e che non avrebbe mai accettato era di avere a che fare con i fantasmi.

«Fammi capire bene» le aveva detto Mint in tono di scherno «tu non ti fai problemi a combattere contro alieni mostruosi e hai paura di qualche fantasma?»

Al che, Ichigo le aveva risposto serissima che gli alieni erano concreti e sapeva cosa fossero e come sconfiggerli, i fantasmi no.

Aveva cercato di opporsi con tutte le sue forze, cercando persino delle scuse inverosimili pur di non andare quella sera alla scuola infestata, ma qualcosa le diceva che Mint e Shirogane non l'avrebbero esonerata dalla missione così facilmente.

Così sovrappensiero, mentre si dirigeva verso la mensa con Miwa e Moe, Ichigo si rese conto di aver dimenticato il borsellino nella cartella in classe, quindi le invitò a proseguire, promettendo loro che le avrebbe raggiunte in fretta.
Dopo essersi guardata intorno ed essersi accertata che non ci fosse nessuno, Ichigo decise di ricorrere alla sua straordinaria agilità felina per fare più in fretta e, senza pensarci troppo, scavalcò, il balcone del terzo piano, salvo rendersi conto che, all'atterraggio, sarebbe finita proprio addosso a... Aoyama!

SBAM!

Proprio all'ultimo momento era riuscita a deviare leggermente la traiettoria per non cadergli di sopra, ma lo urtò ugualmente e lo spavento le fece venir fuori le orecchie e la coda da gatto che cercò di nascondere immediatamente con le mani.

«A-Aoyama! S-scusami! Sono inciampata!» iniziò a balbettare.

Lui si limitò a guardarla un attimo, sorpreso dalla bizzarra posa che lei aveva assunto con le mani sui capelli.

Lui si limitò a guardarla un attimo, sorpreso dalla bizzarra posa che lei aveva assunto con le mani sui capelli

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