It's just what I wanted, thank you

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Fare un regalo ad un principe, a una persona che aveva tutto o che si poteva permettere tutto, era una delle sfide più grandi che Simon si fosse mai ritrovato ad affrontare. E il fatto che il suo ragazzo continuasse a rispondergli "Non mi serve nulla, non voglio nessun regalo", di certo non semplificava le cose.

Insomma, trovare il regalo di Natale perfetto per Wilhelm si stava trasformando in un vero incubo. E nemmeno il confronto con i suoi amici si stava rivelando per il corvino poi così utile.

«Non è normale che tu sia così stressato per uno stupido regalo, Sim» gli disse Rosh vedendolo così nervoso da giorni.

«Grazie Rosh, sei davvero d'aiuto».

«Dai Simon, ha ragione. Wilhelm è pazzo di te, puoi regalargli anche una matita e lo troverebbe il regalo migliore del mondo» aggiunse Ayub a sostegno dell'amica.

«Voi non capite. Sono davvero disperato. Non posso regalargli nulla di materiale, non potrei permettermi niente all'altezza. Ma nemmeno gesti eclatanti. Che posso fare? Non ho nulla per renderlo felice»

«Ma che dici, Simon? Non devi dimostrargli nulla. Credo che averlo aspettato tutto questo tempo e averlo perdonato sia un gesto già abbastanza grande da parte tua. Non credi?» lo rimproverò Rosh.

Simon annuì sospirando. Sapeva che Wilhelm non era tipo da aspettarsi grandi regali o grandi gesti, ma voleva comunque donargli qualcosa di significativo. Ma cosa?

***

Era il secondo anno che Simon dedicava un po' del suo tempo al volontariato nel periodo natalizio. Era un'esperienza che lo faceva stare bene e lo faceva sentire utile. Quell'anno aveva deciso di aiutare una piccola cooperativa che forniva pasti caldi ai senzatetto della zona. Una cosa semplice, ma che poteva davvero salvare delle vite. Aveva ormai imparato a conoscere gli uomini e le donne che venivano a recuperare la loro porzione di cibo e in particolare si era affezionato ad un vecchio signore sulla settantina che sapeva della sua storia con Wilhelm. Ogni volta che lo vedeva, l'uomo gli chiedeva notizie del Principe e ascoltava felice le storie che Simon gli raccontava.

Quel giorno, in particolare, l'uomo notò subito l'umore di Simon e il suo essere così sovrappensiero.

«Tutto bene giovanotto?»

«Sto bene, signor Arthur! Sono solo un po' sulle nuvole» fu la risposta del corvino.

«Non mi dire problemi di cuore»

Simon rise: «Non è come pensa lei, però sì. C'entra Wilhelm»

Simon si ritrovò a raccontare la situazione in cui si trovava e le mille paranoie che risuonavano nella sua testa. Si aspettava di essere deriso anche da Arthur, un po' come era successo con i suoi amici, ma alla fine del racconto vide l'uomo annuire, come se comprendesse le sue preoccupazioni.

«Ti capisco, figliolo. Sono nella stessa situazione»

Simon sgranò gli occhi, non capendo a cosa si riferisse l'uomo.

«La vedi quella donna laggiù? – disse indicando una delle volontarie adulte, Beth era il suo nome -. Sono perdutamente innamorato e vorrei farle un regalo per Natale. Ma che può permettersi uno come me? Cosa potrei mai trovare alla sua altezza?»

Simon sospirò. Erano davvero nella stessa situazione, seppur in maniera diversa.

«Così ho avuto un'idea» continuò però l'uomo.

«Quale idea?»

«Beh, le scriverò una poesia per spiegarle tutto il mio amore. Non è qualcosa di materiale, ma almeno potrà capire quanto la amo» gli spiegò Arthur.

Last Christmas I gave you my heart - WilmonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora