Cuddles in front of the fire

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Simon aveva sempre immaginato che essere un reale significasse vivere una vita di sacrifici, più che di opportunità. Certo, il lusso e i vantaggi erano molti, ma non aveva mai invidiato le numerose feste, gli eventi e le lunghe riunioni a cui dovevano prendere parte. Ma non pensava di certo che quello natalizio fosse, per un membro della famiglia reale, il periodo in assoluto più stressante.

Se ne rese conto grazie alla sua relazione con Wilhelm, e soprattutto per via del fatto che il biondo aveva trascorso con lui davvero pochissimo tempo nelle ultime due settimane. Certo, ogni volta che poteva lo chiamava e si messaggiavano, ma il tempo per vedersi era pressoché nullo. Una situazione che di certo non faceva piacere al corvino, e tanto meno al principe che non faceva altro che scusarsi per la sua assenza e i numerosissimi impegni che riempivano le sue giornate.

«È tutto okay, Wille. Lo capisco» lo rassicurava ogni volta il riccio. Ed era così, ma non poteva negare che gli mancasse il profumo di mandorle dei suoi capelli e quegli occhi marroni e dolci fissi su di lui. Così, decise per quel Natale di fargli un regalo che potesse restituire loro almeno un po' di quella mancanza. Del resto, Simon lavorava da diversi mesi ormai e aveva potuto mettere da parte una cifra considerevole per permettersi qualcosa in più del solito regalo utile ma economico.

Prese il computer e si sedette sul letto a gambe incrociate, prima di entrare nel sito in cui sapeva avrebbe trovato ciò che cercava.

***

«Sorpresa» urlò Simon arrivato al Palazzo Reale, una sera della settimana successiva.

«Che ci fai qui? – gli chiese il biondo concedendogli un raggiante sorriso -. Non dovevamo vederci domani?»

«Sì, dovevamo. Ma visto che hai tutto il weekend libero finalmente, ho pensato di farti una sorpresa e darti il mio regalo in anticipo»

«Di che parli?» gli chiese confuso, ma felice, il biondo.

«Tu prendi solo un po' di vestiti e...il costume» spiegò il riccio.

«Il costume?» domandò Wilhelm, per essere sicuro di aver capito bene. Ma in risposta ottenne solo un rapido cenno del capo e un sorrisino furbo.

***

Simon aveva organizzato tutto nei minimi dettagli, con tanto di trasporto già incluso e prenotato. Wilhelm continuava a non capire cosa stesse succedendo, fino a quando la macchina si fermò di fronte all'ampio cancello di un hotel a 5 stelle.

«Simon, sei impazzito?» chiese il biondo guardando fuori dal finestrino.

«Solo un po'»

«Signori benvenuti» li accolsero poco dopo alla reception due giovani ragazzi.

«Buonasera, ho prenotato a nome Eriksson»

«Certo, signore. Ecco la chiave della suite e il badge per poter accedere alle piscine»

«Le piscine?» gli chiese Wilhelm con gli occhi che brillavano.

«Benvenuto alle terme, Wille».

Il biondo sgranò gli occhi, non riuscendo a contenere la felicità. Per quanto sembrasse impossibile, non era mai stato alle terme e poter condividere quella "prima volta" con Simon gli riempì il cuore.

«Oddio sei il miglior ragazzo del mondo, lo sai vero?» gli disse abbracciandolo.

«Lo so, ma puoi ripetermelo per tutto il weekend se preferisci».

I due si diressero in camera per cambiarsi e indossare immediatamente il costume. Poi, afferrati gli accappatoi, corsero verso le piscine che fortunatamente non erano particolarmente affollate. Restarono un po' a bagno nell'acqua bollente, tenendosi stretti e abbracciati tutto il tempo. Si fissarono a lungo negli occhi, cercando di assorbire ogni singolo momento di relax di quella lunga serata, spesso avvicinandosi in modo che le loro fronti potessero sfiorarsi.

«Mi sei mancato troppo» gli sussurrò in un orecchio il biondo, proprio durante uno di quegli abbracci.

«Anche tu. Avevo bisogno di stare qui con te, noi due da soli»

Restarono così fino all'orario di chiusura delle piscine, circa mezzanotte, e dopo una rapida asciugata raggiunsero nuovamente la suite, con ancora addosso l'accappatoio. Si fecero una doccia insieme e uscirono solo quando il bagno fu completamente coperto dalla condensa fatta dall'acqua calda, e l'aria irrespirabile.

Era come se sentissero il bisogno di stare continuamente incollati, vicini, pelle su pelle. Come se la distanza dei giorni precedenti avesse reso urgente il ricongiungersi di nuovo e il non volersi più separare.

Nemmeno quando, asciutti, indossarono i rispettivi pigiami e si diressero verso il letto.

«Dicono che le terme stancano, ma non ho per niente sonno» commentò Wilhelm ad un certo punto.

«Nemmeno io. Ti va se accendiamo il camino?» chiese il corvino.

«C'è anche il camino?»

Simon sorrise, prima di alzarsi dal letto e attivare il caminetto che si affacciava sul piccolo salotto della stanza.

Preparò delle coperte da mettere sul pavimento, insieme a dei cuscini per stare più comodi e batté leggermente il palmo della mano su questi ultimi, per far segno a Wilhelm di raggiungerlo.

Passarono distesi lì il resto della serata. Con Simon incastrato fra le gambe del biondo, la sua schiena appoggiata sul petto di Wilhelm, e le mani strette in un incastro perfetto.

Ogni tanto, Wilhelm lasciava anche dei teneri baci sul collo del corvino che gli generavano dei brividi o gli faceva delle carezze leggere sulle tempie, portando indietro i suoi ricci.

Si sentì completamente in estasi, mentre il silenzio giaceva su di loro e l'unico rumore presente era lo scoppiettare del fuoco. Dal canto suo, Simon carezzava con i pollici i palmi del biondo, arrivando solo dopo diversi minuti a far incontrare tra loro anche le loro labbra. Si girò, in modo da essere a cavalcioni su di lui e continuò a baciarlo con trasporto, sentendo il suo cuore sempre più leggero.

«Promettimi che quando avremo bisogno torneremo sempre qui» gli sussurrò ad un certo punto sulle labbra.

«Sarà il nostro rifugio, lontano da tutti e da tutto» concluse per lui Wilhelm.

Simon sorrise, prima di far congiungere di nuovo le loro bocche. E lì capì che nessuna distanza di tempo o di spazio sarebbe mai stata "troppo" per loro. Era disposto a stare separato anche a lungo da Wilhelm, ma gli bastava vivere per sempre quelle emozioni una volta ricongiunti.

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Talmente fluff da far schifo.................................

Last Christmas I gave you my heart - WilmonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora