Simon aveva imparato ad essere molto bravo ad ottenere ciò che voleva da Wilhelm. Aveva capito che bastava mettere in pratica giusto un paio di azioni per far sì che il biondo si sciogliesse come burro sul fuoco e accettasse di fare ciò che il corvino voleva. Simon le chiamava le tre F, ovvero le tre fasi necessarie per ottenere tutta l'attenzione del suo ragazzo. E anche quel giorno, quel piovoso e nebbioso 20 novembre, era pronto a mettere in pratica le regole di quel manuale che aveva praticamente inventato.
Fase 1: la fase cucciolo
Simon accese una candela profumata al gusto rosa, prima di avvicinarsi al giradischi e far partire un vecchio vinile di Natale che aveva recuperato fra i vecchi dischi di sua madre. Wilhelm era seduto sul divano, intento a leggere un libro quando la sua attenzione fu catturata da quella musica festosa.
«Siamo già a Dicembre e non me ne sono accorto?» disse soltanto senza voltarsi verso il corvino. Il riccio si avvicinò in punta di piedi, prima di scivolare sul divano, spostare con la testa il libro dalle gambe di Wilhelm e posizionarsi in modo da vedere il viso del biondo.
Wilhelm lo fissò e lo vide mettere su la faccia più dolce che avesse mai visto in vita sua. Gli occhi erano grandi e luminosi, il labbro leggermente all'infuori e sporgente, le ciglia che battevano ripetutamente sotto al suo sguardo. Era davvero irresistibile, ma purtroppo per lui, anche Wilhelm era ormai a conoscenza della famosa faccia da cucciolo con cui il moro cercava di ottenere ciò che voleva.
«Ok, cos'hai in mente? Cosa vuoi?» chiese infatti alzando un sopracciglio.
«Voglio solo stare qui con te, al calduccio» disse Simon con fare indifferente.
«Non ti credo più, ormai so che quando fai così stai cercando di ottenere qualcosa»
«Non è vero! Voglio solo un po' di coccole dal mio ragazzo» disse protestando Simon.
Wilhelm alzò di nuovo un sopracciglio e lo guardò per niente convinto.
«Ok...vorrei anche fare l'albero di Natale con te oggi» ammise infine.
«Stai scherzando spero»
«Eddai Wilhelm. Piove e abbiamo l'albero su in soffitta. È la giornata perfetta!»
«Simon, non ho intenzione di fare l'albero ora, è ancora Novembre!»
Fase 2: la supplica
«Ti prego, ti prego, ti prego Wille. Fammi felice, per favore. Sai che questa settimana è stata pesantissima per me. Questo me la migliorerebbe all'istante»
«No, no, no. Non giocarti la carta della supplica. Te l'ho detto, ormai ti conosco e so come fai. Non ho intenzione di fare l'albero a Novembre»
«Sei ingiusto! E noioso» lo criticò Simon.
«Puoi trovare qualcos'altro da fare se ti annoi» disse Wilhelm riprendendo in mano il suo libro.
Fase 3: il silenzio stampa e i sensi di colpa
«Ok, allora me ne vado in camera» concluse il corvino alzandosi dal divano e muovendosi con passo lento e triste. Sbuffò anche nel tragitto, suscitando le risate di Wilhelm che ben conosceva anche questa fase. Ma non avrebbe ceduto, non questa volta.....
...
....
..anche se era già un'ora che Simon se ne stava chiuso in camera tutto solo, e un piccolo fastidio alla pancia – non avrebbe mai ammesso che fossero davvero sensi di colpa – convinse il biondo a verificare cosa stesse facendo nella stanza.
Aprì la porta e lo trovò rannicchiato nel letto, coperto fino alla testa e totalmente al buio. Sapeva che non stava dormendo, perché il respiro non era regolare come quando dormivano insieme.
«Simon, non posso credere che tu stia davvero facendo questa scenata da bambino» lo rimproverò Wilhelm, senza ricevere però risposta in cambio.
«Oh, siamo nella fase del mutismo? Dio mio, non posso crederci. Ma non vincerai questa volta, riccio. Non cederò come al solito. Te l'ho detto e te lo ripeto: non farò mai l'albero di Natale a novembre!»
***
Per quell'anno Simon aveva scelto di decorare l'albero di oro e di rosso. Era così entusiasta mentre scartava tutte le scatole con gli addobbi e districava i rami dell'albero per poter posare le luci. Dal canto suo, invece, Wilhelm preparava il resto delle palline con il muso lungo, un po' di nervosismo e la delusione di aver nuovamente ceduto.
«Che bello, Wille. Non è un pomeriggio fantastico?» disse invece il corvino che aveva magicamente ritrovato l'entusiasmo dopo aver convinto Wilhelm.
«Oh fantastico, davvero» aggiunse Wille sbuffando.
Le 3F avevano colpito ancora e Simon si ritrovò a scoppiare a ridere per la totale incapacità del biondo di resistere ai suoi capricci. Lasciò ciò che aveva in mano e si diresse verso il suo ragazzo seduto nel pavimento per sedersi fra le sue braccia.
«Grazie per assecondarmi sempre» disse sincero spostandogli un ciuffo che gli copriva gli occhi.
Wilhelm scosse la testa ridendo, come poteva resistere a quegli occhi stupendi?
«L'anno prossimo facciamolo direttamente ad agosto» lo prese in giro il biondo.
«Io pensavo più a Pasqua»
I due scoppiarono a ridere, prima di dedicarsi insieme a decorare il loro bellissimo e anticipato albero di Natale.
STAI LEGGENDO
Last Christmas I gave you my heart - Wilmon
RomantizmUna storia ogni giorno per 25 giorni sulla base di prompts che ho trovato su Twitter