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I banchetti nell'Olimpo erano la cosa più odiosa che ci sia, Ares gli odiava con tutto sè stesso

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I banchetti nell'Olimpo erano la cosa più odiosa che ci sia, Ares gli odiava con tutto sè stesso.

Per sua fortuna non erano eventi che succedevano spesso, ma non era altrettanto fortunato da poter non partecipare.

Che ti piacesse o meno come figlio di Zeus avevi l'obbligo di partecipare.

La divinità stava seduto a tavola con le altre divinità per la prima volta pulito nella sua tunica costosa, completamente in ordine con una mano sotto il mento con un espressione di palese noia.

Le altre divinità lo guardano con curiosità e stupore per un comportamento così diverso dal suo solito, come se si aspettassero che lui facesse qualcosa da un momento all'altro per intrattenerli, e scatenare l'ira di suo padre.

Per una volta Ares non era dell'umore giusto.

Pensava al suo fiore che aveva lasciato a casa da sola, con la deludente promessa che questa volta sarebbe tornato prima, la sua espressione di tristezza gli tornava in mente ogni volta che chiudeva gli occhi.

Non vedeva l'ora di tornare da lei e togliersi finalmente questa sensazione di disagio e sporcizia, che si sentiva addosso ogni volta che partecipava ai banchetti di suo padre.

La musica era stata piacevole e le portate che riempivano il tavolo lo erano altrettanto, ma per qualche motivo non riusciva a godersele.

Le ancelle ballavano sensuali attorno ai tavoli ma lui non le degnò nemmeno di un occhiata ne permise a nessuna di sedergli in braccio.

Suo padre sembrava di buon umore nonostante la mancanza di sua madre al banchetto,sembrava di buon umore forse anche a causa del vino che aveva continuato a bere, gli mandava ogni tanto qualche occhiata sospettosa per poi continuare a ignorare la sua presenza.

Non che alla divinità importasse qualcosa del parere di suo padre o meglio non più, aveva smesso di farlo molto tempo prima, prima di prendere il ruolo di divinità della guerra.

I passi rapidi di qualcuno che si avvicinava attirò la sua attenzione, ma solo quando alzò lo sguardo vide di chi si trattava Ermes fece la sua apparizione al banchetto, scusandosi per il ritardo.

Aveva la solita tunica bianca che splendeva grazie alla sua aura da divinità, ai piedi i sandali d'oro con le leggendarie ali spendevano sotto la luce del Olimpo.

Sembrava estremamente compiaciuto come se non vedesse l'ora di mostrare qualcosa che lo rendeva estremamente fiero.

Solitamente Ares non ci avrebbe fatto caso, disinteressato dai modi dei suoi fratelli per attirare l'attenzione del padre verso di loro, ma stranamente quella volta ci fece attenzione.

L'atmosfera cambio improvvisamente come se sapessero che stava per succedere qualcosa di importante, tanto da far smettere alle ancelle di danzare e cantare.

War God // Kim TaehyungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora