seventeen

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Osservavo attentamente tutti esser in ansia nel mentre correvano da una parte all'altra, io sembravo estranea a quel mondo, un pesce rispetto tutti quelli che si mostravano preoccupati.
«ehi» mi voltai verso la voce che si rivelò essere Dimitri
«ciao» sorrisi al ragazzo alzando gli occhi su di lui
«è il tuo primo tour vero?» annuì un po' dubbiosa
«posso capirti, anch'io mi sentivo così non sapendo cosa poi mi aspettava» rise e lo guardai stranita
«sarà un mese infernale» scrocchiò le dite in un rapido movimento
«verrai anche tu?» sorrisi felice sapendo di essere in compagnia
«menomale almeno avrò qualcuno con cui parlare durante il viaggio» risi imbarazzata dal suo sguardo
«non hai ancora fatto amicizia?» scossi la testa
«si certo ma ognuno ha i suoi gruppetti» annuì osservandomi intorno
«tranquilla non ti lascerò sola» mi posò una mano sulla spalla
«ho vissuto il mio primo tour da solo, non ho letteralmente parlato per un mese» rise
«addirittura?» lo guardai sorpresa
«l'ansia gioca brutti scherzi»
«ho visto che i tuoi amici hanno pubblicato il nuovo album» mi voltai per osservare la sua espressione
«sono davvero forti» sorrisi pensando a Bill
«Bill è fantastico, la sua voce è meravigliosa» annuì e concordò con me
«oggi non vi vedete?» domandò curioso nel mentre osservavo costantemente il cellulare
«credo proprio di no, sono sempre più impegnati domani anche loro partiranno per il tour»
«e non andrai con loro?» scossi la testa
«è una cosa importante sia per me che per loro e io li appoggerò sempre in tutto, anche da lontano» sorrisi
«ho una certa fame» cercai di staccare quel discorso non capendo il perché mi stesse facendo tutte quelle domande
«se vuoi possiamo andare a pranzo insieme, conosco un ristorante davvero carino e magari posso darti qualche consiglio per l'inizio del tour» si avvicinò a me
«si certo»
Uscimmo dall'agenzia e parlando del più e del meno salimmo nella sua auto che si fermò davanti un ristorante stile anni cinquanta. Mi aprì la portiera da perfetto gentiluomo e ci dirigemmo verso l'entrata, venimmo accolti da una donna a cui non era passato inosservato il biondo al mio fianco.
«quindi questo significa uscire con te» risi osservandomi intorno a causa degli sguardi
«questo significa uscire con dei modelli, non sono l'unico che guardano e tantomeno il più bello» mi ammiccò un sorriso dolce che mi fece arrossire
Passarono non so quante ore, l'aria era tranquilla e non si percepiva alcuna tensione. Quando tornammo in agenzia nessuno sembrava essersi accorto della nostra scappatella tranne la mia amica Emma.
«dove sei stata?» rise
«Dimitri mi ha accompagnato a pranzo e mi ha spiegato come funzionano i tour» risposi semplicemente
«e sai che ore sono?»
«non dirmelo ieri sono andata a dormire e ho scordato di mettere in carica il cellulare, è scarico da stamattina» sbuffai osservandola
«sono le dieci e mazza di sera»
«cosa?» osservai l'orologio appeso alla parete segnare l'ora esatta
«pensavo fosse tardo pomeriggio» quasi urlai afferrando la borsa
«ci vediamo domani»
Quando arrivai a casa era passato un quarto d'ora entrai e notai i quattro seduti sul divano stanchi. Mi osservarono e non dissero niente, si voltarono verso Bill che non mi aveva rivolto uno sguardo e se ne andarono salutandomi con un veloce bacio sulla guancia.
«non agitarti» mi sussurrò all'orecchio Tom per poi andare verso le scale
«Bill» si alzò
I capelli erano bassi, indossava solo un jeans nero che gli fasciava le gambe e una camicia nera sbottonata di poco. Il suo volto era pulito da qualsiasi trucco rendendo in suo viso più pallido.
