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Rea non aveva un granché da fare durante il giorno, i pasti le venivano serviti nella propria abitazione o nella grande sala del pranzo in cui doveva comunque mangiare in solitudine, visto che la divinità si faceva vedere raramente

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Rea non aveva un granché da fare durante il giorno, i pasti le venivano serviti nella propria abitazione o nella grande sala del pranzo in cui doveva comunque mangiare in solitudine, visto che la divinità si faceva vedere raramente.

Effettivamente Rea non sapeva con cosa si occupasse l'uomo o come passasse le sue giornate. Si faceva vedere ogni tanto, giusto per darle un occhiata, come a controllare che lei non si fosse nascosta da qualcosa parte, o scappata nel cuore della notte.

Scappare era un idea stupida, a cui non aveva nemmeno pensato, la donna aveva la certezza che anche se ci avrebbe minimamente provato la divinità in un modo o nell'altro l'avrebbe comunque trovata.

Le maggior parte delle giornate di Rea erano una grande noia. Passava lunghi pomeriggi all'aperto godendosi il sole sul viso e ad ammirare i fiori.

Finché un giorno girovagando per i corridoi della residenza non si era imbattuta in quella che sembrava un archivio di libri e pergamene, di ogni argomento: storia, geografia, matematica, medicina e molte altre di cui lei non ne sapeva nemmeno l'esistenza.

Rea ci passo metà giornata solo a guardare tra gli scaffali.

Così Rea instaurò una specie di strana routine evitando di impazzire da sola nella sua stanza, faceva colazione nella sala da pranzo godendosi il sole che filtrava tra le grandi vetrate e i suoni dei uccellini che cantavano allegramente sui rami dei alberi. Si dirigeva verso la biblioteca per passarci tutta la giornata. Si accomodava su una poltrona di legno con sotto il bacino qualche cuscino e leggeva il libro che aveva scelto per quella giornata, per poi finirlo la sera, o come succedeva la maggior parte del tempo se il libro era troppo noioso si addormentava a metà opera per poi svegliarsi la mattina nel suo letto.

Aveva chiesto alle sue ancelle spiegazione ma le risposte erano vaghe o assenti, erano tutte così indaffarate che a volte Rea si sentiva in colpa a disturbarle con le sue sciocchezze. Si disse che non aveva importanza anche se continuò a succedere tutte le volte che si addormentava in biblioteca.

Infastidito o meno della sua vendetta la divinità non lo dette a vedere quando si fece vedere una mattina nella sala da pranzo dove Rea stava facendo colazione

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Infastidito o meno della sua vendetta la divinità non lo dette a vedere quando si fece vedere una mattina nella sala da pranzo dove Rea stava facendo colazione.

War God // Kim TaehyungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora