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Sposato o no la divinità doveva comunque tornare ogni tanto nell'Olimpo, per non far saltare la sua copertura

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Sposato o no la divinità doveva comunque tornare ogni tanto nell'Olimpo, per non far saltare la sua copertura.

Avere due identità si rivelò più impegnativo del previsto.

Doveva portare a termine le sue faccende come divinità e allo stesso tempo doveva stare con la sua umana.

Non riusciva comunque a stare lontano a lungo, all'incirca tre settimane in cui non riusciva a non pensare a lei in quel tempo.

Stava seduto sul suo trono con addosso abiti pregiati ad ascoltare umanuccoli che volevano vendetta per torti che avevano subito, mentre lui gli guardava annoiato con un unica cosa in mente ovvero: la sua umana dai capelli scuri.

Era alquanto scandaloso anche per una divinità pessima come lui.

Da quando aveva avuto il suo corpo non aveva fatto altro che peggiorare il suo attaccamento a lei. E di certo non migliorava il fatto che quando tornava da lei, lo accoglieva sempre correndo verso di lui appena lo scorgeva da lontano per poi baciarlo sulla bocca.

Si era spaventosamente abituato a quella situazione: quella di avere qualcuno che lo aspettava.

Tutte le volte che doveva partire nuovamente era sempre più difficile lasciarla.

La divinità pensava che si sarebbe annoiato in fretta dopo aver assaggiato il suo corpo, ma l'uomo non era nemmeno lontanamente sazio di lei.

"Perché proprio il soldato?"

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"Perché proprio il soldato?"

L'umana si era dimostrata anche parecchio curiosa ma senza essere invadente, sapeva esattamente cosa chiedere e quando, in modo che l'uomo non si potesse rifiutare di risponderle.

La donna aveva scoperto che il modo più efficace per ottenere risposte era dopo aver fatto l'amore, e visto che suo marito sembrava non essere mai sazio del suo corpo aveva parecchie domande a cui l'uomo poteva rispondere.

Erano stesi sul loro letto insieme e la divinità la teneva stretta tra le braccia, come faceva sempre dopo ogni rapporto, non lasciava mai che lei si allontanasse troppo da lui mentre lei tracciava con le dita le rune che l'uomo aveva sulla schiena.

Aveva un ossessione per quelle rune senza sapere realmente il  motivo ma addosso a suo marito stavano divinamente.

"Da quando sono nato mi hanno continuato a ripetere che ero nato per fare il soldato, crescendo ho fatto quello che tutti si aspettavano da me"

Il tono del uomo era leggero come se stesse parlando di un'altra persona e non di sé stesso, aveva lo sguardo un po' perso completamente preso dai propri pensieri, si riprese solo quando la donna gli baciò una guancia.

Le sorrise e la donna perse leggermente un battito, il suo sposo non era un uomo che sorrideva spesso, lo aveva visto ghignare o fare sorrisi di scherno ma i sorrisi che le donava quando erano solo loro due nel loro letto, avevano di un speciale che faceva fatica anche a esprimerlo.

Erano dolci e stupidamente sinceri e esclusivamente solo per lei. Quando il dio le cominciò a accarezzare la schiena nuda con la mano la donna si accoccolò più vicino, in cerca di calore, nonostante non sentisse freddo ma il calore corporeo del suo uomo la rassicurava.

Tornarono a parlare di argomenti più leggeri e meno personali che sembravano mettere a disagio l'uomo. Tornarono su un terreno più sicuro parlarono dell'infanzia della donna e di sua madre, permettendo all'uomo di conoscere una parte di sé che non raccontava mai quasi a nessuno.

"Mia madre era incredibilmente intelligente, nei miei ricordi c'erano pochissime su cui lei non era preparata, la sua conoscenza in abito di malattie era infinita e di conseguenza anche tutte le cure possibili, mi ha cresciuta completamente da sola in un piccolo villaggio molto simile a questo"

Il tono della era basso come se stesse dicendo un segreto che solo le orecchie del uomo dovevano sentire. Quando il ragazzo annuì la donna continuò a parlare.

"Di mio padre non so molto non l'ho mai conosciuto, le poche cose che so, le ho sentite dai pettegolezzi che giravano per il villaggio, che nessuno si curava di non dire quando ero nei paraggi. Si vociferava che lui fosse un uomo che viaggiava spesso, non stava mai troppo a lungo in un posto e che fosse rimasto molto più a lungo di quanto si aspettassero solo perché si è invaghito di mia madre. Ed è sparito dopo averla messa incinta di me"

L'uomo rimase in silenzio aspettando di decifrare l'espressione della donna. Quando la vide tranquilla si chiese se stesse nascondendo il dolore anche ai suoi occhi, e di quanto fosse profonda da nasconderla anche a suo marito.

"Non ci ho sofferto molto, mi è difficile soffrire per una persona che non ho mai ne visto ne conosciuto, ma mia madre ci soffriva parecchio anche se non ha mai pianto davanti a me. "

La donna socchiuse gli occhi quando l'uomo le bacio la fronte e se la tirò più vicino in modo da confortarla. Dopo un sorriso grato da parte della mora l'uomo la bacio di nuovo.

"Penso che mia madre lo amasse davvero, ed è una cosa che per molto tempo non ho capito ma che ora che sono più grande posso comprendere, ha continuato ad amarlo fino alla fine nonostante il suo abbandono, ha detto addirittura il suo nome anche quando ha tirato il suo ultimo respiro. Si era ammalata di un semplice raffreddore che ha sottovalutato per prestare soccorso ad altri, quando è peggiorata però, nessuno ha voluto aiutarla perché che tutti la consideravano una fattucchina che portava malattie e sfortuna, l'ho vista sparire sotto i miei occhi e non ho potuto fare nulla. "

La faccia della divinità era indecifrabile nessuno l'avrebbe mai detto dalla vitalità e spensieratezza della donna che il dolore l'avesse toccata così da vicino. Ci furono alcuni attimi di silenzio in cui si sentiva solo il respiro della donna leggero, e i schiocchi dei baci che l'uomo aveva ricominciato a darle per distrarla.

Quando la donna hli sorrise ancora lo destabilizzò più del previsto quando vide il suo sorriso triste, a cui non era abituato e che non gli piaceva affatto. Continuò a baciarla piano nella speranza di distrarla abbastanza da toglierle quel sorriso triste.

Non fece commenti di alcun tipo consolandola in silenzio e con tanti baci dolci sul viso, sulla schioma scura, alcuni sul collo candido aspettando pazientemente che si addormentasse, come sempre tra le sue braccia prima di dormire a sua volta.

Non fece commenti di alcun tipo consolandola in silenzio e con tanti baci dolci sul viso, sulla schioma scura, alcuni sul collo candido aspettando pazientemente che si addormentasse, come sempre tra le sue braccia prima di dormire a sua volta

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