Il Natale era per Wilhelm il periodo più bello dell'anno. Fin da bambino amava vedere milioni di luci riflettersi sulle immense stanze del palazzo. Amava vedere il personale cambiarsi le divise e vestirsi di rosso e di verde. Amava le canzoncine che sentiva risuonare dalla sala da tè di sua madre. Ma quello che amava più di tutto era fare l'albero con Erik. Non importava quanti anni avessero o in che luogo del mondo si trovassero. Il primo dicembre i due fratelli si ritrovavano sempre e insieme davano vita ad un enorme e magnifico albero, ogni anno differente.
Da quando Erik non c'era più, però, per Wilhelm era molto difficile trovare l'entusiasmo per mantenere quella tradizione, nonostante l'aiuto e l'affetto che ritrovava dai membri della servitù in casa. Ognuno di loro si offriva di dargli una mano a realizzare l'albero, anche con l'aiuto dei loro figli. Ma Wilhelm rifiutava sempre l'offerta, come se volesse comunque mantenere questa tradizione esclusivamente sua e di suo fratello. Eppure, quell'anno qualcosa era diverso. Era il secondo Natale senza Erik, lo sapeva, ma era anche il primo 25 dicembre che avrebbe festeggiato fidanzato con Simon. Era davvero assurdo come fossero cambiate le cose in poco meno di 365 giorni. Sentiva ancora un peso nel cuore ripensando al Natale dell'anno precedente. A quel "Ti amo" sussurrato e quel "Spero che passerai un buon Natale" ricevuto in risposta. Ma questa volta, invece, tutto era diverso. Simon era finalmente con lui, avrebbe scartato il suo regalo e avrebbero passato una magnifica serata a Palazzo. Anche sua madre aveva promesso di essere gentile con lui e desiderosa di conoscerlo meglio. Sarebbe stato un Natale meraviglioso.
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Era il 20 dicembre, il giorno tanto atteso era ormai alle porte e l'entusiasmo di Wilhelm cresceva ogni giorno di più. Non vedeva l'ora di scartare i regali, di mangiare l'arrosto con le patate, di canticchiare canzoni natalizie con Simon. E poi non vedeva l'ora di....
«Wilhelm? Tesoro puoi raggiungermi nel mio ufficio?». Il principe non seppe dire perché, ma dal tono di voce con cui sua madre lo aveva convocato urgentemente, capì immediatamente che qualcosa di brutto stava per accadere. Interruppe il flusso dei suoi pensieri per dirigersi verso la stanza della madre, e sedersi sulla sedia di fronte alla scrivania. Guardò sua madre incrociare le mani e sospirare rumorosamente prima di parlare.
«Tesoro mi dispiace tanto, ma devo comunicarti che io e tuo padre non saremo a casa per Natale, quest'anno».
Wilhelm impallidì. «Che cosa? Dove siete?»
«Devo fare un viaggio importante in Australia. Ci aspettano il 27 e purtroppo dobbiamo partire prima per problemi organizzativi. Ti chiederei di venire, ma hanno invitato solo il re e la regina. Sono questioni istituzionali...».
Wilhelm sapeva che sua madre non fosse una persona particolarmente empatica o emotiva, ma quel giorno potè giurare di vedere molta sofferenza nel suo sguardo. Il biondo non si rese conto di non aver risposto, fino a quando sentì una mano calda – quella di sua madre – posarsi sulla sua.
«So quanto è difficile questo periodo per te, Wille. Lo è per tutti noi. Vorrei fare di più, davvero. Ma purtropp-»
«È tutto okay - disse il principe con poco entusiasmo –. So che non dipende da te, davvero»
«Wille...»
«No, dico sul serio. Festeggeremo quando tornate»
La donna sorrise debolmente. «Ti prometto che recupereremo quella cena con Simon».
Wilhelm sorrise a sua volta, prima di lasciare l'ufficio con il cuore un po' più pesante.
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«Pronto, Wilhelm?»
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Last Christmas I gave you my heart - Wilmon
RomanceUna storia ogni giorno per 25 giorni sulla base di prompts che ho trovato su Twitter