twenty-two

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Scendemmo dall'aereo e subito venimmo circondati da un gruppo di paparazzi, i bodyguard dei ragazzi crearono un passaggio tra loro permettendoci di passare. Quando arrivammo davanti l'entrata dell'hotel centinaia di fan erano ammucchiate lì per loro. Sorrisi osservandoli avvicinarsi con il solito sorriso tra le labbra.
«Astrid possiamo fare una foto?»
Per me era ancora tutto surreale, non riuscivo a credere che anch'io adesso fossi un personaggio pubblico, io mi sentivo ancora una normalissima ragazza eppure guardare quegli sguardi pieni di ammirazione nei miei confronti mi faceva capire che ero molto più di quello.
«cosa facciamo?» domandò Gustav osservandosi intorno, scossi le spalle e mi accesi una sigaretta
«può portare tutto in hotel?» Bill indicò le valigie afferrandomi la mano dopo essersi assicurato che avessero preso tutto
Girammo per le vie di Milano ed era bellissima assieme a tutti quei negozi. Entrammo in un piccolo negozietto artigianale con l'intenzione di comprare dei braccialetti abbinati e dopo aver scattato una foto a Bill con l'anziana proprietaria uscimmo soddisfatti dell'acquisto. In un secondo i flash delle telecamere ci accecarono, Bill mi afferrò nuovamente la mano nel mentre gli altri tre si trovavano alle nostre spalle.
«Astrid sei stata fantastica in passerella» sorrisi ringraziando coprendomi gli occhi con gli occhiali da sole
«Astrid qual'è il tuo rapporto con Kurt Weber?»
Mi voltai di scatto al solo sentire di quel nome, la mia mano intrecciata a quella di Bill lo obbligò a fermarsi. Si voltò cercando di capire cosa stesse succedendo e perché osservavo quella giornalista con così tanto odio.
«Astrid» mi sussurrò all'orecchio accarezzandomi la spalla e portandomi via da quella mischia di gente
I nostri bodyguard ci scortarono fino alla macchina e solo quando entrammo il mio cuore tornò ad acquisire un battito normale.
«stai bene?» mi affiancò Tom
«Kurt Weber è lui?» sentì gli occhi di Bill su di me nel mentre torturavo le mie mani sfregandole tra loro, annuì
«ora devi stare tranquilla, qui non può succederti nulla» mi abbracciò forte
«ci sono io a proteggerti» assaporai quel calore beandomi del suo meraviglioso profumo
L'ora dell'inizio del concerto arrivò e continuavo ad osservare Bill che aveva uno smagliante sorriso in volto, indossava un jeans a zampa, una t-shirt bianca con uno scheletro ricamato in nero e il solito chiodo in pelle.
«il mio uomo» sussurrai avvicinandomi a lui
«stai benissimo, spaccherai stasera» gli posai un dolce bacio sulle labbra
«magari dopo anche te» risi di gusto lasciandomi baciare il collo
«mi sarei aspettata da Tom una battuta del genere ma non da te» sorrisi continuando a baciarlo
«posso anch'io sorprenderti» lo osservai e gli sistemai il choker nero al collo
«posso sapere il come mai sei così eccitato?» domandai
«è il primo vero concerto dove sei al mio fianco e voglio stupirti, ora però andiamo» mi afferrò la mano e velocemente riuscì ad afferrare la borsa prima di esser trascinata al di fuori della suite
Oltre i cancelli dell'impianto sportivo centinaia e centinai di persone erano appollaiate in attesa dei ragazzi. Le transenne non permettevano il passaggio e velocemente venimmo fatti scendere dalla macchina. I posti erano tutti occupati e tutti gli spazi sotto al palco già pieni. Il cuore mi batteva a mille, andavo avanti indietro osservando i ragazzi saltellare o bere dell'acqua.
«signorina prego mi segua» una guardia mi afferrò per il braccio
«un secondo, ragazzi» urlai avvicinandomi a loro
«sarete fantastici, io sarò lì a fare il tifo» baciai ognuno di loro sulla fronte
«distruggi tutto» lo baciai
«ti amo» urlò e come risposta gli mandai un bacio volante che fece finta di afferrare posandolo poi sul cuore
«scusate»
Sussurrai entrando nella zona vip proprio difronte al palco circondate da persone altrettanto famose e ragazzine che impazzivano per i miei amici.
«sono così emozionata» mi portai le mani alla bocca sorridendo alle loro espressioni scioccate
Le urla alle mie spalle mi avvisarono della loro entrata, li osservai così sicuri di loro e belli come il sole.
«buonasera a tutti» urlò Bill
«ciao Milano» urla e urla
«siete pronti?» urlai anch'io
Sorrise e mi fece un occhiolino che non passò inosservato al pubblico. La base iniziò e iniziò a cantare, non era la prima volta che sentivo la sua voce eppure ogni sua parola mi faceva lo stesso effetto della prima. Cori si aizzarono per tutti gli spalti nel mentre alcuni saltavano e mostravano cartelloni con dichiarazioni d'amore incise al di sopra.
«ti amo Bill» urlai osservando il suo sorriso puro
Ballavo e cantavo con ragazze che nemmeno conoscevo e che molto probabilmente erano proprio quelle che mi offendevano sui social eppure non mi interessava, nella mia mente c'era solo la sua voce e i ricordi di noi stesi sudati tra le coperte. Il tempo sembrava essersi fermato e avrei pagato milioni per poterlo vedere sempre così, spensierato e pieno di vita. La canzone finì e partì la base della mia preferita, quella dedicata esclusivamente a me. Monsoon.
Cantavo, cantavo a squarciagola nel mentre il suo sguardo era incastonato nel mio. Delle luci bianche si accesero su di loro e quando la base annunciò l'inizio del ritornello delle luci e dei fuochi si accesero intorno a loro. La sua bellezza era disarmante, vederlo lì cantare e muoversi completamente sudato mandava la mia mente in estasi.
«grazie a tutti» disse prima di uscire di scena assieme a tutti gli altri
Notai la guardia arrivare e salutai tutte le ragazze intorno a me prima di uscire all'area riservata.
«e questa era la sorpresa?» urlai correndo verso di lui
«attenzione che sono tutto sudato» lo ignorai e mi fiondai tra le sue braccia
«sei stato eccezionale, bravissimo» gli posai più baci sulle labbra
«Gustav? dov'è?» cercai dietro le sue spalle il biondo che dopo un po' sbucò da dietro un cartellone
«tu, io ti amo» sorrise come un bambino abbracciandomi forte a sè
«anche voi due, venite qui» allargai le braccia permettendo ai due di abbracciarmi, mi alzarono da terra e risi osservandoli dolcemente
Quella stessa notte avrei fatto di tutto con lui ma mi limitai ad osservarlo dormire stronco tra le coperte, il torso nudo e la parte inferiore coperta da un paio di boxer rigorosamente neri. Gli lasciai un bacio tra i capelli e mi alzai per accendermi una sigaretta.
«non puoi capire cosa mi fai» sussurrai osservando il suo profilo a occhi socchiusi
Come promesso la mattina seguente atterrammo a Napoli, una città meravigliosa; piena di colori e gente allegra. Assaggiammo la pizza in una semplicissima pizzeria tra i vicoli della città e giurai di non averne mai assaggiato di migliori. Scattammo una foto assieme al proprietario e dopo aver esplorato un po' la città in tarda serata tornammo alla nostra tanta amata Berlino.
«il mio letto» mormorai sdraiandomici sopra
«mi era mancata la tranquillità di questa casa» mi voltai verso Georg che mi osservava sul ciglio della porta
«andare in tour è bello quanto straziante, come minimo non mi alzerò per due giorni» disse sdraiandosi al mio fianco
Dopo pò sentimmo dei passi salire le scale e capimmo chi fosse solo quando Tom si sdraiò alla mia sinistra. Restammo lì fino alla mattina successiva, accoccolati come dei bambini. Quando mi alzai notai Bill sdraiato sul divano e Gustav sulla poltrona, li coprì meglio con il plaid e andai a fare colazione.

"Emma buongiorno"
"giorno Astrid ho una notizia magnifica"
"dimmi tutto"
"le agenzie, i giornalisti, gli stilisti sono tutti impazziti, sei in prima pagina ovunque"
"davvero?"
"te lo giuro non si fa altro che parlare di te in passerella e di te e Bill, a proposito ho visto il video sono così felice per voi"
"anch'io, credevo di star perdendo le speranze e invece"
"prima ho sentito Pamela parlare con Elia non sei contenta?"
"di cosa?"
"ma come? Elia non vi ha ancora detto nulla"
"Emma sinceramente sono le tre del pomeriggio e non mi vergogno di dirti che mi sono appena svegliata"
"ore piccole eh?"
"no solo degli ultimi giorni distruttivi e comunque vai, dimmi"
"hanno chiamato te e i ragazzi per un'intervista, e indovina chi è? Jordan Lock"
"cosa? davvero?"
"si te lo giuro stavo morendo io per te"
"sai qualcos'altro?"
"oltre questo no, ma di certo Elia dirà qualcosa ai ragazzi e Pamela a te quindi non preoccuparti"
"va bene allora, grazie per avermelo fatto sapere"
"di nulla, ci vediamo domani baci"

Black cat | bill kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora