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Egan era un bravo bambino certo a volte in certe situazioni dimostrava sfaccettature simile a quelle del carattere del padre, si arrabbiava in fretta e perdeva la pazienza allo stesso modo, si era visto da subito la assomiglianza quasi gemellare t...

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Egan era un bravo bambino certo a volte in certe situazioni dimostrava sfaccettature simile a quelle del carattere del padre, si arrabbiava in fretta e perdeva la pazienza allo stesso modo, si era visto da subito la assomiglianza quasi gemellare tra i due, stesse espressioni e stessi atteggiamenti.

Era oltremodo fissato con le spade e ogni arma simile, tanto da farsi da solo una spada di legno, che non lasciava mai, tanto da mettersela sotto il cuscino quando dormiva, il che non rendeva molto tranquilla sua madre, gli aveva detto più volte che era ancora piccolo per le armi, ma ovviamente il piccolo da degno testardo che era, faceva come voleva.

Il bambino passava spesso tanto tempo nella radura fiorita, ad allenarsi con il ormai ex divinità della guerra, che aveva accettato di aiutarlo ad allenarsi con la spada forse,annoiando dalla sua monotonia.

Il bambino si era giustificato dicendo che doveva essere pronto per difendere la sua mamma da ogni eventuale pericolo. Il bambino gli aveva accennato spesso, che a volte al villaggio la importunavano, principalmente per il motivo della sua diversità dalle altre donne del villaggio, e per fatto che era una donna sola con un bambino.

Le mamme single non erano sicuramente viste di buon occhi nei paesino di poche anime.

Il piccolo Egan aveva deciso di sana pianta che lui doveva essere il suo papà, non era sfuggito infatti alla divinità, di come molto casualmente il piccolo continuava ad accennare sulla bellezza incredibile della propria mamma, di come cucinasse bene e di come sarebbero stati perfetti insieme come coppia.

Quando il dio gli ricordava di essere sposato il bambino lo correggeva con un broncio in faccia, e cercava di convincerlo in modo poco velato del fatto che la sua sposa non si sarebbe offesa, se il dio avrebbe dato attenzioni alla sua mamma.

Il dio ridacchiava sempre, ma non incoraggiava mai il bambino, avendo sempre la stessa e unica donna nella sua mente.

La divinità stava rigorosamente seduto con la schiena contro il tronco di un albero e correggeva le posture sbagliate del bambino, ridendo quando il piccolo si impazientava, il che succedeva molto spesso, quando sbagliava.

Passarono quasi ogni giorno insieme, ormai la divinità si era completamente abituato alla presenza del bambino intorno a lui, quasi da svegliarsi prima per aspettare il suo arrivo, ovviamente la divinità non rendeva mai ovvio, che aspettava il suo arrivo, ma faceva tutto in modo che sembrasse tutto curiosamente casuale.

Una volta finiti i loro allenamenti il bambino veniva accompagnato dalla divinità a casa, una volta che il sole calava.

Il bambino gli prendeva sempre la mano e si faceva accompagnare sempre fino a qualche metro da casa, per poi proseguire da solo, la divinità controllava sempre che il bimbo entrasse in casa prima di allontanarsi, sempre senza farsi vedere dalla madre del bambino.

E quella strana amicizia fu la routine della divinità per molte settimane, stranamente aveva sempre meno voglia di bere la sera, anche se continuava a dormire sul prato vicino a dove aveva piantato la sua piccola pianta, che pareva stare bene con il terreno in cui l'aveva piantata.

War God // Kim TaehyungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora