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"Lo sei veramente quindi?"

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"Lo sei veramente quindi?"

Un pomeriggio Ares chiese questa domanda alla sua umana. Mentre stava con la testa appoggiata sul suo grembo, godendosi le carezze che gli faceva la donna con le dita tra i suoi capelli.

"Cosa una strega?"

La divinità annuì continuando a tenere gli occhi chiusi. Sentì solo una risatina che fece sorridere anche lui.

"Beh difficile da dire, so riconoscere le erbe per merito di mia madre, faceva quello che faccio io ora al villaggio dove stavamo prima. Aveva un innato talento con le piante e soprattutto con le persone. Ti veniva naturale fidarti di lei e delle sue conoscenza. A me non viene così bene non penso di essere brava con le persone. Me la cavo meglio con le piante probabilmente."

Ares apri sono un occhio per guardarla, si sorprese quando vide il sorrisetto impertinente che aveva sul viso.

Alla prima occhiata l'umana sembrava timida da morire, ma se eri più attento vedevi il suo animo impertinente e giocoso.

Rea era una boccata di aria fresca, una novità che la divinità non aveva intenzione di farsi sfuggire.

"Beh a me hai conquistato totalmente"

Il sorriso della bella umana non fece altro che aumentare, fino ad avvicinarsi all'orecchio della divinità per sussurrarli qualcosa di segreto anche se erano solo loro due in mezzo al prato verde.

"Le male lingue direbbero che ti ho stregato"

Il ghigno della divinità fece la sua comparsa sul suo viso, compiaciuto dalla risposta della donna.

"Quindi sono una povera vittima?"

Quando Rea fece di sì con la testa la divinità si fece sfuggire una risata facendo brillare ancora di più gli occhi della donna. La divinità le morse una coscia attraverso la tunica bianca facendola squittire. Per poi depositare un bacio leggero nello stesso punto.

La pelle della donna era maledettamente morbida era molto difficile non ribaltarla sulla schiena e riempire le sue cosce di morsi.

Quando Ares alzò gli occhi vide il rossore sulle guance della donna.

"Il mio fiore è timido?"

Recentemente la divinità aveva scoperto che adorava stuzzicare la sua umana per vedere fino a che livello di rosso potevano raggiungere le sue guance.

Era ancora timida sul fatto di toccarlo, mentre la divinità la toccava a ogni occasione che aveva. Nelle rare volte in cui l'umana azzardava di più a toccandolo con le sue manine la divinità ha rischiato più volte di perdere la testa per lei.

Mani morbide e calde che gli toccavano i capelli, il viso, la mascella fino al collo per poi tornare al viso. Avrebbe potuto morire così con le sue mani addosso.

War God // Kim TaehyungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora