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Rea non sapeva esattamente cosa voleva ottenere a raggiungere la divinità una volta svegliata

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Rea non sapeva esattamente cosa voleva ottenere a raggiungere la divinità una volta svegliata.

O meglio sicuramente era curiosa di vedere con cosa si occupasse il dio tutto il giorno, ma non aveva mai avuto il coraggio di scoprirlo.

Entrò in quella che era probabilmente la stanza in cui il dio passava la maggior parte del tempo, entro con tranquillità, senza che nessuno la ostacolasse o che la fermasse a chiederle spiegazioni; il ché fu alquanto strano, si aspettava che da un momento all'altro qualcuno le dicesse qualcosa o la fermasse dal disturbare la divinità.

Quando entrò nella stanza ci mise un po' finché trovò con lo sguardo l'uomo. La stanza era immensa piena di staffali con ogni tipo di pergamene e libri di ogni grandezza, al centro della stanza era posizionato un lungo tavolo che occupava quasi metà dello spazio a cui la divinità era seduto come capo tavola.

Alle pareti era appese delle spade di ogni grandezza e materiale, alcune sembravano anche parecchio antiche mentre in alcuni spazi erano appesi scudi di guerra.

L'uomo sembrava molto assorto in quello che faceva, senza nemmeno accorgersi della presenza della donna. Aveva lo sguardo fisso sul tavolo o meglio su quello che si trovava raffigurato, Rea ne fu così incuriosita da avvicinarsi a guardare meglio, con più attenzione.

Si mise alle spalle dell'uomo e osservò meglio quello a cui il suo amato si dedicava, sembrava un dipinto delle scene di guerra ma prestando più attenzione la donna si accorse di come le immagini fossero vive, come se la scena si stesse svolgendo sotto i suoi occhi.

Quando l'uomo si accorse della sua presenza le fece segno di avvicinarsi con la mano, facendo mettere la donna sulle ginocchia della divinità. Le braccia dell'uomo si strinsero contro il minuto corpo della piccola mortale facendola accoccolare contro il petto ampio dell'uomo.

La divinità prese ad accarezzarle distratto la schiena mentre il suo sguardo rimaneva fisso sulle immagini sul tavolo.

Il dio della guerra non tutte le volte scendeva personalmente sulla terra quando scoppiavano le guerre, quando erano minori e poco interessanti seguiva le vicende dal portale che si trovava raffigurato sul tavolo. Quando lo spiegò alla sua donna lei annui curiosa mentre guardava con occhi da bambino le immagini che si muovevano rapide sul tavolo.

Anche quando la donna prese ad accarezzarli le braccia, in cerca dell'attenzione dell'uomo paziente come una fedele amante, il collo sui cui la pelle era costellata da piccoli nei fino alla possente mandibola per arrivare al perfetto viso.

Guardandolo attentamente Ares non aveva un difetto, forse a causa della sua natura da divinità ma era esteticamente perfetto e Rea di permise per la prima volta di guardarlo con tranquillità, senza provare astio o rancore.

Quando gli occhi del Dio la guardarono a sua volta curiosi di questo suo nuovo atteggiamento e tutto questo contatto fisico che l'uomo approvava con tutte le sue energie.

War God // Kim TaehyungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora