Ares, il detestabile dio della guerra si tramuta in umano per sedurre una ragazza che l'ha completamente stregato con la sua bellezza.
Il problema sorge quando scopre che la ragazza è l'unica atea di tutta la Grecia, e quindi non solo non crede nell...
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Sicuramente Ares era una divinità violenta ed non era un mistero per nessuno, anche se spesso cercava di reprimere la sua indole spesso con poco successo, fu molto difficile farlo quando tornò dal suo ennesimo viaggio e trovò la sua residenza nel caos.
Sapeva di essere troppo spesso in viaggio e di come questo lato negativo si riversava addosso alla sua donna e la servitù stessa.
Sembrano tutti agitati tanto da non accorgersi di lui, anche se non era uno che passava proprio inosservato, quando si accorsero di lui, la situazione sembrò ulteriormente peggiorare, sembravano tutti pallidi e nel panico totale e lui non aveva detto una parola e fatto ancora nulla, si aspettava di trovare la sua piccola umana all'ingresso come faceva ogni volta che tornava, ma non vederla inspiegabilmente lo agitò.
Quando accorsero verso di lui e gli spiegarono la situazione parlando a raffica e con tono agitato, la divinità cerco di mantenere la calma anche se il suo sopracciglio tremo più volte dalla collera.
Le armi appese al muro cominciarono a tremare e la servitù sembrò rabbrividire all'unisono, con la testa rivolta per terra aspettando la punizione del loro signore che sarebbe sicuramente arrivata a breve.
Era palese per tutti di come quella piccola umana significasse per il loro padrone, e di come sarebbe in grado di bruciare l'intero Olimpo per lei, e per la prima volta l'intera servitù realizzò questo pensiero, e l'idea dell'esemplare punizione gravò ancora di più sulle loro spalle.
Ares era sicuramente violento ma mai senza motivo, si arrabbiava raramente con la propria servitù, grato che in qualche modo qualcuno lo volesse servire, nonostante la sua reputazione, ma quando succedeva tutti si volevano nascondere sotto terra dalla paura.
Sul volto della divinità era completamente scuro di collera. Disse solo una fredda parola che avrebbe fatto venire i brividi anche al signore dei inferi.
"Dov'è?"
La servitù si appurò di condurre il proprio signore alla stanza della mortale. Quando spalancò la porta senza tanti complimenti spaventando a morte le persone che erano vicino al letto della mora, che stavano controllando le sue condizioni mentre un guaritore parlava in modo fitto con l'ancella della mortale.
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