Quella mini vacanza natalizia sarebbe dovuta essere uno dei momenti più romantici mai trascorsi da Wilhelm e Simon. Si trovavano in Italia, insieme ai loro più cari amici, per divertirsi nella neve, sciare nelle più famose piste del mondo e abbandonarsi ad un po' di relax nello chalet che il principe aveva affittato per tutti loro. Camere singole per tutti, naturalmente. E naturalmente, gli unici a infrangere questa regola erano stati proprio i due fidanzati che condividevano una calda e accogliente camera matrimoniale.
Nonostante la frenesia della vacanza, il gruppo aveva deciso di fare più attività possibili insieme e gli stessi Simon e Wilhelm si erano ripromessi di non fare troppo i piccioncini, ma di cercare di divertirsi tutti insieme in compagnia. Avrebbero avuto milioni di altre occasioni per stare insieme, loro due da soli.
Eppure, il clima festoso e natalizio iniziale era stato spazzato via in pochi minuti da una stupida attività scelta da Felice e Sara: lo slittino. O meglio, non era stato proprio lo slittino ad infastidire Simon, quanto la ragazza che gestiva il punto noleggio. Che, a detta del corvino, si era dimostrata fin troppo disponibile e gentile con il suo ragazzo. Per questo, da minuti interminabili, Wilhelm e Simon stavano discutendo animatamente su come il biondo avesse dovuto almeno farle capire di non essere assolutamente interessato alle sue avance.
«Ma ti rendi conto che mi stai facendo una scenata di gelosia sul nulla più totale? Non ha fatto nulla di esagerato» gli disse ad un certo punto il principe.
«Oh davvero? Quindi sentiamo, perché ha chiesto solo a te il numero e a nessun altro cliente prima di noi?» chiese Simon infastidito.
«Ha detto che è per le emergenze!» disse convinto Wilhelm.
«Quindi in caso di emergenza avviserà solo te e nessun altro ospite dello chalet?» disse ridendo isterico il compagno.
«Guarda che anche lei mi ha dato il suo!» urlò Wilhelm pentendosi immediatamente. Nella sua mente, questa frase era una prova a sostegno del fatto che la ragazza fosse semplicemente professionale.
«Oh questo mi fa sentire davvero meglio!» borbottò ancora più irritato il corvino.
«Simon, è mezz'ora che ti lamenti di questa cosa. Non ho fatto nulla di male, sono stato solo gentile con lei. Trovo assurda questa reazione»
«Esatto! – esclamò Simon platealmente allargando le braccia -. È esattamente questo il punto: non hai fatto nulla. Questa ci stava spudoratamente provando e sei rimasto lì a sorridere come un ebete e a darle retta»
«Sai che c'è? Io monto con Felice – disse Wilhelm scocciato -. Tu fai il giro con Sara e ci vediamo a valle, non ho davvero voglia di star qui a discutere con te e rovinarmi la giornata»
«Oh no - intervenne Sara scuotendo energicamente la testa -. Non ho intenzione di stare tutto il giorno con voi due che vi lamentate separati. Io vado con Felice. Voi fate il giro insieme e cercate di fare pace».
Non lasciò neanche il tempo ai due ragazzi di lamentarsi per l'ennesima volta, in quanto prese l'amica per la manica del giubbotto e si diresse verso la pista, lasciandoli indietro.
Simon e Wilhelm si guardarono, prima che quest'ultimo sbuffasse rumorosamente e si dirigesse scocciato verso la pista, tirando con una mano lo slittino.
«Muoviti» gli urlò in modo brusco.
«Pure» borbottò Simon, ma il biondo era già troppo avanti per sentirlo.
***
«Okay, sei messo bene? Sto per partire» gli chiese il biondo, dopo aver sentito le braccia di Simon aggrapparsi alla sua vita, seppur controvoglia.
Simon fece solo un cenno di assenso, atteggiamento che fece alzare gli occhi al biondo. Il principe si diede una spinta con i talloni e lanciò in pista lo slittino, con loro sopra. Fu in quel momento che sentì la presa di Simon farsi più stretta, probabilmente preso alla sprovvista dalla velocità con cui la slitta si era già avviata.
Ad un certo punto, dopo essersi abituati alla situazione, Simon ruppe il silenzio: «Perché sei tu davanti? Potevo guidarla io»
«Ho più esperienza di te, l'ho già fatto. Starai davanti al prossimo giro»
«Che vuol dire che l'hai già fatto? Conosci questa pista?»
«Sì, sono venuto spesso»
«Quindi conoscevi già la ragazza del negozio?» gli chiese alzando la voce.
Wilhelm perse la pazienza e si girò verso il ragazzo: «La vuoi smettere Simon?»
«Wilhelm-»
«No, Wilhelm un cavolo. Si può sapere che diavolo hai? Da quando sei geloso in questo modo?»
«Wille, noi-»
«Noi cosa? Noi non abbiamo mai litigato per cazzate simili»
«WILLE» disse alzando più la voce
«Se solo tu-»
«Wilhelm, la strada! Stiamo per schiantarci!»
Fu in quel momento che il biondo tornò a guardare la strada di fronte a sé, notando come la loro traiettoria li portasse direttamente contro un albero. Wilhelm sterzò bruscamente, riuscendo ad evitare la pianta, ma così facendo portò la slitta fuori dalla pista e li fece scivolare per molti metri in mezzo ad un bosco buio e sperduto, oltre a cadere dallo slittino. Il primo ad alzarsi fu il principe, che subito corse in direzione del suo ragazzo, scivolato giù dal mezzo diversi secondi prima.
«Simon? Dio, stai bene?»
Il corvino si trovava in posizione prona, con il volto completamente immerso nella neve. Si tirò su a fatica, sputando il ghiaccio che aveva ingoiato per sbaglio e si lasciò stringere dalle braccia del biondo.
«Dove siamo?» disse guardandosi intorno e notando nient'altro che alberi. Dov'era la pista che stavano percorrendo?
«Io non lo so, non riesco a capire»
«Chiamiamo gli altri» propose Simon.
E così fecero, ma apparentemente nessuno di loro sembrava avere campo sufficiente per ricevere la chiamata. Del resto, l'altitudine era notevole.
«Che facciamo Wille? Fra poco sarà buio»
Wilhelm si guardò intorno, cercando di capire cosa fare. Fece un sospiro di sollievo quando notò, un centinaio di metri più in là, una piccola baita abbandonata, ma che sembrava in condizioni decenti per accoglierli.
«Che ne dici se andiamo lì? Almeno per riprenderci un secondo e non stare completamente in mezzo alla neve gelida»
«Okay» acconsentì Simon
«Tranquillo okay? – cercò di calmarlo il biondo, aveva notato la sua angoscia -. Mi verrà un'idea».
Simon annuì debolmente, sperava che il ragazzo avesse ragione. Si diressero in quella casa che trovarono aperta, seppur in buone condizioni. Con grande fortuna trovarono anche delle coperte con cui scaldarsi dopo il tonfo fatto. Wilhelm ne posò una sopra alle spalle del corvino e lo abbracciò forte, cercando di donargli ancora più calore. Fra i due, quello messo peggio era sicuramente lui.
Simon lo guardò e gli donò un debole sorriso. Rimasero così in silenzio, abbracciati l'uno all'altro. Il corvino era ancora arrabbiato con lui, ma mai come in quel momento ringraziò Dio di averlo a fianco in quella situazione.
Qualcuno li avrebbe mai trovati?
To be continued
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Last Christmas I gave you my heart - Wilmon
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