«mi spiace ho tardato, sono andata a pranzo con Dimitri e avevo il cellulare scarico» parlai velocemente
«quindi eri con lui?» domandò osservandomi
«sapevi che domani saremo partiti entrambi» si accese una sigaretta superandomi per andare verso l'isola in marmo
«si» mi interruppe
«e allora perché non sei venuta? ti ho aspettato qui tutto il giorno, nessuna chiamata, nessun messaggio» scosse la testa cercando di nascondere il modo in cui c'era rimando tremendamente male
«e mi vieni anche a dire che hai passato tutto il giorno con un altro nel mentre io ti aspettavo qui come un cretino» rise nervosamente
«Bill davvero mi spiace, ho perso la
cognizione del tempo e poi sai che Dimitri è solo un amico, neanche, mi ha solo spiegato come funzionano i tour» mi avvicinai ma si scostò
«non c'entra, non sto parlando di Dimitri ma del fatto che non ci vedremo per un mese e quando avremo anche solo dieci minuti di pausa per poter chiamarci saremo così stanchi da non riuscire nemmeno a parlare» quasi urlò e abbassai il capo mortificata dal momento che aveva ragione
«sapevi quanto tenessi a passare quest'ultimo giorno con te eppure per te era più importante passare del tempo con il tuo nuovo amico» mi osservò a braccia aperte e quando feci per avvicinarmi a lui mi ignorò
«ora vado a dormire» afferrò velocemente il pacchetto di sigarette dal tavolo dandomi le spalle
Feci per parlare ma era già sparito al piano superiore, sbuffai e appesi il cappotto salendo anch'io le scale. Mi distesi sul letto e iniziai a preparare una piccola valigia in cui inserire tutto il necessario. Erano le due e non riuscivo ancora a prendere sonno, pensavo sempre al suo volto e a quell'espressione piena di dolore. Afferrai la bottiglietta d'acqua e feci un sorso chiudendo poi finalmente gli occhi. La mattina successiva in casa c'era il caos, vestiti e accessori ovunque. Sistemai le mie cose su un tavolo e mano a mano raccoglievo e mettevo a posto le cose che lasciavano i ragazzi in giro.
«ragazzi cercate di non rimanere disordine o quando rientriamo non sapremo neppure dove muoverci» guardai male Tom che aveva lanciato la felpa sul tavolo
«allora? è ancora arrabbiato?» sussurrai alludendo al gemello nella stanza di fianco
«non lo so» sospirò allungando la testa verso il moro
«Bill è un po' un tipo strano ma non preoccuparti gli passerà ci è solo rimasto male, molto male» risi per la sua espressione che cercava di farmi sentire il più possibile in colpa 
«grazie, qual è la prima tappa?» sorrisi cambiando discorso
«gireremo un po' la Germania e poi Grecia, Spagna, Francia, Italia, cose così» annuì ascoltandolo
«io non so nemmeno quale sia la prima tappa, non sono mai stata fuori da Berlino» ammisi immaginando come il mondo fosse da lì fuori, il telefono illuminarsi attirò la mia attenzione
«devo andare» sorrisi al ragazzo con i dread afferrando poi le mie cose
«ragazzi mi mancherete» dissi dopo aver posato le valigie all'interno del bagagliaio
«spaccate tutto» risi abbracciando e posando un bacio su entrambe le guance dei tre che ricambiarono
Mi avvicinai a lui che era un po' più distante, afferrai le sue mani e le portai sui miei fianchi cingendo il suo collo .
«tu mi mancherai più di tutti» parlai tristemente
«anche tu mi mancherai» si abbassò per baciare le mie labbra e quando si toccarono il mio corpo sentiva di volere sempre di più
«mi raccomando non innamorarti di una fan o ci rimarrò particolarmente male» sussurrai al suo orecchio
«tu non innamorarti di nessun super modello» rise
«questo è per te» mi sfilai un semplice anello con una pietra nera sopra
«dai è il tuo preferito» fece per controbattere ma lo fermai
«voglio che lo tenga tu e che in qualsiasi momento pensi di non potercela fare devi sapere che io sarò sempre lì al tuo fianco»
Mi strinse in un'abbraccio e ricambiai quel calore, ci staccammo a forza da quel contatto e mi avvicinai agli altri salutandoli un'ultima volta.
«vi amo» urlai dal finestrino una volta che Emma aveva messo in moto
Quando arrivammo in aeroporto salutai le altre ragazze e poi osservai Dimitri fermo a parlare con gli altri, gli occhi erano tutti puntati su di noi nel mentre venivamo scortati da una decina di bodyguard che ci diressero dritti al nostro jet privato.
«Pamela è già lì?» annuirono Emma e Anthony
Quando l'aereo si aizzò da terra ci vennero scattate foto anche al suo interno.
«ma qual è la destinazione?» mi avvicinai a loro una seconda volta
«Parigi» dissero all'unisono

Black cat | bill kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora