🦋AMANDA 🦋e ⛸️TYLER🏒

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🦋AMANDA🦋

Riuscii ad incontrare Katherine soltanto il sabato successivo all'inizio del mio tirocinio, in quanto entrambe eravamo davvero impegnate con tutti quei progetti universitari.

«È stato... imbarazzante» dissi una volta concluso il mio racconto sulla bizzarro incontro con Neil.

Katherine si ficcò in bocca un involtino di primavera. Avevamo deciso di incontrarci in quel ristorante cinese appena fuori dal campus.

«Magari è un segno del destino. Prima il bacio, poi l'incontro all'ospedale...» commentò, giocherellando con le sue bacchette.

«Non lo so, Kat. Lo dicevi anche di Tyler e guarda come è finita. Temo che il mio destino non debba essere molto bravo in questo gioco»

⏮️2 anni prima: Amanda e Tyler⏭️

«Secondo me è stato il destino»

«Anche io credo nel destino, Liam, ma ultimamente non sta facendo proprio un bel lavoro»

«Magari vuole mandarti dei segnali»

«Potrebbe farlo in maniera meno dolorosa, allora. Potrebbe, che so, scrivere una mail per dirmi “stai lontano dai ragazzi” o qualcosa del genere»

«Se il destino potrebbe scriverti, ti direbbe che diventerai la pattinatrice più famosa del mondo»

«Sì, certo. Nei tuoi sogni, Liam»

«No, nei tuoi. Te lo dico io, va bene? Sarò io il tuo destino di oggi: Amanda Tyler, diventerai una pattinatrice professionista e nessun altro uomo ti spezzerà il cuore. Perché, se soltanto lo farà, tuo fratello sarà pronto ad usare la sua attrezzatura in maniera molto diversa dal solito»

«Scemo. Ho chiuso con i ragazzi. Ci penserò una volta al college. Forse».

«Magari chissà, ti innamorerai di un giocatore di hockey e vi sposerete
pattinando sul ghiaccio. Una cosa del genere».

Una volta rincasata dall'incontro con Katherine decisi che mi sarei concessa una doccia rigenerante per togliermi di dosso il peso che quella settimana aveva lasciato sul mio corpo.

Tornata in camera, con l'accappatoio ancora avvolto attorno al mio corpo, cercai nell'armadio qualcosa di comodo da indossare per la mia sessione di studio serale.
Il tirocinio mi aveva porteto via così tanto tempo già dalla prima settimana che avevo bisogno di recuperare un bel po' di lezioni.

Proprio mentre mi stavo per infilare la biancheria, la porta della camera si spalancò e Tyler fece il suo ingresso gettando a terra il suo borsone.

Mi voltai verso di lui, accigliata.

«Potresti perlomeno bussare se trovi la porta chiusa?» domandai, scocciata

Tyler si levò la felpa senza nemmeno guardarmi, mentre con un gesto secco si toglieva le scarpe e si sfilava la tuta.

«Non hai niente che io non abbia mai visto» fu il suo commento, secco.

«Lo immagino, data la tua vasta esperienza sul campo» gli risposi, stizzita, mentre con gli occhi indugiavo un po' troppo sulla sua schiena, ora nuda.

Si stava infilando la maglietta del pigiama, segno che sarebbe rimasto a casa anche lui quella sera.

Ti pareva?

Mi guardò da sopra la spalla e allora io mi voltai dalla parte opposta, ben attenta a non incrociare il suo sguardo.
Se solo fosse successo, se solo fossi rimasta impigliata in quegli occhi verdi che mi piacevano ancora tanto, avrei rischiato di ricadere ancora una volta in quel tormento di pensieri.

BEYOND FROZEN SCARS - Cuore di pietra e ali spezzateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora