5. Bancarelle

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“Eli vieni qui!”

Sarà almeno la decima volta che Derek si trova a richiamare il figlio e non sa davvero dove trova la pazienza per non prenderlo di peso e chiuderlo in casa fino alla fine delle feste. Sa che Eli è solo un bambino fin troppo curioso e vivace e averlo portato a New York proprio durante il periodo natalizio non è stata una grande idea. “Papà ma sono con Stiles.”

Ed ecco il motivo per cui sono lì: Derek ha sentito la necessità di raggiungere Stiles ma non poteva lasciare Eli a casa. Così lo aveva portato con sé senza sapere bene cosa aspettarsi. Nemmeno era certo di trovarlo invece non solo si erano incontrati praticamente per caso ma Stiles ed Eli si erano trovati subito. Derek ancora non è riuscito ad abituarsi a vederli girare mano nella mano; eppure, sono davanti a lui anche in quel momento: girano per le bancarelle a Central Park tirandosi a vicenda verso quelle che gli interessano senza smettere di ridere. E Derek pensa di non essere mai stato così felice. Anche se tra lui e Stiles non è ancora successo niente. Derek percepisce chiaramente le emozioni che provengono da Stiles ma ancora non ha trovato il momento giusto per fare il primo passo. “Papà proviamo a pattinare?”

“Tesoro non credo sia una buona idea.”

“Perché?”

Derek indica Stiles che mette su il broncio. “Sono bravissimo a pattinare.”

Derek alza le mani. “Se ti rompi l’osso del collo non verrò a soccorrerti.”

“Certo, come no.”

Stiles è caduto già cinque volte e Derek pensa di non aver mai riso così tanto. “Dai, papà, aiutalo.”

Gli porge una mano e Stiles l’afferra. “Sei ghiacciato.”

“Sai che non amo il freddo.”

Derek si rivolge al figlio. “Che ne dici di una cioccolata calda?”

“Ma io mi sto divertendo.”

“Cucciolo, Stiles sta diventando un pupazzo di neve.”

“Come Olaf?”

“Sì, proprio come Olaf.”

“E ti scioglieresti per me?” domanda Eli a Stiles.

Stiles gli scompiglia i capelli. “Certo che mi scioglierei per te.”

Eli sorride felice. “Voglio anche la panna sulla cioccolata” dice.

E a Derek quel pomeriggio sembra proprio perfetto.

Sono seduti al tavolo del bar davanti all’enorme vetrata, le cioccolate calde ancora fumano quando Eli si alza di scatto. “PAPÀ NEVICA!” urla.

Nemmeno ci provano a finire di bere che Eli si è già precipitato fuori dal bar seguito immediatamente da Stiles. Derek paga e poi li raggiunge trovandoli entrambi con il naso all’insù a fissare il cielo estasiati. 

Quella stessa sera, Stiles cena a casa con loro e, dopo aver sistemato la cucina e aver raccontato una storia di Natale a Eli, si ritrovano seduti sul divano, solo le lucine dell’albero di Natale accese.

“Eli è un bambino bellissimo e molto intelligente, sai? E ti somiglia davvero tanto.”

Derek gli sorride. “Già, è solo più solare di me, più chiacchierone, ride più spesso e subito fa amicizia con chi non conosce.”

“Scemo” Stiles gli dà un colpetto sul braccio. “Intendevo fisicamente, ma è comunque anche generoso come te, e tu sei solare a modo tuo e con chi vuoi che ti veda sorridere. E ti ricordo che anni fa mi avevi visto solo cinque minuti prima di aiutare me e Scott.”

Derek non risponde, ma reclina la testa contro lo schienale e chiude gli occhi. “Sto cercando di fare del mio meglio con lui e sono consapevole stia venendo su bene, ma mi chiedo sempre se io possa bastargli, se sto facendo davvero tutto quello che posso, se gli manca qualcosa.”

“Io vi ho visti poco insieme, ma Eli ti ama, sei il suo punto di riferimento e non solo perché sei suo padre, ma perché ha considerazione di te, ti stima, nonostante sia piccino per capire fino in fondo cosa significhi. Siete una bella famiglia.”

“E tu?” chiede Derek. “Stai bene da solo?”

Stiles guarda un po’ le lucine sfavillare, poi accenna un sorriso. “In fondo da quando mamma non c’è più ho sempre imparato a cavarmela da solo, cambia solo che non c’è più Scott ogni giorno con me e, anche se a volte è pesante, sto bene. Ciò non toglie però...” e fa una piccola pausa, “che non ci sia spazio per altre persone nella mia vita, nella mia quotidianità. Devo pur avere qualcuno con cui consumare tutta la mia dose di chiacchiere giornaliera.”

“Qualcuno da torturare, intendi?” lo prende in giro Derek facendolo ridere.

E Stiles, che è sempre stato il più coraggioso, abbassa lo sguardo. Derek vede le sue guance colorarsi di rosa, mentre risponde. “O forse qualcuno da amare” e lo guarda.

Derek si sente trapassato da parte a parte da quello sguardo. Stiles ha sempre avuto la capacità di guardargli dentro. Non risponde subito, ma gli poggia l’indice sotto al mento per fargli alzare lo sguardo. Stiles ha le guance ancora più rosse, gli occhi limpidi, in attesa. “O qualcuno che ti ami” è la risposta sincera di Derek che, beandosi della sua espressone stupita, si sporge e poggia leggero le labbra sulle sue.

Due anni dopo

“Eli, di’ ai tuoi papà cosa abbiamo comprato alle bancarelle di Natale?”

Stiles è indaffarato ai fornelli, Derek, al suo fianco, sta affettando la carne, mentre Noah ed Eli entrano in casa ricoperti di neve e con almeno cinque sacchetti tra le mani.

“Allora, nonno ha preso i regali per Melissa e per zio Scott. Io ho preso le caramelle, i cioccolatini, poi una palla con la neve e un guinzaglio!”

Stiles lascia andare il mestolo e si gira. “Un cosa?”

“Il guinzaglio rosso per il mio cane!”

“Eli, tu non hai un cane” specifica Derek.

“Non ancora!” Eli lo dice con sguardo sicuro e fiero, somiglia sempre di più a Stiles.

“Papà!” Stiles si rivolge allo sceriffo, le mani sui fianchi e sguardo severo. “Gli hai promesso che avrà un cane?”

Noah abbassa lo sguardo, poi fa spallucce. “Scott ha così tanto orfanelli ed è Natale, si fanno le buone azioni.”

Stiles alza gli occhi al cielo, poi guarda Derek. “Che ne dici?” chiede

Derek sembra praticamente rassegnato. “Stiles, vuoi un cane da quando eri piccolo, pensi mi sia bevuto tutta queste sceneggiata che avete architettato in tre?” e incrocia le braccia sul petto, mentre Eli gli si avvicina abbracciandolo e Stiles gli schiocca un bacio sulla guancia.

“Non prendertela con il nonno, lo abbiamo costretto. Prendiamo un cane?” chiede Eli.

Derek guarda suo figlio, il suo compagno e, inevitabilmente, annuisce.

Derek guarda suo figlio, il suo compagno e, inevitabilmente, annuisce

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