🦋AMANDA 🦋
Merda.
Merda.
Merda.
Merda.
Merda.
⏮️ 2 anni prima: Amanda e Liam ⏭️
«Amanda, forza, non fare i capricci»
«Non sono una bambina e non sto facendo i capricci»
«Io invece credo proprio di sì. Non pattini più da quando...»
«Da quando Liam è morto, dici?»
«Sì. Pensa al dispiacere che proverebbe nel vederti chiudere quei pattini dentro l'armadio per sempre»
«No, mamma, non ci penso. Non ho bisogno di sentirmi in colpa anche per questo»
«Che cosa intendi?»
«Nulla, lascia stare»
«Tesoro, non andartene. Non parliamo più da un sacco di tempo. La dottoressa Sullivan dice che...»
«Non me ne frega un cazzo di quello che dice la dottoressa Sullivan. Lei non aveva un fratello morto che amava giocare a hockey. Lei non sa cosa vuol dire tornare in quel palazzetto e non poterlo più vedere giocare. Nessuno di voi lo sa»
🏒TYLER
Quando salimmo sulla mia auto per tornare a casa, Amanda vi si infilò dentro sbattendo la portiera.
Il rumore delle lamiere stridette nelle mie orecchie e dovetti dare appello a tutto il mio autocontrollo per non tirarla per i capelli e sbatterla fuori dall’abitacolo.
«Giusy è una bambina fragile» ci tenni a precisare, data la poca grazia che aveva usato.
Amanda mi guardò storto da sotto la frangetta e io passai una mano sul cruscotto per poi accarezzare il volante di pelle.
Gli diedi un colpetto finale prima di mettere in moto.
«Giusy, questa bambolina, è delicata come lo è un neonato. Guai a te se la maltratti un’altra volta».
Amanda mi guardó seria per un secondo, poi scoppiò a ridere mentre uscivo in retro dal parcheggio.
Non c’era proprio nulla di divertente.
«Hai dato un nome alla tua auto?», mi chiese Amanda, come se fosse la cosa più assurda che avesse mai sentito.
«La tua non ne ha uno? Catorcio di Ferro? Bidone con le Ruote? Un riferimento puramente casuale, eh».
«Gesù, perché avevo il presentimento che avessi qualcosa da ridire sulla mia auto?»
Imboccai la strada che portava al quartiere residenziale e Amanda si lasciò scivolare sul sedile del passeggero, allungando le gambe davanti a sé.
«Te l’hanno mai detto che assomigli ad un umpa lumpa quando ti arrabbi così?» la schernii, guardandola con la cosa dell'occhio.
«Mi stai dando del mostriciattolo?» mi chiese, mandandomi un’occhiataccia di rimando.
Io alzai le mani in segno di resa, parcheggiando accanto al vialetto.
«Questo lo hai detto tu».
Lei fece roteare gli occhi al cielo. L’aveva fatto così tante volte da quellamattina che mi sorpresi di come non si fossero ancora staccati dalle orbite.
Il taglio dei suoi occhi era pazzesco, comunque.
Quando non li strizzava per lanciarmi contro saette cariche di astio, erano grandi e tondi, con le ciglia più lunghe che avessi mai visto.
⏮️ 4 anni prima: Tyler e Sophie ⏭️
«Vorrei avere gli occhi verdi come i tuoi. Siamo gemelli, eppure tutte le fortune
sono capitate a te!»«Quando io ero in fila per degli occhi spettacolari, tu eri in quella per un paio di tette enormi»
«Tyler!»
«Scherzavo. Perché ti lamenti tanto dei tuoi occhi?»
«Sono dei semplicissimi occhi marroni»
«Okay, guardami»
«Che c’è?»
«Mi ci posso specchiare, nei tuoi occhi»
«E allora?»
«Allora è ovvio che siano bellissimi. Insomma, mi hai visto?»
«Scemo!»
«Sei bellissima, Sophie. Smettila di chiederlo allo specchio»
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BEYOND FROZEN SCARS - Cuore di pietra e ali spezzate
RomanceTyler Caldwell ha una sola cosa in mente: giocare a hockey. Amanda Tyler ha una sola cosa in mente: stare lontana dal ghiaccio. Perché quel ghiaccio, che una volta l'aveva cullata e fatta brillare, ora si è trasformato nel suo incubo peggiore. Non n...