🦋AMANDA🦋 E 🏒TYLER⛸️

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🦋AMANDA🦋

Che cosa mai avessi fatto di male in un'ipotetica vita precedente, non lo sapevo.
L'unica cosa di cui ero certa era che liberarsi di Tyler Caldwell stava risultando sempre più complicato.
Ora che mi ero candidata come cameriera nel locale in cui la squadra perennemente stazionava dopo gli allenamenti, mi fu chiaro che questa impresa sarebbe passata dall'essere difficile ad impossibile.

Finii di servire il tavolo di un gruppo di matricole, che discuteva animatamente di un progetto di cinematografia al quale avrebbero partecipato, poi tornai dietro al bancone e passai per bene lo strofinaccio sulla superficie.

E fu proprio lì che vidi il riflesso di quell'odioso berretto da baseball.

Tyler.

«Sai a cosa stavo pensando, Caldwell?» dissi, mentre continuavo a strofinare, per informarlo che ero conscia della sua poco gradita presenza.

Il verso divertito che si lasciò sfuggire preannunciò una delle sue battute idiote.

«A quello che vorresti fare con me questa notte?» azzardò, prendendo posto sullo sgabello vuoto di fronte a me.

«No, che prima che tu mettessi piede qui dentro la mia giornata stava proseguendo una favola. Speravo che sarei riuscita a non incrociarti per almeno, non so, quattro ore della mia vita. Pensi che sia possibile?»

Alzai lo sguardo su di lui, con un'espressione che speravo riuscisse a trasmettergli la voglia che avevo di strangolarlo con quello strofinaccio. 

Tyler mi guardò con uno dei suoi sorrisini sulla faccia.

«Qualcuno deve aver compreso male i tuoi desideri, allora, e fatto in modo che tu incontri il mio bel faccino dovunque vada»

«La prossima volta cercherò di essere più chiara, allora. Magari un rito voodoo funziona, una danza della pioggia rivisitata, non so. Qualunque cosa che mi permetta di non vedere il tuo bel faccino di culo ovunque»

Gettai lo strofinaccio nel lavandino prima che potesse davvero stringersi attorno al suo collo, poi guardai di nuovo Tyler. Dall'atteggiamento rilassato che aveva, non mi dava affatto l'idea di volersene andare da lì tanto presto.

Restò semplicemente lì, a fissarmi.

«Si puoi sapere che cosa diavolo vuoi?» gli domandai, puntando i pugni sui fianchi e inclinando la testa. 

«Rilassati, tornado zuccherato. Sono pur sempre un cliente, qui, e quello che voglio è ordinare qualcosa da bere. Chiedimelo come si deve, avanti»

Sbuffai, alzando gli occhi al cielo.

«Cos'è, devo inginocchiarmi, per caso?»

Un sorriso sornione si delineò sul suo volto e io mi morsi la lingua così forte da poter sentire il sapore del sangue nella mia bocca.

E quello della vergogna.

E quello della voglia di prendermi a pugni.

«Dio, cos'è che non va nella mia lingua?» mormorai afflitta, tra me e me.

Tyler doveva avere qualche potere sovrannaturale, oltre a quello di riuscire ad essere una sexy spina nel fianco, perchè mi sentì.

«Non so, zuccherino, se vuoi facciamo un test e te lo faccio sapere.»

Gli scoccai un'occhiata carica di fuoco e lui alzò le mani, come per arrendersi. 

«E va bene, va bene. Forza, chiedimi cosa voglio ordinare con le buone maniere, o faccio rapporto al tuo titolare per maltrattamento della clientela»

BEYOND FROZEN SCARS - Cuore di pietra e ali spezzateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora